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Sorelle 2 (italiano)

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Offline krispin

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Sorelle 2 (italiano)
« on: January 23, 2019, 06:34:17 PM »
Qui la prima parte

https://www.freecatfights.com/forums/index.php?topic=77598.0

2

“Hai fatto bene a non reagire. Tu sei un'insegnante e lei è un'allieva di quella scuola. Avresti rischiato di passare dalla parte del torto”.
Una volta a casa, Alice aveva deciso di telefonare a Giorgio e gli aveva raccontato tutto, ancora profondamente turbata da quello che era accaduto con Roberta nei bagni della scuola.
“Guarda che se non ho reagito è solo perché ho avuto paura. Mi sono subito resa conto di non avere la minima possibilità di difendermi contro quell'energumena. Lei è troppo forte per una come me. Mi ha praticamente sollevata di peso e mi ha gettata dall'altra parte della stanza come se fossi una piuma. Quando mi stavo rialzando torreggiava su di me, mi guardava con aria di sfida e di superiorità. Teneva le mani appoggiate ai fianchi e spingeva ancora più in fuori quel suo petto impressionante. Tu lo sai Giorgio, le donne con grandi seni mi hanno sempre messo un po' di soggezione. E' una cosa psicologica, non posso farci niente. In ginocchio, avevo davanti agli occhi le sue cosce così robuste. Ho avuto paura, questa è la verità. Mi sentivo debole, indifesa. Cosa avrei potuto fare? Se avessi lottato mi avrebbe distrutta. Poteva davvero spezzarmi come un grissino. Mi vergogno ad ammetterlo Giorgio, ma mi sono arresa senza combattere. Ho abbassato lo sguardo e in quel momento speravo solo che non mi colpisse. Ho aspettato che si voltasse e finalmente se ne andasse, senza dire più nulla. Poi sono scoppiata a piangere. Quando mi sono ripresa, sono uscita e sono corsa a casa. Ero talmente atterrita che mi guardavo continuamente attorno, per la paura di incontrarla di nuovo”.
“Accidenti Alice! Mi dispiace molto. Non credevo che un'altra donna, per giunta una ragazza, potesse metterti psicologicamente in queste condizioni. Deve essere stata un'esperienza terribile. Come stai ora? Cosa pensi di fare?”.
“Sto male Giorgio. Ci metterò un po' a riprendermi dallo choc e dall'umiliazione. Ho sempre davanti agli occhi quella ragazza. E non so davvero cosa fare. Credo che parlerò di nuovo con Elena. Forse mi deciderò a denunciare Roberta e a raccontare tutto alla polizia, a partire dalle estorsioni e dalle violenze”.
“E se tu per una volta nella tua vita voltassi la testa dall'altra parte, come fanno tutti in quella scuola? In fondo è vero che tra qualche mese tutto finirà. Alice, sono davvero preoccupato per te”.
“No, non potrei mai farlo, non ne sono capace. Qualcuno deve fermarla altrimenti sarà sempre peggio, per lei e per le persone che incontrerà sulla sua strada. E poi a scuola la rivedrò senz'altro e il solo pensiero mi mette già i brividi”.
“Sì, forse hai ragione. Ma abbi cura di te mi raccomando. Lo sai che anche se non siamo più... insomma lo sai che io ti adoro. Non posso sopportare l'idea che qualcuno metta le mani addosso al mio Fuscello”.
L'aveva chiamata di nuovo “Fuscello”. Non accadeva da tempo.
“Ok Giorgio, ok. Adesso scusami, hanno suonato alla porta. Ci sentiamo”.
“Mi raccomando, chiamami presto. Non farmi stare in pena. Ciao”.

Da quando Giorgio se n'era andato e viveva sola in quella casa isolata, Alice aveva fatto mettere uno spioncino alla porta. Una precauzione. Ma stavolta aprì meccanicamente l'uscio, senza prima verificare chi c'era.
“Ciao prof!”. Alice tentò di chiudere la porta in faccia a Roberta, ma ormai era troppo tardi. Alla ragazza bastò una piccola spinta e l'esile insegnante fu proiettata all'indietro, tanto che dovette fare almeno tre passi per non cadere.
“Ti ho seguita prof. Volevo vedere dove abitavi. Non male questa casa, sembra una villetta”.
“Cosa ci fai qui? Vattene immediatamente!”.
“La sai una cosa prof? C'ho pensato un po' sopra. E ho deciso che d'ora in poi tu diventerai una delle mie migliori clienti”.

Ormai la ragazza era entrata e si era chiusa la porta alle spalle. Tesa com'era da quei due seni giganteschi, la t-shirt bianca che indossava sembrava dovesse rompersi da un momento all'altro. E la stessa impressione davano i corti calzoncini che tentavano di contenere due cosce straripanti.
Per alcuni secondi le due donne rimasero lì immobili, a osservarsi, senza dire una parola. Poi, sempre in silenzio, Roberta cominciò ad avanzare. E Alice meccanicamente ad arretrare. Finché l'insegnante si trovò con le spalle al muro, mentre la studentessa continuava ad avvicinarsi.
“Cosa vuoi farmi?” riuscì finalmente a chiedere Alice con quel filo di voce che le usciva. Roberta non rispose. In silenzio si avvicinava sempre di più e ormai i suoi potenti seni sfioravano quelli molto più piccoli ma sodi della professoressa, che si intravedevano sotto una larga camicia bianca mentre un paio di jeans attillatissimi mettevano in risalto le sue gambe lunghe e affusolate.
All'improvviso la ragazza protese in avanti le braccia e appoggiò le mani al muro, proprio ai lati del viso di Alice, che rimase immobile, atterrita, senza nemmeno accennare a proteggersi. Quindi Roberta avanzò ancora, appoggiandosi col suo robusto corpo a quello molto più smilzo della donna. Alice sentiva la pressione, sempre più forte, di due giganteschi seni contro i quali i suoi praticamente scomparivano. Le sue gambe sottili erano bloccate, imprigionate da quelle più potenti della giovanissima rivale. Era una sensazione orribile, opprimente. Cominciò ad avvertire un senso di soffocamento. Ma non tentava neanche di respingere indietro la ragazza, di divincolarsi. Sarebbe stato inutile. Sapeva perfettamente che con i suoi 50 chili non avrebbe avuto la minima possibilità di spuntarla in quella specie di sumo a cui Roberta la stava costringendo.

“Basta per favore! Dimmi cosa vuoi”.
“Cosa ti succede prof, fatichi a respirare, stai tremando. Non è che tra un po' te la fai addosso?”.
“Lasciami andare Roberta, ti supplico, ti scongiuro!”.
“Tu hai paura di me, vero prof?”.
“Sì, mi fai paura” ammise Alice ormai in balia della studentessa.
“Te ne stai sola in questa grande casa isolata. Un cosino smilzo come te dovrebbe avere un uomo qui al suo fianco. Il mondo è pieno di gente cattiva e violenta. Già, ma agli uomini piacciono le donne in carne, con della sostanza. Tu sei secca e senza tette. Chi vuoi che ti prenda?”.
“Non sono affari tuoi”.
“Cos'hai detto?”.
Roberta aumentò ancora la pressione contro il corpo dell'insegnante. Era una situazione imbarazzante e ormai Alice era fuori di sé. Non le importava più di umiliarsi, voleva solo una cosa: liberarsi da quella ragazza così possente che la umiliava tenendola schiacciata contro la parete. E che da un momento all'altro poteva picchiarla senza che lei fosse in grado di opporre resistenza.
“Basta. Cosa vuoi da me, dei soldi?”.
“Brava prof, vedo che cominci a capire” rispose Roberta, che finalmente arretrò un po', consentendo ad Alice di respirare.
L'insegnante si sentiva debolissima, le gambe quasi non riuscivano più a reggerla. Avrebbe pagato, non c'era altro da fare. Qualsiasi cosa pur di non vedere più quell'essere mostruoso in casa sua, pur di non sentirsi così inerme, facile preda di quella ragazza.
“Quanto vuoi?”.
“Dunque vediamo. Beh, per oggi mi accontento. Facciamo 500 euro”.
“Ma non ce li ho qui in casa, in contanti. Al massimo posso arrivare a 200”.
“Ok ok, per ora va bene. Gli altri me li darai domani a scuola, nel solito posto”.
“Devo andare in camera da letto a prendere i soldi”.
“Bene, ti aspetto”.
Alice si avviò lentamente verso la stanza vicina, aprì la porta e se la richiuse alle spalle. Pensava davvero di dare i soldi alla ragazza, sperando che poi se ne andasse senza malmenarla. Ma all'improvviso le venne un'idea. Dalla derivazione del telefono avrebbe rifatto il numero di Giorgio chiedendogli aiuto, poi avrebbe cercato di trattenere in qualche modo Roberta fino all'arrivo dell'uomo. Sì, era rischioso ma poteva funzionare. Alzò piano la cornetta. Accidenti, la linea era occupata! Ma come diavolo? La risposta gliela diede Roberta aprendo la porta alle sue spalle. “Mi hai preso per stupida, professoressa? Ho staccato la cornetta della sala. Chi volevi chiamare? L'esercito della salvezza?”.

Ora basta, pensò Alice. Non era più disposta a farsi prendere in giro e umiliare in questo modo, in casa sua, da una studentessa. Meglio lottare, combattere anche se la sconfitta era inevitabile. Ma non doveva farsi prendere dalla rabbia. Se aveva una possibilità, una su mille, era prendere quella giovane energumena di sorpresa. Forse, se fosse riuscita a superarla e a fuggire avrebbe potuto correre via più veloce di lei.
Si lanciò verso la bionda fingendo di volerla colpire con un pugno, ma all'improvviso le assestò un calcio alle parti basse con tutta la forza che aveva. Roberta urlo per il dolore e si accasciò. Era una fortuna avere ancora ai piedi quelle robuste scarpe a punta. E poi via, di corsa, verso l'uscita! Sulla porta Alice abbassò la maniglia, ma l'uscio non si apriva. Provò due, tre volte... Accidenti, la ragazza l'aveva chiuso a chiave. Si guardò intorno. Dove poteva averle messe? “Cercavi queste” disse Roberta entrando in sala con in mano il mazzo delle chiavi. Si era ripresa velocemente dal calcio subito. “Dai prof, vieni a prenderle. Su forza, provaci almeno. Non hai neanche un briciolo d'orgoglio?”.

Ormai Alice non poteva più fermarsi, tanto a quel punto l'altra l'avrebbe picchiata comunque. Presa dalla rabbia e dalla disperazione si lanciò di nuovo verso la ragazza, ma questa volta senza un piano. Voleva semplicemente farla finita, il prima possibile. Roberta la bloccò facilmente, stringendole il collo sottile con la mano sinistra, e la colpì con un destro al basso ventre che fece piegare l'insegnante in due, togliendole il fiato. Poi la ragazza prese Alice per i capelli, rialzandole il viso, e le mollò una serie di schiaffi e manrovesci. La professoressa non cadeva a terra semplicemente perché l'altra la sosteneva di peso. Infine un pugno violento al volto mandò la donna bocconi sul divano. La bionda si avvicinò, pronta a colpire di nuovo, ma non ce n'era più bisogno: la bruna insegnante aveva perso conoscenza.

(continua)

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Offline Catfight Super Fan

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Re: Sorelle 2 (italiano)
« Reply #1 on: January 24, 2019, 07:38:21 PM »
devastante! Molto bello..intenso..bravo!