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(Italian) Olga vs Taylor

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Offline Susanoom

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(Italian) Olga vs Taylor
« on: March 04, 2020, 03:35:39 AM »
Sarebbe il continuo di una storia che ho scritto tempo fa: Valentina vs Olga. Spero vi piaccia!

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Sono passati già due anni da quando Olga aveva sfidato la moglie di Paul, Valentina, per l’esclusiva dell’uomo che amava. La loro lotta fu più dura di quelle che avevano già affrontato nel tempo. Normalmente, almeno una volta a settimana, Valentina aveva sfidato la sua collega russa in modo da farla andare via dalla sua vita coniugale. Ma per quanto la donna ci provasse, Olga continuava a vincere ogni volta, ed ogni volta andava a letto con Paul. Valentina continuò così fino al fatidico giorno. Sapeva che sarebbe arrivato, ed ha fatto di tutto per non farlo accadere. L’ultima notte d’estate, i tre erano su una delle meraviglie del mondo: la chichén Itzà. Uno dei luoghi in cui si può entrare in contatto con ciò che i Maya ci hanno lasciato, e dove la luce dei falò e delle torce illumina la notte stellata. Ed è lì che Paul ha comprato una villa, a pochi passi da una spiaggia privata. E allo scoccare della mezzanotte, come se fosse una formula magica, Olga e Valentina si sono affrontate in quella sabbia, illuminate dal fuoco. La loro battaglia è durata a lungo, tanto che perfino Olga ha pensato che forse era arrivato il tempo per lei di essere sconfitta da quella donna. Ma quando sentì di nuovo quell’immancabile sensazione, capì di aver vinto di nuovo. Sentì il suo seno avvolgere quello della rivale, mentre i capezzoli di Valentina le pungevano nel profondo. Un gemito di dolore uscì dalle labbra della moglie, che dovette aggrapparsi al corpo della rivale per non cadere sulle sue gambe tremanti. Le lacrime di Valentina bagnarono presto la scollatura di Olga, mentre la ragazza sorrideva compiaciuta di aver vinto anche l’ultima delle loro battaglie. Ora Paul era tutto suo.

Ma due mesi più tardi, si aprirono le porte a nuovi collaboratori, dati i posti vuoti all’interno dell’azienda. Valentina si era licenziata da tempo, incapace di poter anche solo stare nello stesso luogo in cui Olga ed il suo ex marito lavoravano. Così arrivarono nuovi stagisti, che iniziarono subito a lavorare per ottenere un posto nella prestigiosa azienda. Tra tutti, solo una poteva aver catturato l’interesse di Paul, con rammarico di Olga. Taylor, una splendida ventiquattrenne si era già dimostrata superiore alle aspettative. Era intelligente, spigliata e sorrideva sempre. Ma ciò che ad Olga dava fastidio era la sua bellezza. I lunghi capelli castani incorniciavano un viso angelico, ed un corpo davvero accattivante. Il seno modesto di Taylor non poteva competere con quello di Olga, ma nel complesso era dannatamente sexy. E questo a Paul non sfuggì. Taylor, come molte ragazze di quella portata, era più furba rispetto alla massa, e si era sin da subito messa all’opera. Aveva flirtato con i pochi che potevano permetterle di essere sicura di entrare, ma Olga sapeva che non si sarebbe fermata a così poco.
“Ragazze come lei mirano in alto” pensò la russa mentre la guardava sorridere ai suoi colleghi.
Dopo appena tre mesi, Taylor fu assunta a tempo determinato, cosa che fece pensare ad Olga. Paul a quanto pare aveva resistito al suo charme.
“Beh, dopotutto ha me. Non posso preoccuparmi di ogni ragazzina che passa” pensò la russa mentre entrava nell’ufficio di Paul.
Era l’ora di pranzo, e lei aveva deciso che come ricompensa per il suo lavoro svolto non c’era niente di meglio dello sperma del suo uomo. Ma quando varcò la porta, capì di non essere stata l’unica a pensarlo. A terra, inginocchiata davanti a Paul, c’era la ragazza di cui non doveva preoccuparsi, intenta ad ingoiare l’intera erezione dell’uomo seduto sulla sedia. I due non sentirono la porta aprirsi, Paul era troppo impegnato a godere della sensazione della lingua della ragazza sul suo cazzo mentre Taylor assaporava la sensazione di quel grande cazzo nella sua bocca.
La russa scivolò all’interno della stanza, chiudendo dietro di sé la porta. La chiave che chiudeva la serratura fece sobbalzare le due persone ignare, che si girarono spaventate verso la porta per vedere Olga che giocherellava con la chiave in mano.
“Bene, bene bene…” iniziò Olga, camminando verso di loro “Che cosa abbiamo qui?”
“Olga, posso spiegare…” provò a scusarsi Paul, ma venne zittito con uno sguardo dalla donna.
“A quanto pare la nostra Taylor ha già fatto il passo più lungo della gamba” minacciò la russa, mentre la ragazza indietreggiava.
Taylor si ritrovò presto con le spalle al muro, ed Olga premette il suo corpo contro quello della giovane. I loro seni si misero subito a lottare per lo spazio, e la fermezza delle tette della giovane sorprese la russa che non riuscì a nascondere il suo stupore mentre abbassò lo sguardo per pochi secondi.
Ciò però non sfuggì a Taylor, e la ragazza sfuggì dalla posizione scomoda. Olga gemette sorpresa quando si appoggiò al muro per non sbatterci contro. Si voltò lentamente, mentre la ragazza raggiungeva il centro della stanza, con un ghigno divertito.
“Ti diverti, piccola puttana?” chiese Olga, allargando gli occhi.
“Olga, per favore. Non…” provò ad intervenire Paul, ma venne di nuovo zittito.
“No! Ora è una mia questione” tuonò la russa, avvicinandosi alla ragazza “Non sai in cosa ti sei cacciata”
“Perché non me lo spieghi, puttana?” sibilò Taylor.
Olga rimase a bocca aperta mentre capì cosa le era appena stato detto.
“Come osi, piccola troia? Tu non sai chi sono io!” urlò Olga, paonazza.
“Non me ne frega un cazzo di chi sei” rispose Taylor. Poi, voltandosi verso Paul, si sedette in braccio sopra di lui “L’unica cosa che mi interessa è soddisfare il mio capo” sussurrò dolcemente la ragazza, facendo muovere l’erezione dell’uomo al solo pensiero.
Olga non riuscì più a contenersi. Prese per i capelli la ragazza e la spinse per terra. Taylor emise un gridolino acuto mentre rotolò per terra. Si alzò quasi subito, pronta per un nuovo assalto dalla donna, ma Olga rimase ferma immobile, con un sorriso beffardo sul viso.
“È ora che tu venga messa al tuo posto, puttana” disse Olga, iniziando a slacciarsi la camicia.
Taylor la osservò per alcuni secondi, prima di capire. Non era la prima volta che succedeva. Sorrise, mentre iniziò a rimuovere la maglietta nera. Presto, rimasero in topless.
Il seno di Taylor era più piccolo di quello avversario, come aveva già visto Olga, ma per il resto sembrava davvero incredibile. Nonostante l’assenza del reggiseno, le tette di Taylor non scesero di un millimetro.
“Fammi vedere cosa sai fare, cagna” sibilò velenosa Taylor, invitando la rivale ad iniziare.
Olga socchiuse gli occhi, prima di avvicinarsi. Le due ragazze si fermarono poco prima che i loro seni si toccassero. Senza smettere di fissarsi, si voltarono lentamente fino a quando il seno sinistro di Olga non fu a stretto contatto con il destro di Taylor. Sentirono sin da subito la fermezza della coppia avversaria e per un secondo rimasero immobili per sentirne la completa forza, prima di continuare a voltarsi fino a quando i loro capezzoli si premettero insieme. E senza nessun preavviso, spinsero lentamente le loro tette insieme. I capezzoli scavarono sin da subito nella carne avversaria, prima che Olga spinse con più forza la ragazza.
“Preparati, puttana” sibilò la russa.
Olga sbatté le sue tette contro quelle della ragazza, e Taylor dovette fare un passo indietro per non cadere. Olga sferrò altri due colpi, spingendo in giro la giovane ragazza che non riusciva a controbattere. Un ultimo forte colpo fece indietreggiare Taylor di qualche passo, mentre Olga la guardò mettendo le mani sui fianchi. Sul viso della russa c’era un sorriso soddisfatto che fece infuriare Taylor e partire alla carica. Olga si spinse in avanti incontrando la rivale e lo schiaffo echeggiò nella stanza. Paul deglutì quando sentì quel rumore.
Taylor avvolse le braccia attorno all’avversaria e iniziò a stringere. Olga grugnì quando sentì le tette della giovane incontrare perfettamente le sue ed iniziarle a spingere. Olga sbatté in avanti le sue tette, abbracciando a sua volta la rivale. Iniziarono a stringere e grugnirono insieme, mentre le loro tette si pressarono uniformemente. Olga dovette ammetterlo: il seno di Taylor era dannatamente resistente e la differenza di dimensioni non sembrava aiutare. La ragazza notò l’espressione preoccupata dal volto della russa, e sorrise mentre stringeva ancora di più. Tuttavia, nemmeno le tette di Olga erano da sottovalutare, così i quattro seni si gonfiarono verso l’esterno.
“Credevi di… potermi battere… facilmente, vero?” grugnì Taylor mentre stringeva.
Olga sibilò infastidita mentre sentiva le sue tette venire schiacciate contro il petto. Le tette della ragazza erano davvero forti. Ma lei aveva vinto Paul con quelle stesse tette che ora avrebbero vinto di nuovo. Ne era certa.
Sorridendo, spinse indietro le spalle e sentì le sue tette recuperare il poco terreno perso con sorpresa della rivale. Taylor gemette mentre sentiva il seno della russa tornare in vita, spingendo il suo seno indietro. Dovette fare uno sforzo enorme per fermare l’avanzata del seno avversario.
“Posso sentire… le tue tette… cedere alle mie” sibilò Olga.
“Fottiti!” rispose Taylor stringendo la presa.
La russa gemette e le due ripresero la loro battaglia. Entrambe iniziarono a gemere e grugnire, mentre il sudore iniziò a rendere i loro seni più scivolosi. Le due ragazze iniziarono a torcere i loro busti, e le loro tette iniziarono a scivolare le une sulle altre. I capezzoli trafiggevano la carne della rivale ad ogni passaggio, e presto le due donne iniziarono ad avvertire la stanchezza nelle loro braccia.
Ad un certo punto, Taylor spinse via la donna più anziana, prima di caricare come ariete. Olga indietreggiò di un passo, e non riuscì a fermare la prima carica della rivale. Le tette della ragazza sbatterono fortemente contro le sue, e la russa gemette acutamente. Taylor caricò una seconda volta ma Olga riuscì a riprendersi in tempo per scontrarsi con la ragazza. Le due presero a caricarsi violentemente, schiacciando i loro seni insieme in maniera brutale. E continuarono in questo modo per diversi minuti, caricando ogni volta che potevano, dopo aver riacquistato l’equilibrio per farlo, dopo ogni colpo. Altri dieci minuti, e Paul vide il ritmo rallentare. Dopo ogni carica, le due ragazze prendevano sempre più fiato prima di tornare all’attacco. Un’altra carica, e Olga prese l’iniziativa. Appena i loro seni si scontrarono, Taylor si accorse troppo tardi dell’altra carica della russa. Olga spinse il suo corpo di nuovo in avanti, spingendo la ragazza ancora una volta, evitando che la rivale recuperasse l’equilibrio. Continuò fino a quando le gambe di Taylor non cedettero, e la ragazza cadde a terra gemendo.
Olga la guardò in piedi, ansimando pesantemente. Era da tempo che una persona la faceva sudare così. Taylor alzò lo sguardo verso la russa, e la guardò con odio. Soprattutto quando Olga sorrise malignamente.
“Già finito?” chiese Olga, con un mezzo sorriso sul volto.
L’unica risposta fu il ringhio della ragazza mentre si alzava. Si incontrarono di nuovo a metà strada, con le tette pressate insieme dopo ogni carica. Ma dopo due scontri, Taylor cambiò subito tattica. Poco prima di colpire la rivale, la ragazza oscillò il seno in una direzione. Olga guaì quando le tette di Taylor colpirono le sue dalla destra, indietreggiando di qualche passo per il dolore.
“Brutta troia” ringhiò Olga, caricando di nuovo.
Questa volta, anche la russa iniziò ad oscillare il seno durante le cariche e le due tornarono a vagare per la stanza, mentre usavano i loro seni per distruggere le tette avversarie. Con le tette in fiamme, ogni volta che avvertivano troppo dolore si fermavano per un momento, guardandosi con odio prima di ricominciare. Le loro tette erano rosse, ed il dolore incredibile. Ma nessuna delle due ragazze sembrava volersi arrendere.
Come in comune accordo, si caricarono una seconda volta. Lo schiaffo fu il più forte, così come i lamenti delle due rivali. Ma invece di tornare indietro, avvolsero di nuovo le braccia attorno alla schiena dell’avversaria. Olga e Taylor presero a macinare i loro seni insieme, ormai stanche dalla lotta e doloranti per tutti i colpi subiti, fissando i loro seni in battaglia. Paul poteva sentire perfettamente il rumore della carne sudata delle tette delle ragazze che si schiacciavano tra loro. Ogni tanto, una delle due ragazze gemeva o grugniva mentre continuavano a pressare insieme le loro tette. Gli occhi di Paul erano all’altezza della battaglia, e poteva vedere benissimo cosa stava succedendo.
Ma più la lotta andava avanti, e più una ragazza sentiva le tette della rivale logorare le sue. Nonostante lei stesse combattendo al meglio e stesse causando più dolore possibile alla rivale, sembrava non cambiare nulla. E poi sentì ciò che non pensava di poter mai sentire. Dopo alcuni minuti in cui le due ragazze macinavano i loro seni, una delle due sentì le sue tette ammorbidirsi contro l’assalto nemico. Era la prima volta che le sue tette stavano cedendo contro una coppia rivale. Quella cagna la stava battendo.
La ragazza alzò gli occhi, incrociando lo sguardo con la rivale, capendo che anche lei sapeva. Sapeva che stava vincendo, e che era solo questione di tempo. Poteva sentire la troia lottare con tutte le sue forze, cercare disperatamente di cambiare le cose, ma entrambe sapevano che non sarebbe successo. Ogni volta che spingeva le sue tette in avanti, sentiva di non riuscire a guadagnare nulla. Le tette dell’altra ragazza non avevano ancora mostrato segni di cedimento, ma erano ancora uniformi. Perfino Paul riuscì a vedere che una ragazza stava faticando più dell’altra, respirando più affannosamente e più velocemente, gemendo più volte ed iniziando a muoversi di meno. Non sapeva per quanto ancora avesse resistito. Il suo seno era sempre più morbido mentre le tette avversarie erano ancora dure come all’inizio della lotta.
E dopo alcuni minuti, la ragazza dominante sentì finalmente il seno rivale iniziare a cedere. Quando spinse in avanti il suo seno, venne ripagata da un gemito gutturale da parte della rivale. Era quasi finita. Le tette della rivale erano sull’orlo della sconfitta, e presto avrebbe vinto.
“Noooo, cazzo!” gemette Olga sofferente.
Per la prima volta nella sua vita, il suo seno era sull’orlo della sconfitta. Guaì quando sentì le tette di Taylor spingere ancora contro le sue, ed appoggiò la testa sulle spalle della ragazza.
“Cosa c’è che non va, troia?” sorrise maliziosa Taylor mentre spremeva ancora più forte la donna “Non dovevi mettermi al mio posto?”
Olga alzò la testa, serrando i denti e con gli occhi in lacrime.
“Fanculo, puttana! Dio!” rispose Olga esplodendo di nuovo dal dolore mentre Taylor stringeva la presa.
Sentì il suo seno cedere di nuovo, e si appoggiò ancora una volta sulla spalla della rivale. Taylor sentiva ancora la russa lottare debolmente contro di lei. Ad ogni spinta, il seno di Olga perdeva terreno e presto Paul poté vedere che il seno della russa non aveva più scampo. Taylor abbassò lo sguardo per vedere scomparire le tette rivali contro i suoi magnifici seni.
“Nooooooooo!” Olga gemette, mentre scivolò a terra, cullandosi il seno.
Aveva perso. Le sue tette avevano perso. Quella cagna l’aveva battuta. Davanti al suo uomo. Olga non trovò la forza di guardare Paul negli occhi, non dopo aver perso in quel modo. Ma preoccupandosi di cosa potesse pensare l’uomo che amava, quando si accorse del movimento della rivale fu troppo tardi. Taylor si abbassò al suo livello e, afferrandole la testa, la strinse a sé. Il volto di Olga entrò nella scollatura sudata della ragazza e la russa capì immediatamente cosa sarebbe successo. Abbandonò i suoi seni per cercare un modo per scappare. Tentò di spingere via la ragazza, graffiandola come meglio poteva, ma sentiva le braccia davvero pesanti. La sua riserva d’ossigeno calò velocemente e l’ultima cosa che riuscì a sentire furono le risatine di Taylor mentre gli dava la buonanotte.
“Ringrazia Valentina per questo” sussurrò la ragazza alla russa in maniera tale che Paul non potesse sentire.
Quando il corpo di Olga smise di muoversi, la giovane ragazza la liberò dal suo seno. Il viso della russa era rosso e sembrava dormire beato. Taylor sorrise mentre lasciava andare la rivale per rivolgersi all’uomo che stava per esplodere.
“Dunque…” iniziò Taylor leccandosi il capezzolo mentre guardava Paul “dove eravamo rimasti?”

Taylor rimase a lavorare per l’azienda, ma volle essere spostata in un’altra sede. Paul era incredulo quando vide la lettera di Taylor con la richiesta di spostamento. Nonostante lui non volesse firmare quei fogli, la ragazza fu sufficientemente convincente. Olga rimase a lavorare per Paul, covando rancore per quella troia che l’aveva sconfitto. Era sicura che non fosse finita lì. Non con Paul che pensava ancora che quella ragazza fosse meglio di lei. Non con Paul che si era innamorato di quella ragazza. Doveva fare qualcosa per far tornare tutto come prima.
Ma questa, è un’altra storia.


Epilogo
“Ti scrivo perché non so più che fare. Ho perso tutto. La casa, il lavoro, il marito. E tutto per causa sua. Quella puttana mi ha rovinato la vita! Non so cosa farei per ottenere vendetta. Nonostante me ne sia andata, il suo volto brucia ancora nella mia mente. Non avrò pace fino a quando non otterrà ciò che merita. Ti prego, Ty. Aiutami… sei l’unica che può farlo
- Valentina”

Taylor rilesse la lettera che aveva ricevuto tempo fa da una sua vecchia amica, incontrata in palestra durante le sue sessioni di allenamento. Mai avrebbe creduto che qualcuno le chiedesse tanto, e lei non riuscì a non darle una mano. Ma ora come farà a spiegarle che il cuore di Paul… apparteneva a lei, adesso?
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