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Sei ballerine a confronto (Italiano)

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Simprysame

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Sei ballerine a confronto (Italiano)
« on: March 17, 2022, 11:50:04 PM »
Prefazione
Sono sempre stata una ballerina, fin da piccola, mi sono allenta per tutta la vita quasi tutti i giorni, mille coreografie e infiniti esercizi fisici hanno impegnato i miei pomeriggi, ma un allenamento fra tutti mi ha segnato più di ogni altro: era quasi estate e faceva molto caldo, le date degli spettacoli di danza moderna si avvicinavano, io insieme al mio gruppo stavamo preparando un pezzo molto complicato, lungo e impegnativo, eravamo in sei e la maestra era molto brava; il gruppo era omogeneo e affiatato, ci conoscevamo da anni ed avevamo trascorso molto tempo assieme.

Tra noi si erano formate delle vere amicizie, anche se non fra tutte: eravamo di tre età differenti, Valentina e Marta erano le più giovani, avevano appena compiuto diciotto anni e andavano alla stessa scuola superiore, anche se in classi differenti, erano una coppia inseparabile che si frequentava anche fuori dagli allenamenti; Elena e Anna erano le più vecchie, avevano vent'anni ed erano al primo anno di università, si sentivano le chiocce del gruppo anche se erano le prime a fare festa e a divertirsi trascinandoci tutte in serate alla scoperte della vita giovanile; infine io e Nicole di diciannove anni, amiche fin da piccole e compagne di danza durante tutta la nostra giovinezza.

Tutte e sei eravamo ragazze molto belle e nel fiore dei nostri anni, gli allenamenti ci avevano formato dei fisici praticamente perfetti, sei ragazze magre e sode, talentuose nel ballo e con molta voglia di fare, un gruppo molto forte con ambizione di risultati.

Mancava poco tempo al primo spettacolo, la maestra iniziò quel allenamento con un discorso: '' Oggi ho preparato un allenamento speciale, vedendo le prove del pezzo ho notato che in alcuni passi mancate di aggressività, serve che tiriate fuori la rabbia che c'è in voi, è necessario a rendere la scena più credibile. Oggi lotterete fra voi a turno, ogni incontro durerà cinque minuti, poi vi scambierete finchè non avrete lottato tutte contro tutte, la vincente sarà quella che avrà sottomesso l'avversaria al termine del tempo. Vediamo se questo metodo farà affiorare in voi l'indole aggressiva che serve ad interpretare al meglio certi passi. Mi raccomando, senza farsi male, non potete colpirvi ma solamente lottare; cercate di sottomettere l'avversaria senza farle male.''

Eravamo tutte stupite e sorprese, nessuna di noi aveva esperienza nella lotta, se non per qualche baruffa con fratelli o sorelle, cugine o cugini o qualche azzuffata con qualche ragazza fuori scuola; Ognuna di noi reagì in maniera diversa, qualcuna era eccitata e divertita, qualcuna era sconcertata e dubbiosa.
''Io non ho mai fatto la lotta con nessuno...'' sospirò Valentina, la più giovane fra noi e la più ingenua, semplice e buona; ''Io me le sono date spesso con mia sorella maggiore, o meglio, le ho sempre prese da mia sorella'' le rispose Marta che era forse la più eccitata; '' Io facevo la lotta con il mio fratellino invece, sono un'esperta, ahah...'' rispose Elena divertita. Io Nicole e Anna restammo in silenzio  pensierose, chi preoccupata, chi incuriosita.

Facemmo il solito riscaldamento per prepararci, il nostro abbigliamento era molto simile, tutte indossavamo degli shorts sportivi o pantaloncini molto corti e attillati tranne Elena che vestiva sempre in modo strano e casuale, indossava un paio di pantaloncini da calcio bianchi arrotolati alla vita per renderli più corti possibile e una canottiera larga con un reggiseno sotto di essa, mentre noi tutte altre indossavamo un top sportivo, un reggiseno sportivo o una canottiera attillata; ci si allenava sempre scalze con i capelli raccolti in una coda. Era il vestiario più comodo per ballare ed allenarsi.

Mentre facevamo streaching sopra il grande tappeto al centro della palestra osservavo le mie compagne, le guardavo in maniera diversa, stavo per lottare contro di loro, le stavo per affrontare fisicamente; eravamo in cerchio, di fronte avevo Nicole, castana e con un viso sempre felice e sorridente, aveva un bellissimo sguardo con occhi grandi e verdi; alla mia destra avevo Marta, era di qualche centimetro la più piccola di statura ma aveva un fisico sodo e tonico, molto definito e formoso, un viso molto particolare con occhi a mandorla e i capelli neri, sempre eccitata e su di giri; alla mia sinistra c'era Valentina, la più magra tra noi ma con un fisico slanciato e proporzionato, era molto intelligente, una persona buona e calma con un atteggiamento pacato, il suo viso descriveva la sua persona, era molto carina e aveva un'espressione ingenua e spensierata; di fronte, ai lati di Nicole, erano sedute Elena, bionda e occhi azzurri, il suo fisico era perfetto in ogni lato, era la più bella e anche la più allegra della compagnia; e Anna, mora con i capelli mossi, era la più formosa e muscolosa, con un viso molto espressivo, occhi grandi e scuri e un bellissimo sorriso; anche io ero molto bella, con i capelli castano chiaro e occhi chiari, i nostri fisici erano molto simili, i nostri sederi erano perfetti, sodi e allenati, le nostre gambe erano definite come i nostri addominali ed eravamo toniche seppur magre e asciutte, delle ballerine in parole povere.
''Forza formate le coppie, vi scontrerete con quella che avete di fronte a voi. Iniziate sulle ginocchia, chi al termine dei cinque minuti avrà sottomesso l'avversaria vincerà l'incontro... preparatevi!'' Disse la maestra; sentivo già l'adrenalina scorrermi nelle vene.

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Simprysame

  • Guest
Re: Sei ballerine a confronto (Italiano)
« Reply #1 on: March 20, 2022, 10:44:12 PM »
Primo incontro: Nicole

Mi trovai Nicole di fronte, pronta come me allo scontro. Cercavo di immaginare nelle mia mente cosa fare nel momento in cui la lotta sarebbe cominciata; mi vedevo gettarmi su di lei, bloccarla e gettarla a terra, salirle sopra e sottometterla aspettando la fine dei cinque minuti; ma realizzare la mia idea era difficile, non sapevo da dove cominciare, Nicole stava davanti a me fissandomi concentrata e immaginando, probabilmente , le mie stesse cose. Nessuna delle due sapeva come attaccare l'avversaria.
 
Mi sentivo eccitata, non sessualmente  ma mentalmente, mi sentivo un po' in imbarazzo nel dover toccare ed essere toccata da un'altra ragazza ma allo stesso tempo fremevo per la sfida, affrontare  un'avversaria in una prova di forza, l'idea di prevalere e sottomettere fisicamente un'altra persona mi accendeva di uno strano piacere, quel piacere che stava per infiammarsi nella lotta, i momenti di sforzo e fatica che precedevano la sottomissione; dominare nella vittoria, essere dominata nella sconfitta; la lotta era l'attesa del piacere o del dolore, il preliminare, dei  lunghissimi minuti di impegno totale che precedevano il premio: poter dominare la ragazza sconfitta e saperla sottomessa sotto di me, sedendo su di lei come fosse un trofeo, una leonessa a cavalcioni sulla gazzella ormai fatta preda.
Oppure il prezzo da pagare: sottomettersi al potere dell'altra ragazza, subire l'umiliazione  e sentirsi impotente, dover ammettere a me stessa la sconfitta, restare docili aspettando la fine della punizione. Una danza sensuale in cui due corpi cercano di imporsi con la forza nel controllo totale  e l'incertezza dell'esito che dipendeva solo da me e dalla mia avversaria.

Teneva le braccia avanti con le mani aperte muovendosi sulle ginocchia a gambe divaricate verso di me, io feci lo stesso e andai in contro alle sue mani con le mie, incrociammo le dita e cominciammo a spingerci, a tirare, a girare e torcere le mani dell'altra; ad un tratto io feci forza tirando con la destra verso il lato e lei fece lo stesso con la sua destra, le nostre braccia si allargarono tirando fra loro i nostri corpi; fu lei a venirmi addosso con più slancio scontrandosi con me petto contro petto, persi la forza delle braccia e mi sbilanciai all'indietro, con fatica mantenni l'equilibrio ma Nicole appoggiò la sua guancia sulla mia e mi spinse con il viso, mi fece cadere di schiena venendomi sopra; la caduta fu accompagnata da una risata di Nicole seguita dalla mia, ricordava un gioco divertente fra due bambine, una lotta innocente e giocosa tra due giovani ragazze.
 
La schienata sul tappeto sommata alla caduta di Nicole sopra il mio corpo mi lasciò un po' tramortita, sentii le mie mani schiacciate a terra dalle sue e la mia risata si trasformò in un lamento: ''oii oii'' esclamai cercando di restare composta; Nicole si sollevò sulle braccia sopra di me, in quel momento la guardai dalla mia posizione distesa: il suo seno era sopra la mia faccia a qualche decina di centimetri, era abbondante e sodo ed era coperto da un top sportivo, sopra di esso c'era il suo viso sorridente che mi guardava con la coda dei capelli che scendeva verso di me dal lato del viso.

''Ti arrendi?'' Mi chiese sorridendo cercando di salire sul mio corpo spingendosi in avanti; '' non credo proprio'' le risposi slanciando le mie gambe in aria, riuscii a portarle attorno i suoi fianchi e incrociai le caviglie dietro la sua schiena, cominciai a muovere le mani mentre stringevo le gambe, Nicole si spinse in avanti con i piedi a terra cercando di salire sopra di me con il bacino e cercando di schiacciarmi; io irrigidii il corpo stringendo le cosce il più possibile, il suo corpo era bloccato tra le mie gambe e ruotando il busto la feci cadere di lato sul fianco.

Ora ero io ad essere in vantaggio, la sua risata si era spenta ed ora sorrideva infastidita, lasciò la presa sulla mia mano per cercare di smuovere le mie gambe con cui la stavo bloccando; subito fui io a prenderle il polso bloccandole la mano e continuando a stringere indisturbata con le cosce. Cominciò a dimenarsi cercando di uscire dalla mia morsa, era il momento di attaccare, ruotai il busto andandole sopra; riuscivo a bloccarla a terra con il mio peso, portai avanti le mie gambe e mi sedetti sulla sua pancia a cavalcioni.

Sentii il contatto tra la parte nuda dei miei glutei e delle cosce e la sua nuda pancia, si agitava muovendo il busto sotto di me, lottando contro il mio peso mentre io cercavo di afferrare più saldamente i suoi polsi e bloccarle le braccia a terra.
Mi sentii sollevare mentre Nicole inarcava la schiena sollevando il bacino, spingeva con le gambe appoggiandosi con le spalle a terra. Persi l'equilibrio e mi sporsi in avanti con il busto poggiando le mani a terra ai lati della sua testa fissandola negli occhi a poca distanza dal suo viso; era impegnata e concentrata nello sforzo, la sua smorfia mi fece sorridere, la mia posizione era molto più stabile con il sostegno delle mani a terra, con il ponte Nicole mi aveva fatto sobbalzare in avanti sul suo busto, le sedevo sullo stomaco appena sotto il suo seno; strinsi le cosce sopra al suo busto portando le ginocchia sopra le sue spalle, l'interno delle mie cosce schiacciavano i suoi seni assieme, notai la suo smorfia di disagio e fastidio, si stava sforzando per mantenere un'espressione agguerrita: '' Su cavallino, su!!'' le dissi continuando a fissarla dall'alto della mia posizione.
 
Fece di nuovo forza sulle gambe e ruotò il busto sotto di me; un suo braccio era bloccato sotto la mia gamba mentre riuscì a liberare l'altro dalla mia presa portandolo in mezzo alle mie cosce, spinse la mano sulla mia faccia spingendo e facendomi piegare la testa all'indietro. Si dimenava con forza sotto di me ma sedendomi di peso sul suo petto e spostando il ginocchio sulla sua spalla riuscii a restarle sopra e schienarla a terra nuovamente.  Afferrai il suo polso con entrambe le mani e rimisi il braccio al suo posto, sotta la mia gamba avanzando ancora e sedendomi sul suo seno.
Mi sedetti di peso schienandola senza pietà, volevo sottometterla senza lasciarle occasione per liberarsi, la sua cassa toracica era compressa e il suo seno era schiacciato sotto il mio sedere; sul suo viso notai subito un'espressione sempre più infastidita, si sentiva a disagio ed in imbarazzo, sentivo muoversi il suo torace ad ogni respiro, aveva il fiatone e la sua cassa toracica era compressa dal mio peso.

La vidi concentrarsi in uno sforzo contraendo tutto il corpo, vidi un suo piede arrivare da dietro la mia testa e appoggiarsi sul mio viso; ruotai la testa e la pianta del suo piede cominciò a spingere sulla mia guancia e parte della mia bocca, sentivo le sue dita premere sulle labbra e sul naso; mi contrassi un po' schifata cercando di spostare quel piede dal mio viso quando vidi l'altro piede di Nicole comparire dall'altro lato della mia testa, mi sporsi in avanti di scatto schivando il suo piede ma fui costretta ad immergere la faccia nella pianta del piede che mi stava già spingendo, dovetti dar contro alla suola premuta sul mio naso e sulla mia bocca; trattenni il respiro cercando di muovere la testa ma non facevo altro che strofinare il mio viso sotto il suo piede; mi alzai di poco e mi risedetti di peso come per colpirla con il mio sedere rimbalzando sul suo petto e sul suo seno, lasciai le sue mani e afferrai la sua gamba spingendola al suo posto dietro la mia schiena; avevo sventato anche questo suo tentativo.

Restò immobile per qualche secondo sospirando, cominciavano a mancarle le forze, il furore con cui lottava per liberarsi si stava spegnendo, si stava pian piano sottomettendo. Provai una nuova sensazione mai provata prima: avevo il totale controllo di un'altra ragazza, avevo la possibilità di farle ciò che volevo, sedendo su di lei mi sentivo superiore, più forte, ero galvanizzata dalla superiorità della posizione che mi dava sicurezza e potere; cominciava a piacermi quella situazione e mi sentivo soddisfatta della mia forza, ero gonfia di orgoglio.
 
Vedevo nella sua espressione lo sforzo con cui cercava di smuovermi, le sopracciglia aggrottate e le labbra contratte mentre tratteneva il respiro e diventava sempre più rossa sulle guance, strizzava gli occhi e spingeva con tutta la sua forza con le braccia e con le gambe cercando di smuovere le mie tibie e il mio sedere che la inchiodavano a terra, sollevò il bacino facendo forza sui piedi; dopo qualche secondo abbandonò le forze e crollò a terra immobile sospirando e sbuffando in un lamento di dolore, io ritrovai subito la mia stabile seduta sul suo seno, lo sentivo schiacciarsi sotto il peso dei miei glutei, sembrava di sedere su due palloncini pieni d'acqua, rotondi e sodi, che compressi si deformavano sotto di me; bloccavo con forza i suoi polsi a terra, stringevo le cosce attorno alla sua testa premendo sulle sue orecchie, sulle tempie e sulle guance guardandola negli occhi, ora non muoveva neppure la testa, avevo stroncato anche questo suo tentativo di ribellione e adesso ero ancor più in controllo.
 
Mi aspettavo di provare empatia verso Nicole, nel vederla così disarmata e incapace di ogni azione sotto di me, immaginavo di provare pietà, ma invece l'istinto mi spingeva a sottometterla ancor di più, a dominarla, a umiliarla.
Provai una soddisfazione immensa quando iniziò di nuovo a lottare per liberarsi, aveva ripreso fiato ma sapevo già di poterla controllare dalla mia posizione e mi aspettavo questo nuovo tentativo, la sua forza era diminuita, gli sforzi erano aumentati, non riuscì a smovermi neanche di un centimetro; si abbandonò distesa senza forze, respirando a fatica. Era come aver addomesticato una fiera che sottomessa mi ubbidiva.

Afferrai entrambi i suoi polsi bloccandoli tra le mani e allargai le cosce attorno alla testa, sorridendole. '' Sembra abbia vinto io eh?'' Nicole non rispose e restò immobile sotto di me; '' non credo tu riesca ad uscire da qui sotto...'' dissi soddisfatta; lei mi guardava imbarazzata  trattenendo i lamenti per gli sforzi con cui cercava di resistere al mio peso, poi distolse lo sguardo abbassandolo sul mio pube a pochi centimetri sotto il suo mento; questa immagine accese in me uno strano piacere, una particolare eccitazione legata alla dominazione.
''Ok, hai vinto! Pesi tantissimo non posso muovermi, fammi respirare!!'' mi disse con voce soffocata e restando distesa immobile, abbandonando ogni tentativo di ribellione.

Le sorrisi felice e feci un respiro profondo per riprendermi dalla fatica, lasciai le sue mani libere che si poggiarono sulle mie ginocchia continuando però a tenere salde le mie gambe sopra i suoi bicipiti,  mi sedetti sul suo petto posizionando i miei glutei sopra ai suoi seni, trovavo questa seduta molto comoda; lasciavo tutto il mio peso schiacciare e deformare ogni suo seno senza trattenermi cercando la posizione giusta per rendere la seduta più comoda; Nicole si lamentava durante questa operazione ma ben presto trovai la posizione perfetta, l'adrenalina della lotta diminuiva e io mi rilassai.
''Un minuto alla fine del primo round!'' esclamò la maestra. ''Nicole, Valentina cercate di liberarvi, forza!''

Mi guardai attorno: sul tappeto vicino a me Marta e Anna stavano ancora lottando, rotolavano a terra l'una sull'altra mentre Elena era seduta, come me, sopra Valentina, sul suo petto ma più in avanti rispetto a me, il suo pube era premuto sotto il sul mento, le braccia di Valentina erano distese sopra la sua testa e bloccate in mezzo alle cosce di Elena che le premeva a terra con una mano; le gambe di Valentina invece erano piegate a novanta gradi con i piedi poggiati a terra, le faceva oscillare a destra e a sinistra lentamente, accennava qualche movimento sollevandole o inarcando il busto ma i suoi tentativi erano inutili, era totalmente sottomessa e in trappola.
 
Vedevo sulla povera Valentina la stessa espressione che aveva Nicole sotto di me, mentre Elena sorrideva soddisfatta fissandola: si muoveva in continuazione in preda ad una viva eccitazione, prima le schiacciava le braccia a terra, poi le metteva una mano sul busto dietro il suo sedere per controllarne i movimenti, poi le passava le dita tra i capelli accarezzandole il viso, successivamente si sollevava di qualche centimetro per ricadere rimbalzando sul suo petto con le mani ai fianchi e il busto diritto, aveva un'aria soddisfatta e sicura mentre la guardava negli occhi e mentre si sporgeva abbassandosi sul suo viso sussurrandole qualcosa, a quel punto le strinse le cosce attorno alla testa schiacciando e comprimendo il suo viso, scoppiò in una risata e si raddrizzò. Un vero tormento per la povera Valentina che ormai succube si lamentava nervosamente: '' Smettila!! Basta!! Lasciami andare!'' Elena distolse lo sguardo dalla sua avversaria ormai vinta, ignorando le proteste, appoggiò le mani ai fianchi e si rilassò con un sospiro, la sua attenzione si spostò su di me, mi sorrise, poi cominciò ad osservare la lotta tra Marta e Anna vicino a lei.
 
Le due stavano rotolando a terra cercando di prendere una posizione di superiorità, Anna era più grande di Marta di qualche centimetro, anche la corporatura era più grande ma la più giovane sembrava essere più veloce e rapida nei movimenti, si dimenava con vigore e riusciva ad evitare di essere sopraffatta, rotolava sempre fuori da sotto il corpo di Anna facendola cadere di lato e ribaltando la situazione; Anna riusciva però a prenderla nella sua morsa spostandola e schienandola a terra, riuscì finalmente ad abbracciarle la testa con un braccio bloccandola contro il suo corpo, stinse la presa e le si gettò sopra distendendosi di fianco sul tappeto; entrambe avevano il fiatone e gemevano dagli sforzi, Marta si trovò bloccata, con una mano provava a liberare il braccio avvinghiato attorno al suo collo ma le era impossibile, cominciavano a passare i secondi e Anna sembrava fosse ad un passo dal vincere.
 
'' Forza mancano trenta secondi!! Cercate di liberarvi su !!'' La maestra incitò le sottomesse, Valentina e Nicole si erano ormai arrese, Marta però cominciò a dimenarsi con rabbia tirando prima il braccio di Anna, poi la maglietta e infine la prese per i capelli; le regole teoricamente non lo permettevano, era stato detto dalla maestra di non farci del male, di non colpire, dovevamo solo lottare, restai un po' sconcertata dalla mossa di Marta, anche Elena cambiò la sua espressione che si fece più preoccupata, la stessa Anna che stava subendo restò allibita e sorpresa: Marta le tirò con forza i capelli stretti in un pugno dietro la nuca, la testa di Anna si piegò indietro, un urlo di dolore accompagnato da un'espressione sofferente rese la scena più violenta; '' Brava Marta!! Finalmente vedo un po' di rabbia, di orgoglio!!'' le parole della maestra che sosteneva Marta mi rese ancor più stupita di quello che ero.
 
Anna venne trascinata sulla schiena per i capelli, le sue mani provarono subito a liberare la presa sui suoi capelli ed alleviare il dolore, ma fu un errore, Marta si liberò dalla morsa e con uno scatto rotolò sopra il busto di Anna, senza darle alcuna possibilità di reazione si sollevò sulle mani saltandole con il bacino sopra il petto, si sedette di peso lasciandosi cadere, il colpo fu molto forte: si sentirono i polmoni di Anna svuotarsi dall'aria per la compressione sul cassa toracica, la sua espressione si colorò di dolore e restò tramortita a terra.

''Dieci secondi al termine.''  Marta si sedette sul petto di Anna come me ed Elena, sembrava fosse questa la mossa migliore per vincere in questa lotta, lasciava l'avversaria disarmata con le braccia bloccate a terra, gli sforzi per liberarsi erano immensi per la sottomessa e, inesperte nella lotta come eravamo noi, quasi sempre senza risultati, le energie si esauriscono sotto il peso della dominatrice che intanto si riposa.
 
Marta afferrò i polsi di Anna che come risposta cominciò a muovere i busto e le gambe, si era solo in parte ripresa dal repentino cambio di posizione e si notava la sua crescente preoccupazione; Marta bloccò i polsi a terra e, un attimo dopo, con un movimento che ci lasciò tutte a bocca aperta senza parole, si spostò in avanti sedendosi sulla faccia di Anna: il pube si appoggiò fin sopra gli occhi, l'intero viso era coperto e nascosto sotto le sue parti intime e si vedeva solamente la fronte della povera Anna e i suoi capelli; si sedette di peso raddrizzando il busto, Anna agitò le braccia che però erano bloccate dalle mani di Marta e scalciò le gambe, si sentì un urlo soffocato provenire da sotto la seduta di Marta che guardava intanto la maestra.

Elena ruppe il silenzio di sconcerto portandosi una mano davanti alla bocca: '' Oddio Marta... cosa le stai facendo?'' Io ero in preda allo stupore, quella scena mi disturbava e mi eccitava allo stesso tempo. '' Cosa succede?'' Chiese incuriosita Nicole che sotto di me non riusciva a vedere. '' Le si è seduta in faccia...'' risposi con un tono quasi confuso, mentre ascoltavo i versi che Anna produceva cercando di respirare sotto Marta.

''Tempo scaduto, fine primo incontro.'' Esclamò la maestra; io ed Elena ci sollevammo dalla nostra posizione sulle ginocchia, Nicole si sollevò subito per guardare e restò anche lei a bocca aperta, Valentina invece muoveva e si massaggiava le spalle intorpidite, Marta intanto distese le braccia al cielo esultando '' Siiii!! Ho vinto!!'' restando seduta sulla faccia di Anna che continuava a dimenarsi senza riuscire a liberarsi ne a respirare; spingeva con le mani il glutei di Marta cercando di smuoverli dal suo viso, Marta sorridente e contenta fece cadere le braccia in mezzo le sue gambe appoggiando le mani sulla testa di Anna e afferrandole i capelli chiudendo i pugni, fece un sospiro e finalmente si lasciò sollevare dalle mani di Anna e si lasciò cadere a lato  sedendosi sul tappeto.
 
Anna respirò con affanno, si coprì la faccia rossa con le mani e rotolando sul fianco si alzò sulle ginocchia; ''Sei una stronza! Mi hai tirato i capelli!'' Esclamò con rabbia tra i sospiri; la sua espressione parlava per lei, si sentiva umiliata ingiustamente, si sentiva offesa ed arrabbiata, Marta le rispose sorridendo: '' Volevo vincere, era l'unico modo...'' Anna era ancora un po' sconvolta, '' Mi hai messo il culo in faccia..'' sussurrò tra le labbra; si vergognava e si sentiva in imbarazzo davanti a tutte noi, ci guardò a bocca aperta mentre la fissavamo. '' Dai Anna non te la prendere, era divertente vederti agitare sotto di lei.'' Cercai, con questa frase,  di smorzare la tensione con una risata ma ne ricavai solo una brutta occhiata.

'' Preparatevi, fra trenta secondi inizia il secondo incontro!'' Interruppe la maestra; si formarono le nuove coppie: Nicole contro Valentina, Anna contro Elena e io contro Marta.
« Last Edit: March 20, 2022, 11:35:58 PM by Simprysame »

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Simprysame

  • Guest
Re: Sei ballerine a confronto (Italiano)
« Reply #2 on: March 28, 2022, 02:02:29 AM »
Secondo incontro. Marta

Camminai verso Marta che si stava sistemando i capelli stringendosi la coda; mi inginocchiai davanti a lei sedendomi sui talloni e appoggiando le mani a terra davanti a me; era accaldata e soddisfatta, appena mi vide pronta si mise a quattro zampe sorridendomi.
''Vedi di non imbrogliare contro di mei, e non usare sporchi trucchi per vincere..'' le dissi con un tono scherzoso anche se in fondo ero un po' preoccupata di cadere nelle sue scorrettezze.
''Quali trucchi?'' Disse rispondendo al mio sorriso;
''Ti ho vista, le hai tirato i capelli per liberarti...''
''Lei mi stava strozzando, e poi dove è scritto che non si può tirare i capelli?''
''Ti sei seduta sulla sua faccia...''
''Era per immobilizzarla, è stato solo per un momento; poi anche io ti ho vista, eri seduta su Nicole come me, forse non in faccia ma molto vicino...'' Quelle parole mi fecero tornare seria, non potevo rimproverarla quando anche io, poco prima, stavo sottomettendo e umiliando Nicole; in quel momento immaginai come dev'essersi sentita intrappolata sotto di me a forza, con le mie parti intime a pochi centimetri dal suo volto senza potersi sottrarre a quel tormento.


Marta scoppiò in una risata divertita e mi disse: ''Ma con te sarà più facile, non mi servirà sedermi sulla tua faccia...'' Sorrisi anche io nonostante fossi preoccupata,  immaginavo di finire sotto di lei con i capelli tirati, cosa avrei fatto in quel caso? Non ero mai stata coinvolta in una rissa e i miei capelli non erano mai stati tirati, figurarsi avere un'altra ragazza seduta sul viso.
''Adesso vediamo...'' le risposi con un tono non troppo convinto.
''Via al tempo, cominciate!'' tuonò la maestra ad alta voce.
avanzai dondolando a destra e a sinistra sulle ginocchia con le mani protese in avanti, lei continuava a spostarsi a quattro zampe come una gatta muovendosi di lato; dopo qualche secondo provai ad attaccare gettandomi su di lei, sembrava aspettasse il mio movimento e si tuffò restando abbassata con la spalla mirando al mio addome; mi abbracciò all'altezza della pancia spingendomi e io le cinsi il braccio attorno al collo bloccandole la testa, la sua nuca era premuta sotto la mia ascella e la sua testa era schiacciata tra il mio fianco e il mio braccio; facendo forza con le gambe vinse la lotta facendomi cadere di schiena, la sua testa era ancora bloccata sotto il mio braccio e con le gambe mi avvinghiai attorno la sua coscia.

 
Con la testa e una gamba bloccata non riusciva a reagire, provò inutilmente a spostarmi il braccio poi si sollevò sulle braccia, alzò la gamba ancora libera infilando il piede in mezzo le mie ginocchia, fece forza con entrambe le gambe divaricando le mie e riuscendo ad uscire dalla mia stretta; si spostò sopra di me a cavalcioni sulla pancia afferrandomi il braccio e tirando con forza, aveva più stabilità e riuscì a sfilare la sua testa  da sotto il mio braccio.


Raddrizzò il busto sedendosi sui miei addominali, fui presa dal panico, dovevo evitare a ogni costo di starle sotto; girai il bacino con uno sforzo spostando le gambe di lato e cercai di girare anche il busto; Marta venne sollevata mentre cercava di afferrare i miei polsi, riuscii a mettermi sul fianco portando le braccia al petto, cercò di tirarmi per un braccio per girarmi faccia in su ma riuscii a resistere, abbassò il suo busto su di me cercando una presa migliore, era il momento per cercare di liberarsi, spinsi con le gambe a terra girando il busto di scatto e riuscii a farla cadere di lato; il tempo di sollevarmi da terra e mi accorsi delle sue gambe strette attorno il mio busto, contrasse le cosce stritolandomi le costole, restai senza respiro cercando di resistere a quella morsa.

 
Facendo leva con il braccio cercavo di divaricare le gambe di Marta mentre ruotavo con il corpo; senza accorgermene Marta aveva sollevato il busto e mi cinse le braccia attorno al collo trascinandosi su di me e schiacciandomi il seno sulla faccia, ero indifesa e caddi nel suo infimo abbraccio.
Era aggrappata di peso al mio collo e si lasciò cadere di schiena, mi trascinò a terra con lei e mi rotolò sopra con facilità, ero in trappola e il mio viso era schiacciato sotto suo seno: la sua scollatura cadeva sul mio naso e sui miei occhi mentre il tessuto del suo top mi copriva la bocca e le guance , senza riuscire a capire la mia situazione venni strattonata e sbattuta a terra, restai tramortita dal colpo.

 
Il tempo di un respiro e Marta sciolse la sua presa, sostenendosi sui gomiti appoggiati ai lati della mia testa saltò con il bacino e le gambe in avanti schiacciando le mie braccia sotto le sue tibie, si sollevò sulle mani alzando il suo seno dalla mia faccia e con un altro balzo in avanti si spostò sopra il mio petto sedendosi di peso appena sotto il mio viso.

 
Ciò accadde in un attimo, vidi avanzare il suo pube fin sopra la mia bocca e scendere a peso morto su di me, spostai la testa all'indietro in uno spasmo di ribellione, contrassi tutti i muscoli del collo, delle spalle e delle braccia cercando di allontanare il mio viso dal cavallo di Marta; in quei pochi secondi, con dei gesti fulminei, Marta si sedette sulla parte alta della mia cassa toracica, le mie clavicole e le spalle erano schiacciate sotto i suoi glutei, il suo pube premeva sotto il mio mento spingendomi la testa all'indietro, i suoi inguini poggiavano sulla mia mascella e l'interno delle sue cosce sulle guance, sfiorandomi le orecchie; in quei brevi attimi realizzai di essere in trappola, stavo per provare il sapore della sconfitta con ancora il gusto della vittoria in bocca.

 
Ero in uno sforzo continuo cercando di muovere il corpo ma le braccia erano schiacciate e bloccate a terra sotto le sue caviglie, sentii la forte presa delle sue mani sui miei polsi; tutta la parte superiore del mio corpo era immobilizzata dal suo peso.
Avevo paura  di finire come Anna, con Marta seduta sulla mia faccia ,fu l'unica cosa che in quei secondi passò nella mia mente, ebbi il tempo di fare un respiro dal quale fu ben poca l'aria inalata, il peso del suo sedere mi comprimeva il petto, mi sembrò un peso incredibile, non credevo fosse così enorme da sopportare, era una costrizione mai provata prima.

 
Dalla mia bocca uscì un lamento di dolore e sconforto che subito si tramutò in un urlo acuto di panico, Marta ondeggiò il corpo indietro concentrando il peso sui suoi glutei e aumento ancora il peso sul mio corpo, sentii le mie clavicole piegarsi, il suo pube cominciò a premere sulla mia gola soffocando i miei lamenti tramutandoli in spasmi strozzati; sollevò le ginocchia e si diede uno slancio con le gambe e il bacino in avanti, il panico crebbe in me e scalciai con le gambe in un gesto di rabbia, il suo pube si sollevò dalla mia gola spostandosi in avanti sopra la mia bocca, si stava per sedere sulla mia faccia.


Cercai di muovere nuovamente la testa indietro ma successe tutto così in fretta da non lasciarmi tempo di reagire, la vagina di Marta coperta dagli shorts si appoggiò sulla mia bocca: trattenni il fiato e chiusi gli occhi cercando di irrigidire i muscoli del volto, percepivo il contatto morbido e soffice delle sue labbra diventare rigido e duro con l'aumentare del peso, il tessuto dei pantaloncini era l'unica cosa che separava la mia bocca e le mie narici dalle sue parti più intime.
Ben presto il peso si fece sentire senza pietà, schiacciava verso il basso con la parte interna dei glutei sulla mia mascella che si sobbarcava quasi tutto il peso, il mio mento era premuto dal solco del suo sedere ed il resto dei suoi glutei appoggiavano sulla mia gola e sulle mie clavicole, i suoi inguini premevano sui miei zigomi. Facevo fatica a tenere la bocca chiusa.


In quei secondi mi concentrai a non respirare ne ad aprire gli occhi: era una situazione troppo umiliante, mi sentivo sconvolta e schifata, il solo pensiero di avere il sesso di un'altra ragazza sul mio viso mi turbava, respingevo quell'immagine dalla mia mente nonostante stesse succedendo proprio in quel momento.
Mi sentii a corto di ossigeno e soffiai fuori l'aria che avevo nei polmoni per cercarne altra, la mia bocca era tappata completamente e mi costava fatica il solo espirare attraverso quel tessuto; soffiai dal naso per un solo momento e subito inspirai forte dalle narici in uno spasmo, era come stessi uscendo dall'acqua dopo un'immersione, avevo la stessa fame d'aria.

 
Aprii gli occhi dal terrore, fissai il suo pube pochissimi centimetri sotto i miei occhi, si intravedeva la forma delle labbra della sua vagina e il mio naso tra esse, le mie narici erano premute su quel nero tessuto sintetico degli shorts di Marta, l'aria che filtrava attraverso era piena del suo odore e non era abbastanza nemmeno per mezzo respiro; mossi la testa all'indietro per poter guadagnare qualche centimetro, riuscì a riempire i polmoni a metà, quel sapore dolce del tessuto si mescolava ad un aspro e acre odore di sudore intimo; sprecai tutta l'aria cercando di urlare, ero disgustata, volevo far smettere quella tortura, speravo di richiamare l'attenzione di qualcuno e di far terminare quel tormento ma l'unico suono che riuscii a fare era un verso soffocato che mi si bloccava in gola, rimasi di nuovo senz'aria.


Il panico si impadronì di me, cominciai a scalciare e a spingere con i piedi a terra inarcando la schiena e contraendo tutto il corpo, anche le braccia bloccate a terra; riuscii a farla sobbalzare sopra di me, in una contrazione del collo riuscii a girare la testa di lato mentre Marta si stava risiedendo, la sua vagina si appoggiò sulla mia guancia e sul mio zigomo, riuscivo di nuovo a respirare anche se a fatica: la mia faccia era premuta nel suo interno coscia, sentivo l'odore della sua pelle che mi penetrava nelle narici e il calore del suo corpo che mi faceva sudare.
Non sapevo cosa fare, stavo disperatamente lottando per respirare, mi sentivo in pericolo e il panico in me cresceva;  combattevo per avere qualche centimetro di spazio e un po' d'aria mentre lei era comodamente seduta sul lato del mio viso. Restai qualche secondo immobile cercando di riprendere fiato concentrandomi sul respiro.

 
Marta liberò le mie mani dalla presa, potei muovere di nuovo gli avambracci ma riuscii solo ad appoggiarli sulle sue cosce. Il peso sul mio viso si alleggerì, subito dopo la mia testa fu afferrata dalle sue mani: con una mi prese per la guancia appoggiata a terra, tirandomela in alto; con l'altra mano afferrò l'altra mia guancia facendo forza e tenendo bloccata la mia testa, spalancai gli occhi impaurita, vidi il suo sguardo sopra di me che mi fissava, sorrideva mentre teneva la mia testa ferma con la faccia rivolta verso l'alto, sollevò il bacino e allargò le gambe portando di nuovo il suo pube sopra la mia faccia, questa volta fin sulla mia fronte.


L'immagine che passò davanti ai miei occhi in quel momento rimase impressa nella mia mente: la mia visuale era limitata dalle sue gambe che si chiudevano attorno la mia testa come una cornice, il suo busto inclinato in avanti faceva ombra alle luci del soffitto, il suo viso sorridente e il suo sguardo che mi fissava; lo distolse da me, alzò la testa raddrizzando il busto e avanzando il bacino sopra il mio volto. Chiusi gli occhi nello stesso momento in cui la sua vagina si poggiò sopra il mio naso e si schiacciò contro le mie palpebre; di nuovo tutto il suo peso comprimeva tutta la mia faccia.


Ora non filtrava neanche un filo d'aria da sotto i suoi shorts, la sola cosa che sentivo cercando di respirare era il suo odore, avevo gli occhi chiusi,  e potevo muovere solo le mani e le gambe, era impossibile muovere la testa, il mio naso era completamente immerso nella sua vagina e spingeva il tessuto degli shorts e delle mutandine tra le sue labbra che scendevano fin sui miei zigomi e sui miei occhi.

 
Mi aggrappai forte sulle sue ginocchia con le mani, e in preda al panico alzai le gambe verso il suo corpo, come Nicole aveva fatto prima con me.
Era il mio tentativo disperato per togliermela di dosso, portai le mie gambe davanti il suo busto, sentii Marta urlare mentre si aggrappava ai miei capelli; tirai con forza contraendo tutti i muscoli del corpo e riuscii a farla cadere di schiena togliendola dalla sua seduta sul mio viso. Riuscii di nuovo a inspirare, l'aria mi sembrava fresca e frizzante in confronto a quella a cui ero stata costretta in quei momenti.

 
Ero gonfia d'orgoglio e galvanizzata dalla mia mossa, ora Marta era bloccata tra le mie gambe distesa sulla schiena ma la sua presa sui miei capelli era ben salda: sentii per la prima volta il dolore per i miei capelli tirati, il mio scalpo scottava e pungeva, il fastidio aumentava sempre più e non accennava a fermarsi; riuscii a portare le braccia in mezzo le sue gambe che erano ancora distese sulle mie spalle; afferrai subito le sue mani cercando di alleviare la sua presa.
''Ahhiii... mi fai male. Mollami i capelli!!'' Urlai rabbiosa, ma Marta non accennava a liberarmi.
''Lasciami!!'' Sbottai urlando. Cominciai a stringere le mie gambe attorno al suo busto, incrociai le caviglie e contrassi i muscoli delle cosce; la tensione ai capelli si allentò, Marta liberò uno mano portandola sui miei piedi e cercando di dividerli; strinsi ancor di più e finalmente lasciò la presa sui miei capelli lamentandosi per la stretta.

 
Finalmente ero libera, sollevai il busto e ruotai di lato spostando Marta tra le mie gambe; si lamentava, si agitava con le gambe contraendo i muscoli del busto e intervallando dei timidi tentativi per divaricare le mie gambe a degli schiaffi sulle cosce.
Bloccai una sua gamba tra le braccia cercando di lasciarle meno movimento possibile; sentii allora  un dolore acuto sul polpaccio: mi stava mordendo.
''Ahi, ahi, ahi!!'' Urlai dolorante, non sapevo come farla smettere mentre sentivo i suoi denti segnarmi la pelle. La colpii con una schiaffo al viso e la presi per i capelli con una mano tirandole la testa indietro; scalciai le gambe per distaccarla da me liberando la mia presa, il suo morso si allentò e trascinai via la sua testa, il polpaccio bruciava e pungeva, ero rabbiosa, con uno scatto girai il busto verso di lei e mi gettai addosso; Marta si girò sotto di me schiena a terra e io le caddi sopra con il mio seno contro il suo; mi portai a cavalcioni sulla sua pancia afferrando con una mano il suo polso e tirandole i capelli con l'altra; anche lei mi afferrò i capelli di nuovo tirandomi la testa verso il basso con forza.


Ero in vantaggio, le ero sopra e ce l'avevo in pugno se non fosse per i miei capelli tirati, era un dolore molto fastidioso e acuto, la sensazione di sentire i miei capelli strapparsi mi faceva impazzire, mi lamentavo e urlavo in preda alla rabbia, volevo colpirla ma la paura di farle male me lo impediva; nel frattempo tiravo anche io più che potevo e i suoi lamenti di dolore pareggiavano i miei.

 
In quel momento di stallo mi accorsi che Nicole e Valentina erano rotolate al nostro fianco: Nicole era sopra come me a cavalcioni, era riuscita a bloccare entrambe le braccia di Valentina a terra e cercava di domare i suoi tentativi di ribellione; dopo qualche secondo si sedette con un balzo sul suo petto bloccando le braccia sotto le sue tibie.
''Cosa fate voi due? Vi strappate i capelli?'' ci chiese guardandoci.
''Questa stronza ha cominciato. Gioca sporco, mi ha persino morso la gamba...'' Risposi tra i lamenti di dolore; Nicole si sporse verso di me con il busto e con la sua mano cercò di liberare la presa di Marta sui miei capelli.
''Ti aiuto a liberarti...'' mi sussurrò sorridendo. Lasciai la presa sui suoi capelli e le afferrai il polso, le dita di Marta si stavano aprendo forzate dalla mano di Nicole e i ciuffi dei miei capelli si sfilavano pian pian dal suo pugno.
''Hei non intrometterti!! Che fai? Lasciami!'' protestò Marta.

 
Un secondo dopo fui libera, presi forte i suoi polsi nelle mani e con un balzo avanzai su di lei sedendomi sul suo petto. ''Grazie Nicole.''
''Eccoci qua a ruoli invertiti... '' le dissi in uno sfogo mentre spostavo le mie gambe sopra i suoi gomiti; avevo il fiatone, il dolore al cuoio cappelluto era ancora intenso e l'immagine di lei che si sedeva sulla mia faccia era ancora viva e chiara nella mia mente; respiravo con affanno e sentivo ancora il suo odore nelle narici.
Marta capiva di essere nei guai, aveva ragione, la mia sete di vendetta era grande, cominciai subito a spostare il mio bacino in avanti avvicinando il mio pube al suo mento; lei si dimenava sotto di me, scalciava e faceva forza con le braccia ma io le sedevo di peso tra il mento e il seno, i miei glutei le premevano sulle clavicole e sulle spalle, la sua testa era racchiusa tra le mie cosce e vedevo il suo viso concentrato e contratto; lottava con furore ma ero in controllo, cercava di prendermi fra le gambe da dietro come avevo fatto io ma tenevo il busto leggermente abbassato e nonostante la mobilità da ballerina con cui si muoveva falliva ogni tentativo.


''Un minuto al termine!'' Ci informò la maestra.
''Cosa dovrei farti adesso?'' Domandai fissando Marta negli occhi tra le mie cosce. La risposta fu un ponte con la schiena e un tentativo con le gambe, entrambi falliti, ero in controllo; sentivo in me il desiderio di punirla, senza pensarci su la presi per i capelli tirando verso di me e alzandole la testa, avanzai con il bacino schiacciando la mia vagina sulla sua bocca e sul suo naso e mi sedetti di peso.
Il sapore della vendetta era buonissimo, sentii il suo naso entrare tra le mie labbra spingendomi il solo tessuto degli shorts tra esse, non indossavo mutandine, provai uno strano piacere, ero eccitata sia fisicamente che mentalmente, il suo corpo si muoveva e si agitava facendomi vibrare i fianchi e il ventre, sentivo i tentativi di respirare sotto di me che mi scaldavano; un urlo soffocato si percepì da Marta.


''Falla respirare, così la soffochi!!!'' Esclamò Nicole che osservava a bocca aperta vicino a me. Mi spostai indietro liberandole il naso e la bocca, Marta respirava affannosamente e con un'aria sconvolta; ''Ti è piaciuto?'' Le chiesi sorridendo, ''come si sta li sotto? Su rispondi!!'' mi guardava con odio senza aprir bocca; avanzai di nuovo con il bacino tirandola per i capelli e tenendo la sua testa ferma, cercava di girarla di lato ma non riuscì a impedirmi di sedermi su di lei.
Mi sedetti sulla sua bocca appoggiando la mia vagina sotto il suo naso, le lasciavo qualche millimetro per respirare, voleva costringerla ad annusare il mio odore, volevo tornarle il favore. La sentii respirare dal naso e cercò di lamentarsi in una smorfia.
''Hahaha... la tua faccia è così ridicola vista da quassù, ed è anche comoda...'' le dissi prendendola in giro. Avanzavo di poco tappandole le narici e bloccandole il respiro, la punta del suo naso premeva tra le labbra della mia vagina e i suoi occhi si spalancavano dal panico; vederla così impotente e umiliata sotto di me mi eccitava, avere il controllo sul suo corpo e sul suo respiro, sottometterla in quel modo mi dava un tremito di piacere e il contatto del suo viso sotto la mia vagina mi stimolò al punto da provocarmi una contrazione involontaria al ventre, inarcai la schiena e sospirai, mi morsicai un labbro e un intenso calore divampò nel mio corpo, mi stava piacendo troppo.



Marta mugugnò qualcosa muovendo la testa, realizzai cosa le stavo facendo e tornai in me; mi spostai indietro, non volevo si accorgesse del mio piacere e rischiavo se ne fosse già accorta, ancora qualche secondo e non sarei riuscita a trattenermi; mi sedetti sotto il suo viso bloccandole le braccia a terra e distolsi lo sguardo dal suo, mi sentivo imbarazzata ed ero arrossita, cercai di distrarmi guardando l'incontro tra Anna ed Elena.


Anna era distesa sulla schiena di Elena e cercava di bloccarle le braccia, Elena lottava con forza cercando di disarcionarla e di girarsi, stava per riuscirci quando Anna le abbracciò la testa con entrambe le mani, si sedette a cavalcioni sulla sua schiena e cominciò a tirarle la testa indietro; l'intero busto di Elena di sollevò da terra piegandosi all'indietro, Anna la prese con le mani sul mento e ondeggiò indietro tirandola a se e inarcandole la schiena;
''Aaahhhgg...'' Si lamentò Elena, la sua testa e il suo collo erano piegati all'indietro come la sua schiena, si appoggiava a terra con una mano e con l'altra cercava di liberarsi; Anna tirò ulteriormente chiedendo se si arrendeva, '' Ahi... si si mi arrendo, lasciami!''

 
La presa fu sciolta ed Elena cadde distesa sul tappeto faccia a terra; Anna sorridente si sedette comoda sulla sua schiena con le mani ai fianchi e sospirando ci guardò; ''Sembra vi siate messe in posa, li una vicina all'altra nella stessa posizione...'' Io e Nicole ci guardammo e ridendo ci battemmo il cinque.
''Il tempo e quasi scaduto, ma sembra che le vincitrici siano già decise...'' disse la maestra guardando l'ora. '' Dieci secondi al termine, dai provateci, avete ancora un tentativo...''


Io guardai Marta che ormai si era arresa, non si muoveva più e evitava il mio sguardo; volevo provare ancora quella eccitante sensazione di dominazione, anche se per solo qualche secondo. Mi sedetti sul suo viso nello stesso momento in cui la maestra chiamò la fine del tempo; fu solo per un paio di secondi durante i quali una scossa di piacere mi percorse la schiena; mi alzai liberandola.


''Brave, vedo che vi state impegnando, non tutte però: Valentina mettici un po' di rabbia, non ti arrendere così presto!'' Disse la maestra camminando fra noi. '' Forza formate le prossime coppie, iniziamo subito, vi siete già riposate, chi stando sopra, chi stando sotto. Anna Valentina; Ilaria Elena; Nicole Marta. preparatevi!''
Non avevamo il tempo di commentare o parlare, si iniziava subito e mi avvicinai ad Elena che si stava ancora riprendendo dalla lotta con Anna; ero contenta ed eccitata ma cominciavo anche a sentire la stanchezza, la fatica si faceva sentire.

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Offline krispin

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Re: Sei ballerine a confronto (Italiano)
« Reply #3 on: March 28, 2022, 11:20:51 AM »
Storie molto belle. Poiché adoro le ragazze esili sottomesse da avversarie più grosse e più forti mi piacerebbe leggere una storia dal punto di hista della debole Valentina.

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Offline SynIla

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Re: Sei ballerine a confronto (Italiano)
« Reply #4 on: December 30, 2022, 06:18:10 PM »
Terzo incontro Elena

La lotta era cominciata, entrambe eravamo in ginocchio e ci guardavamo con le braccia in  avanti avvicinandosi con attenzione, Elena bionda con occhi azzurri, un viso angelico sempre sorridente e molto espressivo, era di qualche centimetro più alta di me e pesava qualche chilo in più ma i nostri fisici erano simili, entrambe magre e slanciate, con non molto seno, una seconda, ma con un sedere perfetto, rotondo e sodo e le gambe definite e allenate; aveva il suo solito modo di fare e la postura rilassata, anche prima di lottare.

Feci uno scatto in avanti e le nostre mani si incontrarono intrecciando le dita, cominciò una prova di forza, provavo a sbilanciarla spingendola e lei faceva lo stesso; fu lei a prevalere, persi l'equilibrio all'indietro, lei liberò una sua mano abbracciandomi il collo; mi sentii stringere la testa e me la ritrovai addosso, con una mano cercavo di liberarmi  ma ben presto fui gettata a terra, caddi di schiena con Elena sopra e la testa bloccata dal suo braccio mentre con il fianco e il busto mi schiacciava il torace.

La sua presa era forte, il suo corpo era rigido e contratto, era più forte di me e il suo peso mi bloccava a terra; con le gambe non riuscivo a raggiungerla e con le braccia non riuscivo a fare abbastanza forza da smuoverla; erano passati pochi secondi dall'inizio e già ero in difficoltà, un lato del mio viso era schiacciato sotto il suo seno e l'altro lato sul tappeto, avevo una mano bloccata sotto il suo corpo mentre con l'altra cercavo di tirarle la testa indietro ma mi resisteva senza fatica.
Ci fu una pausa, io cercavo di pensare un modo per reagire e mi impegnavo a sopportare la scomodità della posizione, Elena era immobile, rigida nella sua posizione e respirava lentamente; cominciavo a soffrire l'immobilità e un senso di claustrofobia mi pervase, contrassi i muscoli delle gambe e feci ponte con la schiena ma non servì a niente, Elena non si spostava, cominciavo a disperare e istintivamente la presi per i capelli tirandole la testa all'indietro sussurrando tra i denti ''togliti!''

Elena piegò  la testa all'indietro con un lamento ma resistette senza mollarmi, digrignò i denti e con una smorfia mi disse '' Lasciami subito o tiro anche io i tuoi capelli!'' afferrandomi una ciocca appena sopra la fronte.
Io la lasciai subito, cercai di controllare il panico e anche lei mi lasciò; girò lentamente le spalle e con uno scatto si portò cavalcioni sul mio busto distendendosi sul mio petto e sulla mia testa e bloccandomi le braccia per i polsi.

Si alzò e in un attimo si spostò sedendosi sul mio petto di peso, con la presa sui miei polsi ben salda mi distese le braccia sopra la testa unendole fra loro e schiacciandole a terra. . Strinse le cosce intrappolando le mie braccia tra esse fino a premere ai lati del mio viso; in quel modo controllava tutta la parte superiore del mio corpo, le spalle erano bloccate e non potevo contrarre nessun muscolo, la mia cassa toracica era esposta a tutto il suo peso senza che potessi contrastarlo in nessun modo; avevo le sue cosce schiacciate ai lati della testa, le mie orecchie erano tappate, mi trovai isolata dal mondo; la mia faccia era come presa in una morbida morsa.

Restai immobile realizzando la mia situazione, Elena mi guardò dall'alto, riapparve nella mia  mente l'immagine di poco prima quando Marta si sedette sulla mia faccia; ''Cosa pensavi di fare? tirarmi i capelli?'' Riuscii a capire le sue parole più che sentirle  e afferrò lo stesso ciuffo da sopra la fronte. Non potei rispondere niente, era come fossi in stato di confusione, il suo peso si faceva sentire e mi rendeva difficile respirare, avevo paura di subire di nuovo quell'umiliazione insopportabile e che i miei capelli venissero tirati, in quella posizione non avrei potuto difendermi, avrei dovuto sopportare quel dolore impotente; restai immobile a fissarla.

''Ti arrendi?'' Mi chiese con un sorriso soddisfatto mentre i suoi capelli sciolti per metà dalla mia mano le scendevano ai lati del viso; chiusi gli occhi e con uno sforzo cercai di muovermi ma ero immobilizzata, alzai di qualche centimetro il bacino e provai a sollevare le gambe ma non c'era niente da fare, lo sforzo era troppo grande in quella posizione; Elena diede uno strattone ai miei capelli e mi bloccai di colpo dal dolore e dalla paura, trattenni il respiro e irrigidii il corpo dalla sofferenza, sentivo le lacrime riempirmi gli occhi, mi sentivo impotente e senza speranza, volevo solamente pregarla di lasciarmi, ero sopraffatta.
''Se stai ferma e smetti di muoverti ti lascio stare fino alla fine dell'incontro, ma devi stare buona!'' Le sue parole furono quasi una liberazione, decisi subito di arrendermi: ''Ok, ok mi arrendo!'' Le risposi con la voce spezzata dal magone che avevo in gola tentando di trattenere il pianto, solo l'idea di subire ulteriori sottomissioni o umiliazioni mi metteva paura e mi mandava in panico, l'essere immobilizzata a forza, la sensazione di claustrofobia, il dolore dei capelli tirati da dover sopportare senza poter difendersi o reagire, preferivo l'imbarazzo e la vergogna di essere sconfitta, era per me più tollerabile.
''Brava cucciola..'' mi disse con una risatina lasciandomi i capelli; '' sei addirittura più debole di Valentina, lei prima di arrendersi ci ha provato  qualche minuto almeno...''

Sforzai un sorriso anch' io, mi venne d'istinto come se volessi essere condiscendente con lei, mi sentivo succube ed ero al suo volere. Elena mi guardò qualche secondo negli occhi e io non riuscii a sostenere il suo sguardo, mi vergognavo e volevo piangere quindi chiusi gli occhi e lei girò la testa guardandosi attorno.

Aspettai qualche secondo cercando di muovere le braccia che cominciavano a intorpidirsi, respiravo lentamente e con fatica, dovevo sollevare il suo peso per dilatate la cassa toracica, Elena mi lasciava fare ondeggiando insieme ai miei respiri e continuava a guardare dietro la sua schiena, si legò i capelli rifacendosi la coda e notai come cambiava espressione e com'era interessata.

Mi calmai e ripresi fiato, dovevo sopportare quella tortura ancora per molto tempo e cercai di distrarmi: ''Cosa succede?'' Le chiesi incuriosita.
''Ok, ti faccio la cronaca... Anna è seduta su Valentina... non lottano più ormai... Valentina è così debole... povera mi fa un po' pena... un po' come te'' appoggiando il dito sulla punta del mio naso;
''Marta e Nicole stanno ancora  lottando, rotolano una sopra l'altra...''; Io cercavo di immaginare la scena per distrarmi dall'intorpidimento delle braccia e dalla fatica nel respirare;

''Oooh'' disse cambiando espressione e portandosi una mano davanti alla bocca ''le sta tirando i capelli... adesso tutte e due si tirano i capelli... io devo ancora lottare contro Marta, quella stronza tira i capelli... hanno tutte e due le braccia tese e si tirano i capelli dalla nuca, sono entrambe con la testa piegata all'indietro...'' raccontò mimando la scena e facendomi vedere le braccia tese in avanti e sollevando il mento; abbassò le braccia appoggiandosi con una mano sul mio seno dietro il suo sedere e con l'altra sui miei gomiti in mezzo le sue gambe, girò il busto continuando ad osservare.

Il contatto della sua mano sul mio seno mi provocò un fremito, era appoggiata per sostenersi e aiutarsi a tenere il busto girato e non badava a me, ma io mi sentii violata nel mio intimo, cercai istintivamente di reagire e difendermi, contrassi le braccia cercando di muoverle ma era impossibile, solo i miei avambracci e le mie mani avevano un minimo di libertà ma non serviva a niente; contrassi le gambe e sollevai di poco il bacino da terra, Elena si mosse appena restando comodamente seduta su di me e continuando a guardare dietro continuò a raccontare, io non capivo la sua descrizione, era eccitata e confusa:
''Stanno lottando con le gambe, Nicole a messo una gamba sopra il fianco di Marta... Marta ha messo una gamba sopra quella di Nicole e le ha messo il piede in faccia... adesso la spinge con la gamba, si dimenano con il corpo strattonandosi per i capelli... ora Marta ha preso la testa di Nicole in mezzo le gambe... oooh...'' con un'espressione sempre più preoccupata;

''Le è salita sopra adesso... sono messe in una sessantanove più o meno, Marta è distesa sopra Nicole e le sta stringendo fortissimo la testa tra le gambe... sta tirando la testa verso il suo sedere per i capelli... le ha fatto lasciare la presa... Marta si è liberata, Nicole è nei guai adesso...''
Fece una pausa e si girò verso di me guardandomi, spostò le mie braccia che ero riuscita a muovere lentamente riavvicinandole fra loro, trattenni un lamento,  riaccomodò la seduta e tornò a voltarsi per seguire di nuovo gli altri incontri.

''Oddio!!'' esclamò stupita dopo qualche secondo. '' Marta si è alzata e le ha messo il culo in faccia!! ahahahah, le si è seduta sul viso...'' commentò ridendo di gusto, il suo tono si fece più divertito ed eccitato, rimasi stupita da quella frase e cercai di capire cosa stesse facendo Marta: ''Povera Nicole ha il naso in mezzo al suo sedere e non riesce a togliersi... si dimena come una pazza... le si vede solo la fronte... Marta continua a tirarle i capelli... è proprio una stronza... tirare i capelli in quella posizione è da bastarde... chissà se riesce a respirare... non dev'essere piacevole respirare nel suo sedere...''
Mi immaginai la scena, mi dispiaceva per Nicole, Marta forse si stava vendicando per avermi aiutata nell'incontro precedente, avevo provato la sua cattiveria, era spietata.

Si girò fissandomi negli occhi bloccandomi le braccia con forza: ''Voglio provarci anch'io! '' mi disse sorridendo ''ferma lì!''
Quelle parole mi lasciarono sconcertata, fece una scatto con le gambe girandosi sopra di me stando attenta a tenere premute le mie braccia a terra. Provai una timida reazione ma ero incapace di fare forza e in un attimo me la trovai seduta di peso sul petto rivolta verso le mie gambe: i suoi glutei rotondi e sodi mi schiacciarono la parte superiore della cassa toracica, sedeva sulle mie clavicole, le spalle e la gola mentre il mio mento e la mia mascella erano bloccati nel solco del suo sedere, tra i suoi glutei, coprendomi quasi la bocca; mi spostò le braccia perpendicolari al corpo posizionando le caviglie sopra i miei bicipiti, erano ancora addormentate ma fu lo stesso un sollievo, sentii il sangue rifluire fin sulle dite, il dolore si fece più acuto e trattenni un lamento.

Elena era seduta in modo rilassato con le braccia ai fianchi, non si preoccupava di me e di quanto fossi scomoda, la mia gola era compressa e il mio mento premuto verso il basso, era faticoso sopportare tutto il suo peso e cominciava a far male, sentivo anche la pressione del suo sedere sulla mia gola aumentare quando muovevo la testa cercando di liberarmi, ero costretta a tenere la mia mascella sotto di lei per non essere strozzata.
''Ecco, così riesco a vedere meglio le altre...'' la sentii dire. '' Posso farti meglio la cronaca... Nicole ha cominciato a scalciare come una pazza... povera sta soffocando... è riuscita a girare la testa di lato e Marta adesso le è seduta sulla guancia... che stronza... le tiene le braccia ferme...''
Davanti ai miei occhi avevo il sedere di Elena coperto dal tessuto bianco dei pantaloncini, era liscio e setoso e quasi trasparente, vedevo il perizoma nero attraverso di esso dividere i due glutei, sembravano immensi dalla mia visuale mentre schiacciavano metà del mio viso; sopra i suoi glutei vedevo la sua schiena e i capelli biondi raccolti nella coda che le scendevano fin sotto le spalle.

Provai a muovere le braccia ma erano ancora doloranti e le sue tibie premevano sui miei bicipiti impedendo ogni mia reazione; realizzai che rischiavo di subire quell'umiliazione per molto tempo e senza protestare, potevo solo  aspettare la fine del tempo e sperare che quell'attesa passasse velocemente.
''Due minuti al termine, forza impegnatevi che manca molto tempo'' sentii la voce della maestra.
''Due minuti..?'' pensai tra me '' Due minuti sono lunghissimi...'' Fui presa dallo sconforto , sbuffai e sentii il bisogno di piangere, provai a muovere la testa, mantenere il collo rigido era faticoso e avevo il fiatone, il cuore batteva forte e cominciavo a soffrire; il quel momento Elena parlando verso di me disse:
''Oooh, brava Nicole! ... è riuscita a liberare un braccio e si è girata di fianco... ora Marta cerca di bloccarla di nuovo... Nicole le ha afferrato i capelli e la sta tirando verso il basso... forse riesce a liberarsi... tu Ilaria sei noiosa, vorrei anche io divertirmi un po'... non è divertente lottare con te... Vediamo se riesci a liberarti come lei...''

Afferrò la mia testa con una mano e si spostò all'indietro di pochi centimetri; '' No, no, aspetta...'' protestai ansimante mentre vedevo avvicinarsi il suo sedere, mi coprì tutta la visuale e dopo un istante era per me buio;  i suoi glutei schiacciarono il mio viso interamente e appena cominciò a sedersi di peso sentii il contatto della sua vagina sul mio naso e sulla mia bocca; il tessuto che le copriva le parti intime premeva fortissimo sul mio naso e con l'aumentare del peso avevo paura di sentirlo rompersi; cercai di urlare di dolore e panico, inarcai la schiena e con un tremendo sforzo riuscii a muovere la testa all'indietro di qualche centimetro, il mio urlo rimase soffocato nei suoi pantaloncini ma il mio naso trovò un minimo di spazio in mezzo ai suoi glutei, appena dietro la sua vagina dove non subiva una pressione diretta.

La mia faccia era tutta sotto il suo sedere , sentivo la pressione della sua vagina sulla bocca, sul mento e sulla mascella; i suoi glutei erano poggiati di peso sui miei zigomi, sui miei occhi e sulla mia fronte; per me era impossibile muovere la testa e il mio respiro era bloccato.
Sentivo caldo e mi mancava l'aria, il panico in me cresceva; cercavo di respirare dalla bocca ma era coperta, riuscivo a inalare qualcosa dal naso ma solo attraverso il tessuto dei suoi pantaloncini; respiravo l'odore del suo ano attraverso i pantaloncini e il perizoma, ciò mi faceva sentire sottomessa e impotente.

Rimasi immobile a subire per un momento, non sapevo cosa fare e volevo piangere. Dopo qualche secondo soffocavo, mi agitai in preda al panico, tutto quel peso sulla mia faccia e l'odore che ero costretta a respirare mi facevano impazzire, volevo urlare, muovevo le braccia istericamente e mi contorcevo con il corpo.
Erano tre o quattro tentativi di respirare che facevo, circa una decina di secondi, ma l'aria che inalavo dal naso era praticamente niente; ''togliti!.. mi stai soffocando!.. non respiro!!..'' cercavo di urlare ma il suono che ne usciva era un attutito ''mmmmm... mmmm...mmmm...''

Elena a quel punto si sollevò e potei di nuovo respirare, la fame d'aria era molta e cercai di recuperare il fiato con affanno; fu un sollievo non avere quel peso sul viso. La vedevo in ginocchio sopra di me, con le tibie premute sulle mie braccia, le guardavo il sedere con i pantaloncini incastrati in mezzo i glutei, era piegata leggermente in avanti e si appoggiava sulla mia pancia, mi guardava girando la testa all'indietro con un'espressione divertita sul viso. '' Che succede? non ci provi neanche?'' mi disse mentre avevo ancora il fiatone.

Ero arrabbiata e impotente non avevo parole, nella mia mente volevo solo che quella tortura finisse. dopo qualche secondo Elena si risedette, vidi di nuovo il suo sedere avvicinarsi sopra la mia faccia, ero disperata, '' Nooo, basta, noo...'' riuscii a dire e dimenando il corpo istericamente e girai la testa di lato.
Elena si sedette sul lato del mio viso schiacciandomi forte sul tappeto, il suo gluteo mi comprimeva l'orecchio, la guancia e parte della fronte, dovevo di nuovo sopportare tutto il suo peso ma almeno riuscivo a respirare; questa libertà durò poco perchè mi sentii afferrare il lato del viso con la mano e mi sollevò la testa, vidi le dita del suo piede inserirsi tra la mia testa e il materassino e cominciò a premere forte sulla mia faccia; ero ancora ansimante e in debito d'ossigeno e fui costretta a respirare con naso e bocca a contatto con la pelle della sua pianta; lottavo con le mani cercando di smuovere il suo piede dalla mia faccia ma i miei gomiti erano bloccati sotto le sue tibie; Elena si mosse con il bacino e spingendomi la testa con il piede me la girò lentamente verso l'alto, mentre cercavo di resisterle sforzando vidi l'immagine che mi restò impressa nella mente prima del buio: le sue gambe divaricate sopra il mio viso, i suoi glutei divisi dal perizoma che si intravedeva attraverso i pantaloncini bianchi; il suo sedere mi coprì la faccia e io rimasi ancora una volta impotente con la bocca coperta dalla sua vagina e il naso in mezzo ai suoi glutei.

Rimasi immobile cercando di respirare lentamente, se inspiravo piano e a lungo con il naso un filo d'aria filtrava alle mie narici attraverso il tessuto, l'odore del suo ano era molto intenso e mi riempiva un poco alla volta i polmoni, espiravo soffiando lentamente dalla bocca e dopo qualche respiro,  i suoi pantaloncini divennero umidi. 

Durante quei lunghissimi secondi  mi veniva da piangere, ero sconfortata e pensavo: ''Perchè devo subire questo?... Mi sono già arresa, hai vinto tu... Perchè devi umiliarmi in questo modo? Ho il tuo odore su tutta la faccia fin dentro il naso e la bocca... Ti piace farmi questo? Ci provi gusto?''
I miei deboli lamenti venivano soffocati sotto la sua vagina, la sentivo muoversi sopra di me, ogni suo movimento si rifletteva sulla mia faccia attraverso i suoi glutei. Mi afferrò per i polsi bloccandomi le braccia e si sollevò di qualche centimetro, riuscii finalmente a respirare profondamente, ''Dai su! se non ci provi non è divertente!'' mi disse ridacchiando e subito si risedette su di me; non ebbi il tempo di dire niente, solo qualche respiro e di nuovo ero immersa nei suo sedere. Trovata la giusta posizione cominciò a sculettare muovendo il bacino di lato, la mia testa veniva girata dal suo movimento mentre la sentivo ridere, sentivo anche i lamenti soffocati provenire dall'altro incontro vicino, probabilmente era Nicol sotto Marta.

Dopo qualche sculettata Elena si sollevò di qualche centimetro per poi lasciarsi cadere subito  sul mio viso, i suoi glutei rimbalzarono schiacciandomi di colpo, continuò a rimbalzare alcune volte continuando a ridere fino a fermarsi; terminata l'inerzia del rimbalzo si sollevava nuovamente e di nuovo rimbalzava sulla mia faccia; io riuscivo a inspirare qualche istante tra i suoi rimbalzi ma sentivo più forte il peso quando si lasciava cadere; cercavo di irrigidire i muscoli del collo e della faccia ma non serviva a niente.

Questa tortura continuò svariate volte, io mi sentivo totalmente umiliata, ero impotente; Elena si fermò qualche istante per poi alzarsi sulle ginocchia lasciandomi respirare libera. ''Ti prego basta mi arrendo!!'' Riuscii ad esclamare tra i respiri affannati; Elena si spostò in avanti con le ginocchia di poco risiedendosi su di me in modo rilassato; avevo il suo sedere appoggiato sulla bocca e parte delle guance, la sua vagina poggiava sulle mie clavicole e sulla gola  ma il mio naso aveva qualche centimetro di spazio e potevo finalmente riaprire gli occhi. Ripresi fiato lentamente con dei respiri profondi; Elena era seduta  con le mani ai fianchi e osservava gli altri incontri; ''Sai dovresti ringraziarmi, sapessi cosa sta facendo Marta, è senza pietà... è seduta sulla faccia di Nicole e non la lascia respirare... sono stata buona io, ti ho liberata un po' di volte... e le tira i capelli verso l'alto con due mani tenendole ferma la testa... Nicole cerca di fermarle le mani ma non ci riesce...  sta cercando di spingere via il culo di Marta... adesso le sta tirando schiaffi sui glutei e sulle cosce... povera Nicole...''

Ascoltavo la sua cronaca respirando lentamente con il naso, sentivo ancora intenso l'odore del suo sedere, ne avevo le narici impregnate; ascoltavo anche i lamenti soffocati di Nicole a intervalli regolari, cercava come me di inspirare più aria possibile lentamente, facendola filtrare attraverso il cavallo di Marta, ero stata anche io sotto di lei e il suo odore era più intenso e acre rispetto quello di Elena.
I lamenti di Nicole mi sembrarono diventare gridi disperati di aiuto; era, probabilmente, presa dal panico e stava soffocando, avevo appena provato quella sensazione: sembra di impazzire e si perde il controllo, ci si trova a lottare per la propria vita e per un respiro al buio e con le braccia bloccate a forza.

La voce di Elena chiamò Marta con tono preoccupato: ''Ehi Marta!! Lasciala respirare!! Non vedi che soffoca?'' Mentre quella della maestra incitò Nicole, sembrava non preoccuparsi dell'umiliante sottomissione che stava ricevendo e che stesse soffocando: '' Forza Nicole!! Lotta per liberarti, non arrenderti mancano venti secondi!''

In quei ultimi secondi Elena restò in silenzio; io provavo ad ascoltare i rumori della lotta tra le altre, sentivo dei colpi sul materassino e lo strofinarsi di un corpo su di esso, i lamenti di Nicole mi giungevano forti alle orecchie, degli urli rabbiosi di sforzo soffocati sotto il sedere di Marta e di tanto in tanto la sentivo inspirare forte con il naso, con affanno, un breve urlo subito soffocato a forza e di nuovo i lamenti.

'' Ok tempo scaduto, Anna Elena e Marta vincono gli incontri.'' Disse la maestra, Elena si sollevò sulle ginocchia alzando le braccia al cielo e ridendo soddisfatta, si spostò sul mio lato e io ero finalmente libera; fu un immenso sollievo; mi sentivo sconfitta e umiliata, mi vergognavo ma finalmente potevo respirare a fondo; ruotai sul fianco muovendo le braccia intorpidite e cercai di pulirmi il viso con le mani. Marta intanto non si era ancora spostata ed era ancora seduta sulla faccia di Nicole, guardai la scena di cui, fino a quel punto, avevo solo ascoltato la descrizione di Elena.

''Marta ora basta, hai vinto. Lasciala andare!'' Esclamò la maestra; notai la forza con cui tirava i capelli di Nicole verso l'alto e questa che con le mani cercava di allentare la presa, sedeva di peso coprendole tutta la faccia, si intravedeva il naso tra i suoi glutei e le sopracciglia aggrottate; sollevò un ginocchio appoggiandosi sul piede, poi l'altro e si trovò seduta in accosciata, il su peso sembrò aumentare e la faccia di Nicole venne ancor più immersa sotto il sedere di Marta, questa lasciò la presa sui capelli e le mani di Nicole spostarono le braccia via dalla sua testa. ''Lasciami i polsi!'' esclamò Marta, Nicole la liberò e, appoggiando le mani sui glutei, cercò di spingerli.

Marta si alzò in piedi esclamando: '' Così impari a intrometterti...''
Nicole boccheggiò per un attimo respirando velocemente;
''Sei una stronza!'' Gridò rabbiosa nell' affanno e subito scoppiò a piangere portandosi le mani sul viso, si girò sul fianco e si alzò sulle ginocchia; aveva il viso rosso e gli occhi pieni di lacrime, teneva una mano davanti davanti alla bocca e si strofinava il naso, probabilmente aveva, come me, l'odore del sedere di Marta fin dentro le narici, con l'altra mano si teneva la testa nel punto in cui le mani di Marta le tiravano i capelli, Marta la guardava ritta in piedi mentre si sistemava i capelli nella coda, aveva un'espressione corrucciata e fiera.

''Forza Nicole, non piangere! Usa questa rabbia che provi nella prossima lotta! Proprio questo è l'obiettivo dell'allenamento'' La consolò la maestra, sembrava non essere turbata dalla piega che queste lotte stavano prendendo, era diventato un gioco di umiliazione ormai.

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Offline SynIla

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Re: Sei ballerine a confronto (Italiano)
« Reply #5 on: April 09, 2023, 08:29:00 PM »
Quarto incontro. Valentina

''Forza, preparatevi, non c'è pausa fino a quando avrete lottato tutte contro tutte!'' Esclamò la maestra; io ero ancora intorpidita, avevo le spalle e i bicipiti doloranti e mi sentivo molto stanca; sentivo ancora forte l'odore del sedere di Elena nel naso, avevo la sensazione di avercelo su tutta la faccia; ero accaldata e sudata e respiravo con affanno.

Vennero formati gli accoppiamenti, una di fronte all'altra, io e Valentina ci trovavamo al centro del materasso; anche lei era provata e stanca come me, era sudata e accaldata. Era la più giovane tra noi ma ci pareggiava in altezza, era slanciata e snella ma anche la più magra, le sue braccia e le sue gambe erano ben definite ma sottili; pesava meno di me ed era di qualche centimetro più bassa, gli shorts neri che indossava erano attillati sulle sue belle forme e la canottiera le definiva un seno piccolo ma perfetto.

Mi inginocchiai di fronte a lei quando la maestra fece partire il tempo; volevo testare subito la sua forza e mi gettai su di lei afferrandole i polsi, Valentina irrigidì le braccia coprendosi il busto lasciandomi l'opportunità di spingerla, resistette per un momento e si girò cercando di farmi cadere di lato.

Cademmo entrambe sul materasso una di fianco all'altra, io le bloccavo le braccia per i polsi e lei cercava di liberarsi torcendosi e muovendo i pugni; portai una gamba sopra i suoi fianchi cercando di bloccarle il corpo, si accorse subito di essere in pericolo e cominciò a muovere le gambe provando anche lei a portarle sopra il mio busto; si muoveva senza troppa convinzione e non provava a reagire, si stava solo difendendo cercando di liberarsi.
Feci leva con in gomito a terra e sollevai il busto portandomi sopra di lei, Valentina cercò di girarsi pancia in giù ma schiacciando le sue braccia a terra la schienai sotto di me. Ero seduta sulla sua pancia con le ginocchia appoggiate sulle sue spalle, le afferrai le mani incrociando le mie dita con le sue; Valentina cercava di liberarsi dalla presa ma riuscivo a controllarla facilmente; cominciò ad alzare il bacino cercando di disarcionarmi e facendomi sobbalzare, era più debole di Marta e Nicole, si sforzava molto per sollevarmi cercando di girarsi ma il mio solo peso bastava per riportarla a terra.

Dopo qualche tentativo si fermò un attimo per riprendere fiato, mi guardava infastidita, io le sorridevo sfidandola; puntandosi con i piedi a terra fece ponte con tutto il corpo, urlando dallo sforzo, rimasi in equilibrio piegandomi in avanti e appoggiandomi sulle mani mentre tenevo le sue schiacciate a terra, appena cedette mi feci semplicemente cadere sbattendo il sedere sul suo seno, la sua cassa toracica si flesse sotto il mio peso facendola espirare tutta l'aria che aveva nei polmoni, rimbalzai su di lei  come mi fossi seduta su una palla comprimendole il petto fino a fermarmi; era scossa e sofferente in quei momenti, tratteneva il respiro contraendo tutti i muscoli del busto, era sotto sforzo, diventò rossa in viso e mi guardò con odio cercando di parlare: ''Ahi!! Basta!! Mi arrendo!!'

Era impotente e sottomessa, vederla così mi rendeva fiera e orgogliosa ma mi faceva un po' pena; le sorreggevo le mani che non resistevano più e mi guardava, aveva un sorriso nervoso sul volto e si percepiva la fatica che faceva a starmi sotto e reggere il mio peso.

Dopo qualche secondo di immobilità lasciai le sue mani che si appoggiarono sulle mie ginocchia e mi sedetti comoda facendo un sospiro di soddisfazione, i suoi seni erano sotto i miei glutei e mi accorgevo come il mio peso li stesse schiacciando, avevo subito anche io questa sofferenza, era una brutta e dolorosa sensazione, soprattutto se durava molti minuti; infliggerla a Valentina mi faceva sentire crudele ma allo stesso tempo tornava in me l'eccitazione provata sottomettendo Marta, ero di nuovo sopra dopo aver subito contro Elena.

Valentina sbuffò e cominciò a lamentarsi: '' Che palle!! Di nuovo in questa posizione! Vi piace così tanto sedervi su di me? Ci provate gusto?''
Io rimasi stupita dalle sue parole, mi era venuto naturale sedermi su di lei per avere il controllo, avevo imparato come bloccare le braccia sotto le ginocchia e sedersi di peso sul petto era il modo più facile per sottomettere e vincere quella lotta, avevo anche subito questa sottomissione e mi sembrava impossibile uscirne; Valentina si era sempre arresa subito, non aveva mai provato una reazione e nessuna aveva infierito; in tutti gli incontri precedenti contro Elena, Nicole e Anna era stata sottomessa dopo poco con l'avversaria di turno a bloccarla seduta su di lei.
''Hei guarda che ho subito ben di peggio io. Elena prima mi ha bloccata sedendosi di peso sulla mia faccia, mi ha quasi soffocata... prima ancora anche Marta lo ha fatto, tirandomi i capelli; forse tu non hai mai visto niente perchè sei stata sempre sotto.'' Le risposi cercando di giustificare il mio gesto.
''Vi piace umiliarmi e torturarmi, io non ho mai voluto lottare, non mi piace...'' piagnucolò sottovoce, e continuò dopo una breve pausa: ''Ho passato tutto questo tempo con il vostro peso sul petto e il vostro sguardo che mi fissa dall'alto mentre vi divertite e le vostre cosce che mi stringono la testa!'' Fece una pausa abbassando il suo sguardo sul mio pube appoggiato appena sotto il collo.

Provai pena per lei anche se nella mia mente cresceva un pensiero sadico che mi spingeva a sottometterla, mi tornò in mente l'immagine di Marta sotto di me mentre la dominavo nel secondo incontro, mi sentivo forte e sicura di me, vederla così impotente e umiliata, sedermi sulla sua faccia e sentire il suo naso toccarmi la vagina, vederla contorcersi e dimenarsi in preda al panico cercando di respirare mentre mi fissava con terrore, tutto questa era stato eccitante; in quel caso lo facevo per vendetta, per lo stesso trattamento  che avevo subito poco prima.

Ora però mi immedesimavo in Valentina, avevo subito tutto questo ed era terribile; ebbi pietà di lei, ero appena stata sottomessa da Elena ed avevo passato dei brutti momenti nello stare sotto; mi spostai indietro sedendomi sulla sua pancia, volevo evitare di infierire su di lei e limitandomi a tenerla solamente li; Valentina respirò profondamente alcune volte e si coprì il viso con le mani ormai libere.

Mi girai attorno a guardare gli altri due incontri, entrambe le coppie stavano ancora lottando rotolando l'una sopra l'altra, Anna e Nicole lottavano tenendosi le mani a vicenda mentre Elena e Marta erano abbracciate cercando di stringersi il collo e con le gambe incrociate fra loro, rotolavano passando velocemente dallo stare sopra ad essere schiacciate schiena a terra.

''Hei voi due, così non va bene!'' Grido la maestra rivolgendosi a me e Valentina. '' Non vi ho chiesto di star li sedute a guardare, dovete lottare! Valentina è il quarto incontro che resti ferma senza reagire, sei l'unica a non averne vinto neanche uno; se non ci provi dovrai fermarti a fine allenamento e ti prometto che ti farò stancare! Tu Ilaria la devi sottomettere, così è troppo facile, rendile la vita difficile, tormentala e falla arrabbiare; hai già dimenticato quello che ti ha fatto Elena? Forza altrimenti anche tu ti fermerai con lei alla fine!''

Le parole della maestra amplificarono il mio eccitamento, mi stava spingendo a sottometterla ed ero giustificata nel farlo; dopo qualche secondo avanzai a carponi sopra di lei fermandomi, come prima, sopra il suo seno e mi sedetti lentamente.

''Hai sentito la maestra? Mi dispiace ma sono costretta a farlo... E poi mi piace questa posizione...'' Le dissi sorridendo mentre spostavo le caviglie sopra le sue braccia; Valentina sbuffò appoggiando le mani sulle mie ginocchia, vederla in difficoltà e infastidita alimentò la parte sadica di me, non avevo mai provato quella sensazione: potevo torturarla e tormentarla per renderla sottomessa, volevo dimostrarle la mia superiorità ma lei non reagiva, cercava solamente di girarsi con il busto ma le sue spalle erano bloccate a terra, alzava in bacino da terra timidamente, tutti tentativi privi di energia; non volevo esagerare tirandole i capelli, era già in difficoltà e non se lo meritava; cominciai allora a sfiorarle le ascelle con la punta delle dita per farle solletico; subito scattò dimenandosi con una risata sofferente e che fece sorridere anche me;

''Soffri il solletico vedo!'' le dissi divertita; ''No, non farlo, per favore no!!'' mi rispose alzando la voce. La sentii spingere con i piedi a terra sollevando il busto e agitando le braccia riuscì ad afferrarmi le mani fermando la mia tortura; stringeva con forza le mie mani e non riuscii a liberarmi i primi istanti; premetti con le caviglie sui suoi bicipiti e lei, facendo ponte con la schiena, mi fece sobbalzare; persi quasi l'equilibrio in  avanti ma rimasi seduta su di lei, mi spostai verso la sua testa premendo con il pube sotto il suo mento; la sua faccia era intrappolata tra le mie cosce, Valentina aveva un'espressione concentrata e si sforzava di muoversi ma era troppo debole. Vederla così succube e impotente mi eccitò, ormai ero trasportata dall'adrenalina, nella mia mente cresceva la voglia di sedermi sulla sua faccia, volevo guardarla negli occhi nel momento in cui il panico si fosse impossessato di lei mentre soffocava, volevo osservare, attraverso la sua espressione, lo scattare della molla della disperazione e della paura.

''Ecco così va un po' meglio. Forza Valentina prova a liberarti!!'' disse la maestra dando un ultimo sguardo al nostro incontro prima di avvicinarsi alle altre coppie. Cominciai a fissare Valentina sotto di me. Si stava impegnando per girarsi e togliere le braccia da sotto le mie gambe, tirava le mie mani ma senza grossi risultati, resistevo facilmente e mantenevo la posizione sopra di lei.

Mi gettai in avanti spingendo le sue mani a terra ai lati delle mie gambe e spostai le ginocchia sopra i suoi polsi; liberò la presa e si lamentò con una smorfia di dolore: ''Basta! Non ce la faccio, sei troppo pesante! Non riesco a respirare, togliti! Sono stanca di questa lotta, basta!!'' era sconsolata e smise di lottare. ''Dai Vale, hai sentito la maestra, devi provarci! Forse se ti faccio il solletico ti torna la forza...'' la presi in giro.

Appena le sfiorai le ascelle cominciò ad urlare e dimenarsi istericamente, ora aveva le braccia completamente bloccate e poteva solo scalciare e muovere il busto, mi fece di nuovo sobbalzare e questa volta mi spostai sopra il suo mento, fu un movimento naturale e inaspettato e mi pervase un'intensa eccitazione; la mia vagina si appoggiò sul suo mento toccando appena la sua bocca, il mio clitoride le sfiorava il labbro inferiore; Valentina mi fissava impaurita mentre chiuse la bocca cercando di spostare la testa indietro per allontanarsi dal mio pube, sentivo il suo mento premere e strofinarsi tra le labbra della mia vagina attraverso il tessuto degli shorts, ero eccitata, quella situazione mi piaceva troppo. Allargai di qualche centimetro le gambe spostando il baricentro sopra di lei e mi sedetti di peso. ''Se continui a fami saltare finirò per sedermi sulla tua faccia, così provi cosa significa...'' Le sussurrai sorridendo.

Era proprio quella la mia intenzione ma volevo farlo lentamente, volevo godermi ogni sua espressione del viso mentre il panico prendeva il sopravvento nella sua mente; quando lo feci a Marta provavo rabbia, adesso era diverso, la parte sadica di me aveva preso il controllo.

''Che fai?? Togliti! Non vorrai mica mettermi il culo in faccia? Non provarci neanche!'' Mi rispose a denti stretti; io le sorrisi divertita, mi sollevai avanzando lentamente di qualche centimetro, il necessario per coprirle la bocca; ''No Ilaria smettila! Non farlo per favore!'' Mi pregò disperata chiudendo gli occhi; mi sedetti su di lei, il mio pube si appoggiò fin sotto il suo naso e i miei glutei sulle spalle e sulle clavicole. Mi sentivo estasiata e una scossa di piacere mi pervase il corpo, non riuscivo a credere lo stessi facendo, stavo soddisfacendo il mio desiderio di dominazione sulla povera Valentina senza remore, anzi volevo andare oltre.

Durante quei secondi continuavo a fissarla negli occhi aspettando che si aprissero, trattenevo il respiro insieme a lei, aspettavo rimanesse senz'aria cercando di respirare; in quei secondi di attesa dimenava la testa cercando di girarsi con grandi sforzi, strizzava gli occhi e aggrottava la fronte ma senza riuscire a smuovermi di un centimetro, al contrario mi stava stimolando e mi bloccai per un attimo tornando in me; il suo mento e la sua bocca mi stavano letteralmente masturbando, non indossavo mutandine e il contatto mi provocava piacere, come nell'occasione con Marta mi turbò l'idea che se ne accorgesse, non riuscivo ad immaginare di andare così oltre, era troppo.

In quel momento però sentii i suoi lamenti, restò immobile aprendo gli occhi, non riusciva più a trattenere il fiato e soffiò dalla bocca e dal naso, subito dopo inspirò forte sempre dal naso e richiuse gli occhi con una smorfia, ''Mmm...'' si lamentò sotto di me; sapevo bene cosa stesse provando in quel momento, era obbligata ad annusare il mio odore, ero stata costretta a respirare sotto la vagina di Marta e nel sedere di Elena e ne sentivo ancora l'aroma dentro le narici, ora era il turno di Valentina.

Si dimenò con il corpo lamentandosi infastidita era in apnea ma presto dovette di nuovo respirare, la smorfia si fece più intensa e rabbiosa e fu seguita da un urlo acuto che le restò soffocato in gola; il respiro successivo fui pronta, il suo naso già sfiorava i miei shorts e mi mossi in avanti con il bacino appena cominciò ad inspirare; le tappai le narici soffocandola e le afferrai i capelli stringendoli nelle mie mani, il suo naso era schiacciato all'insù e immerso tra le labbra della mia vagina e ne spingeva il tessuto degli shorts all'interno, le tenevo la testa bloccata impedendole di piegarla all'indietro; spalancò gli occhi e mi guardò con rabbia; ''Mmm... mmm...'' ascoltavo i suoi lamenti mentre il suo viso diventava rosso, aspettavo con ansia quel momento: cominciò a scalciare con le gambe sbattendo i piedi sul tappeto e contraeva le braccia bloccate sotto le mie gambe piantando le unghie sulle mie ginocchia; era presa dal panico, sentii un piacere intenso nel ventre e le farfalle nello stomaco, ero al massimo dell'estasi e dell'eccitazione nel vederla soffocare.

Lasciai la presa sui suoi capelli e mi accorsi di quanto li stessi tirando con forza, Valentina piegò la testa all'indietro staccando le sue narici dal mio pube e inspirando con forza e velocemente, rilassò il corpo e mi guardò con le fiamme agli occhi, aveva un'espressione piena di rabbia, mi stava odiando; '' Ti sei arrabbiata? Forza reagisci!'' le dissi sorridendo ma lei distolse lo sguardo da me e io sollevai il mio verso gli altri incontri; volevo lasciarle qualche istante per riprendere fiato.

Anna stava vincendo: era distesa sopra Nicole e cercava di bloccarle le mani, Elena e Marta si tiravano per i capelli, Elena era sopra il busto di Marta ma questa le cingeva le gambe attorno alla vita non lasciandole movimento; nella posizione in cui ero vedere le mie compagne lottare tra loro aumentò l'eccitazione, i corpi avvinghiati e le gambe che si intrecciavano mi sembravano un primordiale e animale atto sessuale, le vedevo con occhi diversi dal solito, mi attraevano.

Dopo qualche secondo Valentina cominciò a lamentarsi e muovere la testa, stava cercando di parlare ma non capivo cosa stesse dicendo, ''Mmmm... mmm...'' ; la guardai negli occhi, aveva ripreso fiato ormai; le sorrisi e mi spostai di nuovo avanti con il bacino, avanzai fin sopra i suoi occhi coprendoli, erano spalancati dal terrore.

Discesi su di lei lentamente, sentii il suo naso premere tra le labbra al centro della mia vagina e il suo mento tra i miei glutei, mi sedetti di peso, rilassando le gambe e il busto e un brivido di piacere mi percorse il corpo, inarcai la schiena e dovetti trattenere un sospiro. Cominciò subito a dimenarsi e contrarre il corpo contorcendosi, la sentivo urlare sotto di me, mi faceva vibrare l'interno dei glutei.

Dopo qualche secondo abbandonò le forze e io mi spostai all'indietro liberandole naso e bocca ma restandole appoggiata con il pube sul mento; respirava ansimando, era in debito d'ossigeno ed aveva il fiatone, era rossa in volto e sudata, la sua espressione era cambiata, leggevo nei suoi occhi la paura, mi chiedeva pietà; ''Sei pazza!! mi vuoi soffocare?... Basta ti prego, mi arrendo... mi sono già arresa...'' Mi pregò con voce spezzata.

''Non puoi arrenderti... devi lottare  e cercare di liberarti, io devo sottometterti, fino alla fine del tempo...'' le risposi sorridendo, mi accorsi di quanto quelle parole furono spietate per lei; continuavo a fissarla mentre sentii la maestra annunciare mancassero più di trenta secondi, ''Forza ragazze tirate fuori la rabbia che c'è in voi!'' Aggiunse osservandoci.

''Trenta secondi sono un sacco di tempo in questa posizione, riesci a trattenere il respiro così a lungo?'' Le dissi sfiorando il suo naso con la punta del dito; Valentina chiuse gli occhi lamentandosi '' No per favore basta...'' Era in mio potere, potevo farle quello che volevo, la consideravo cosa mia e mi sentivo in diritto di usarla per soddisfare la mia fantasia ''Fammi provare una cosa, me lo ha fatto prima Elena''.

Afferrai le sue mani e spostai le gambe girandomi sopra di lei e sedendomi rivolta ai suoi piedi, posizionai le gambe sopra le sue braccia e le afferrai la fronte, aveva ricominciato a dimenarsi e a lamentarsi ma non faceva molta resistenza, il suo mento era bloccato nel solco dei miei glutei e le impedivo di girare la testa. Mi spostai indietro con un movimento veloce, volevo toglierle il respiro, ''No...no...'' disse impaurita; sentii in contatto del suo naso in mezzo ai miei glutei direttamente sotto il mio ano e il suo mento nella vagina; mi colpì con le mani sul sedere cominciando a spingermi, le afferrai i polsi togliendoli e mentre lottava con le braccia mi sedetti di peso, le sue gambe restarono ferme piegate a novanta gradi, ormai non reagiva più, era del tutto sottomessa.

Il suo viso coincideva perfettamente con le mie parti intime e i miei glutei si poggiavano sulle sue guance e sugli zigomi, tenevo il bacino ruotato in avanti con la schiena inarcata cercando di coprirle la bocca ma senza comprimerle le narici, la sentivo inspirare con il naso lentamente e dei brevi lamenti acuti, per svariati secondi la lasciai respirare così, lasciandole un minimo d'aria filtrare tra i miei glutei e dopo due o tre respiri mi sporgevo in avanti liberandola qualche centimetro; mi sistemai i capelli rifacendomi la coda e mi rilassai con le mani ai fianchi, mi stavo godendo il piacere della dominazione e dell'avere il controllo sul suo respiro.

Negli altri incontri intanto, Elena era seduta sulla la schiena di Marta, appena sopra il suo sedere, le tirava i capelli con due mani sollevandole la testa e le spalle da terra, Marta si sorreggeva su un braccio mentre con l'altro cercava di liberare le mani di Elena dalla presa ma senza alcun risultato; Elena era rabbiosa e si notava con quanta violenza le stesse tirando i capelli, Marta si lamentava del dolore, era sofferente.

Anna stava vincendo contro Nicole, era distesa sul fianco e le aveva intrappolato la testa tra le gambe bloccando le braccia per i polsi; Nicole cercava di muovere il corpo e provava con le gambe a raggiungere il corpo di Anna, erano tentativi poco convinti, ormai era sottomessa e non riusciva a liberarsi.

''Dieci secondi al termine'' disse la maestra; realizzai che Valentina era sotto di me già da venti secondi, le sue braccia erano ferme e non opponeva nessuna resistenza, mi portai le mani sui glutei tirandoli in su ed allargandoli e mi sedetti di peso, il suo naso premeva forte sul mio ano e il mio sedere si appoggiava su tutto il suo viso, ora non poteva respirare; portò di nuovo le mani sui miei glutei provando timidamente a smuoverli, alzò il bacino puntandosi sulle gambe e si lamentò sotto di me, io tenevo le gambe e il sedere rilassato cercando di schiacciarla il più possibile, afferrai di nuovo i suoi polsi bloccandoli sulle mie cosce, mancavano pochi secondi e Valentina urlava sotto di me, cominciò a scalciare furiosa e dimenarsi con il corpo, piantò con forza le unghie sulle mie cosce segnandomi la pelle e cercando di muovere la testa, il suo mento si strofinava sulle labbra della mia vagina e il suo naso premeva nel mio ano, era presa dal panico ed io ero di nuovo in estasi.

''Fine del tempo, Ilaria Elena e Anna vincono l'incontro.'' Annunciò la maestra, contrassi i glutei schiacciando il suo viso tra essi prima di alzarmi sulle ginocchia; Valentina respirava con affanno cercando di riprendere fiato, io mi spostai da sopra di lei liberandole i polsi e mi inginocchiai al suo fianco; stavo sorridendo mentre la fissavo e lei si coprì il volto con le mani, mi avvicinai a lei e le accarezzai i capelli; ''Mi sono divertita con te, sei stata brava.'' Lei restò immobile continuando a respirare profondamente e coprendosi gli occhi; ''Sei una stronza!'' sussurrò tra le labbra.

Mi alzai in piedi sospirando, ero ancora eccitata e euforica; ora mi aspettava l'ultimo incontro con Anna.