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Checkmate V - Endgame

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Offline Susanoom

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Checkmate V - Endgame
« on: June 30, 2021, 02:59:22 PM »
Madame Shi sedeva comoda sulla poltrona, nella stanza completamente buia, assaporando la vista. Sull’enorme schermo davanti a lei, sei piccole finestre davano la vista su lunghe battaglie di logoramento tra donne. Con eleganza, prese il bicchiere contenente un po’ di Salvatore’s Legacy e ne prese un piccolo sorso, chiudendo gli occhi mentre il cocktail le inebriava i sensi. Con la mano libera, raccolse un chicco d’uva Ruby Roman, leccandone prima la sua piccola interezza rossa e poi adagiandolo delicatamente in bocca. Madame Shi aveva del cibo eccelso, un cocktail superlativo ed uno spettacolo unico, cosa poteva desiderare di più?
Effettivamente c’era una cosa che desiderava ardentemente. Nella sua mente era vivido il sogno della notte precedente. La sua pelle completamente nuda brillava pallida ma maestosa sotto la luce della luna, i suoi fianchi erano infuocati, il suo seno orgoglioso si stagliava senza pietà verso l’infinito che aveva davanti. Abbassando lo sguardo, ciò che vide non poté che suscitarle un sorriso compiaciuto. Sotto il suo piede, giaceva inerme e sconfitta la regina puttana europea, il suo seno piatto scivolava verso i lati del suo corpo malconcio, svenuta dopo il costante dolore al petto che lei stessa si era inflitto dopo aver perso tutto contro il corpo superiore dell’asiatica.
Madame Shi appoggiò il bicchiere sul tavolino al suo fianco, prima di tastarsi il seno sodo e potente, sorridendo nell’ombra. Lei, una donna potente a capo della maggiore organizzazione asiatica, che spegneva l’ultimo barlume di speranza dell’Europa distruggendo completamente la sua regina in carica personalmente. Un onore per la troia con la corona, non ci sono dubbi su questo. I suoi occhi tornarono sullo schermo, dove le sue ragazze stavano portando a casa il suo dominio sulle cagne che la regina le aveva sguinzagliato contro. Madame Shi premette il pulsante sulla poltrona, accendendo il suo microfono.
“Ancora non hai imparato la lezione, regina?” disse con sdegno “Non avete speranze contro di noi”
Sollevando il dito, il microfono si spense. Passarono solo pochi secondi prima che un rumore metallico la avvertì di una risposta immediata.
“Non sai di cosa parli, puttana asiatica” la voce della regina Elena era rabbiosa e piena d’odio “non siete che spazzatura se confrontate con noi”

***

Elena tornò a fissare lo schermo dopo aver risposto all’asiatica, mordendosi il labbro. Sugli schermi, le sue ragazze combattevano da ore contro le rivali asiatiche, e sembrava che stessero perdendo terreno tutte insieme. La situazione sembrava davvero grave, sembrava che stessero affrontando qualcosa di più grande di loro.
“Davvero non possiamo vincere?” pensò la regina, chiedendoselo per la prima volta.
Scosse la testa violentemente. No, doveva avere fiducia. Loro potevano vincere, anzi dovevano vincere. Il suo regno non poteva aver fine per donne inferiori a loro. Elena gettò uno sguardo sul foglio spiegazzato a terra, poco distante da lei.

***

“Un piano?” chiese Elena, sorpresa.
Eleonora si girò accigliata. Era già venti minuti che sua sorella le chiedeva informazioni senza fidarsi.
“Sì, un piano. Sin dal momento in cui inizierà, dovremo muoversi il più velocemente possibile se vogliamo essere sicuri che tutto vada come deve andare”
Eleonora si girò nuovamente, continuando a scrivere istruzioni sul suo cellulare per tutte le ragazze disponibili. Grazie alla regina, la sua rete di combattenti aumentò a dismisura, ottenendo l’accesso anche a coloro che servivano la corona.
Elena guardava le dita veloci ed agili della sorella continuare a scrivere un elenco di cose da fare, e si preoccupò se la bionda lo stesse facendo anche contro di lei. Chiuse gli occhi, cercando di non pensarci. Ora come ora, vedeva nemici dietro ogni angolo, dubitando anche delle donne che da sempre le sono state accanto.
“Quando si comincia?” chiese impaziente Elena.
Eleonora fece finta di non sentirla, continuando a picchiettare sul cellulare. Il suono delle lettere che venivano premute fu l’unico suono che si sentiva nella stanza. Dopo alcuni minuti, la pazienza di Elena raggiunse il limite. Si alzò di scatto dal letto, avvicinandosi minacciosamente alla sorella.
“Mi vuoi dire che cazzo…” urlò Elena, ma fu interrotta dal movimento repentino della sorella.
Senza preavviso, Eleonora si alzò di scatto, voltandosi nel mentre, e finendo tette contro tette con la sorella. La regina venne quasi sbalzata indietro, obbligata a fare un passo per allontanarsi. Fissò la sorella che ora non usava più il cellulare, ma gli occhi verdi erano impassibili.
“Ora abbiamo iniziato, sorella” sorrise Eleonora come se non fosse successo nulla “Ora, manca solo l’ultimo ritocco”
La bionda prese dalla scollatura un foglio, e lo porse alla regina. Elena la guardò in soggezione, non capendo quando aveva avuto il tempo di scrivere sul foglietto senza che lei se ne accorgesse. Su di esso, c’erano delle istruzioni anche per lei.
“Per il momento, lascia perdere gli ultimi due punti. Essi dipenderanno da ciò che succederà nelle prossime ore” annunciò Eleonora, poggiando una mano sulla spalla alla sorella.
Senza dire altre parole, la bionda uscì dalla porta, lasciando la regina da sola a contemplare ancora quel foglio di carta. Dopo un tempo che parve interminabile, Elena alzò lo sguardo solo per rendersi conto di essere rimasta da sola.
Spaesata, abbandonò la stanza seguendo le istruzioni fornitegli, ma non prima di tastarsi il seno. Sentiva ancora la forza dominante delle tette di Eleonora che premeva sulle sue.

***

“Maledetta sorella” pensò rabbiosamente mentre tornava a guardare lo schermo.
Odiava non sapere cosa stesse succedendo, ed aspettare non migliorava le cose. Le istruzioni di Eleonora erano chiare, ma non perfette. Lei doveva andare in un edificio fuori città, costruito senza il suo permesso e consenso. La cosa era già strana così, ma aggiungere lo show televisivo davanti ai suoi occhi era troppo. Le sue ragazze e quelle australiane erano in lotta con quelle asiatiche, ognuna in una stanza isolata. In ogni schermo, Elena poteva vedere sia le sue combattenti assieme alle loro rivali, affrontandosi uno contro uno, chissà dove.
Quando la radio incorporata nella sua poltrona parlò con la voce di Madame Puttana Shi, capì che anche il capo dell’Impero asiatico era nello stesso edificio. Poteva provare a cercarla, ma era in territorio sconosciuto, e non sapeva dove fosse quella donna. No, doveva seguire il piano.
“Siediti ed aspetta la fine di tutto” si disse a sé stessa la regina, usando le stesse parole lette sul foglio.
Non aveva scelta che rimanere lì, mentre le sue donne combattevano per il regno.

***

Libby Powell fischiò sosrpesa mentre entrava nell’edificio assieme all’altra ragazza. Lei e Jem erano riunite nella stessa stanza quando l’ordine della loro signora arrivò sui loro cellulari. Con un rapido sguardo allo schermo, partirono assieme senza dire nulla. Tutte e tre sapevano che si stavano dirigendo verso la fine di questa guerra, lottando per la loro signora e la sorella regina. Cercarono di non dare nell’occhio mentre attraversavano la città, anche se donne con il loro corpo difficilmente passavano inosservate.
“Qui è dove combatteremo la battaglia finale” disse Libby fermandosi nell’atrio.
L’edificio era completamente vuoto, con numerose porte e due rampe di scale a lati del piano che portavano verso l’alto. Avvicinandosi ad ogni porta, alcuni rumori leggeri si potevano sentire solo se s’appoggiava l’orecchio. Eleonora fu abbastanza chiara, il piano terra non era per loro, così come non lo era il primo. Dietro a quelle pareti, altre donne stavano lottando per i due schieramenti in guerra, ma erano semplici numeri, incapaci di cambiare il corso di quest’ultima.
“Jade è dietro ad una di queste porte, vero?” chiese Jem, con un tono dispiaciuto.
La loro amica combattente fu mandata via prima di loro, con altre istruzioni. Era la più giovane tra loro, e la più inesperta ma la sua forza di volontà era pari alla loro. Quando capirono che non avrebbe lottato al loro fianco ma combattuto una guerra diversa, si incupirono brevemente.
“Sì… Ma se la Signora l’ha mandata a combattere prima di noi, è perché Jade sicuramente può vincere” rassicurò Libby, guardando con compassione l’amica.
“Farà meglio a tornare vincente, altrimenti se la vedrà con me” disse Jem spavalda.
Libby le sorrise brevemente, vedendo la preoccupazione per l’amica dietro a quelle parole. Poi, tornò sui suoi passi. Jem e Libby dovevano salire le scale di sinistra, portandole verso la “loro” porta.
Si scambiarono l’ultima occhiata, piena di preoccupazione e di tante raccomandazioni, prima di salire le scale, prendendo la loro strada.
I piani successivi al secondo avevano tutti delle cose in comune: c’erano solo tre porte su tutta la lunghezza del piano, oltre ad una rampa di scale che proseguiva l’ascesa.

Jem e Libby arrivarono abbastanza velocemente al secondo piano. La stanza era vuota, fatta eccezione per una ragazza mai vista prima. Le due ragazze guardarono con soggezione la rossa che faceva trasparire un immane sicurezza del proprio corpo e delle proprie capacità, tanto da non degnarle di uno sguardo. Jem rimase al suo posto, la prima porta era la sua, mentre Libby si avvicinò alla seconda porta. Entrambe le ragazze continuarono a fissare la ragazza, incapaci di ricordare chi fosse. Era una di loro? No, l’avrebbero riconosciuta sicuramente. Quella ragazza doveva essere al servizio della Corona, ma fu strano non ricordarsi chi fosse. Una rossa voluttuosa così potente, messa in panchina durante gli scontri con l’impero asiatico? Perché? La curiosità delle due australiane era enorme, ma non potevano perdere molto tempo. Jem e Libby si scambiarono un’ultima occhiata, prima di entrare nelle rispettive porte, assieme alla ragazza misteriosa.

Pochi minuti passarono da quel momento, e solo allora Eleonora fece la sua comparsa. Aveva abbandonato il suo meraviglioso vestito per indossare un cappotto lungo aperto sul davanti, che dava libera visione del suo seno intrappolato in una lingerie nera. Con solo il rumore dei suoi tacchi sul pavimento, si diresse verso la porta centrale. Anche lei faceva parte del piano, anche lei doveva contribuire alla vittoria, anche lei voleva combattere. Sorridendo maliziosa, varcò la soglia del piano di destra.

***

Apertura di pedone bianco




Era la prima volta che Katia si ritrovò sul campo di battaglia. Lei aveva continuato a lavorare dietro le quinte, come raccoglitrice di informazioni o come sofista per le masse. Quando la sua regina l’aveva convocata per mezzo della sorella maggiore, stentava a crederci. Da troppo tempo aspettava il momento di dimostrare quanto valeva, e finalmente la sua occasione era arrivata. Le istruzioni erano chiare e concise. Vai, combatti e vinci. Katia non stava nella pelle mentre percorreva il buio corridoio fino alla porta. Entrando nella stanza successiva, vide dall’altra parte la sua avversaria. Una ragazza giovane e ben piazzata, un seno modesto e non troppo grande che poteva rivaleggiare con il suo. Sembrava uno scontro alla pari, ma Katia sapeva di poter vincere. Con una rapida occhiata, sia Katia che l’asiatica capirono di essere entrate in una stanza spoglia, fatta eccezione per quel piccolo tappeto al centro della stanza. Era chiaro dove avrebbero combattuto, anche se l’utilizzare solo quella piccola porzione di spazio sembrava uno spreco.
Con mutuo accordo, le due ragazze iniziarono ad avvicinarsi al centro della stanza. Mentre Katia si rimuoveva la parte superiore dei suoi vestiti, notò che sul petto della rivale vi era attaccato un cartellino identificativo con la scritta “Candy”. Sorrise, beffeggiando il nome assurdo della rivale. Arrivarono sul tappeto già in topless, entrambe potevano vedere quanto fossero sodi e pieni i seni dell’altra ragazza. Deglutendo a fatica, entrambe intuirono che l’avversaria fosse una novizia in quel tipo di combattimenti, e che la prima impressione avrebbe potuto agevolare la loro vittoria. In breve tempo, si trasformò in una gara di improvvisazione ed inganno.
“Sei tu la troia che devo distruggere?” chiese arrogantemente Candy, facendo un passo in avanti e salendo finalmente sul tappeto.
Katia si sforzò di sorridere e di non guardare le tette incredibili che aveva davanti.
“Mi avevano detto che avrei affrontato una donna, ma vedo solo una bambina” rispose Katia con la stessa arroganza.
Dentro di loro, il cuore batteva all’impazzata. Stavano mettendo in gioco il loro orgoglio per la prima volta nella loro vita, mentre cercava di atteggiarsi per qualcuno che non erano.
Ci furono attimi di silenzio, mentre le due ragazze continuavano a scambiarsi sguardi arroganti e maliziosi, tutti falsi mentre nascondevano la loro improvvisa paura. Ma qualcuno doveva muoversi, o il loro gioco sarebbe stato svelato.
“Pronta, cagna?” disse Katia, diventando fredda di colpo. Sorridendo, Candy fece un passo avanti, e l'europea fece lo stesso, scuotendo la testa per spostare i suoi capelli rossi di lato.
Con le loro tette a pochi centimetri, Candy si spinse in avanti. Katia non indietreggiò, guardando mentre i loro capezzoli si incontravano per la prima volta. Le due ragazze grugnirono rumorosamente, quella prima sensazione era completamente nuova per loro, prima di interrompere il contatto tra i loro seni. Senza preavviso, Katia si spinse in avanti, scontrandosi con la rivale con uno schiaffo carnoso. Mentre Candy grugnì sorpresa, Katia indietreggiò per un altro colpo. La risposta dell’asiatica fu veloce, lei sbatté le sue tette contro la coppia avversaria prima che questa si muovesse.
Fu il turno di Katia di grugnire, tirandosi indietro per evitare un secondo colpo. Entrambe iniziarono a muoversi con cautela, non conoscendo gli intenti della rivale, né la sua esperienza in questo tipo di combattimenti.
Quasi come da comune accordo, le due ragazze si spinsero in avanti di colpo, le loro tette si scontrarono in mezzo, mentre le due combattenti iniziarono a spingerle assieme. Le due coppie di seni si appiattirono al punto di collisione, ritornando alla forma originale mentre le due ragazze cominciarono a macinare insieme le tette. Il suono morbido della carne che si strofina aumentò di intensità, mentre la pelle iniziava a sudare ed il respiro di entrambe aumentò velocemente.
Katia fu la prima a cambiare tattica, allontanando la rivale ignara prima di oscillare il suo seno dal lato. Candy sussultò quando la coppia soda della ragazza europea entrò in collisione con le sue tette, la sua carne increspata dal colpo mentre Katia oscillava ancora. Candy cercò di schivare, ma la rossa fu più veloce e colpì di nuovo.
L’asiatica si spinse in avanti, inviando il suo seno contro la tetta destra rivale, facendo grugnire Katia all’impatto mentre un sorriso vittorioso si disegnò sulle labbra di Candy. Prima che la rossa potesse recuperare, Candy assestò un altro colpo.
Katia rispose al fuoco, mancando però il bersaglio e dando la possibilità a Candy spingere di nuovo le sue tette in avanti, prima di afferrare la vita dell’europea ed iniziare a muovere le spalle per colpire velocemente i seni avversari. La rossa trasalì mentre le tette asiatiche colpivano ripetutamente le sue come dei pugni. Katia dovette fare un passo indietro, uscendo dal tappeto, per interrompere l’attacco. Ma Candy la seguì, mantenendo l’offensiva, i loro seni ormai arrossati dal contatto. Alla fine, Katia afferrò le spalle dell’asiatica e si lanciò in avanti.
Candy non poté fare nulla per difendersi, le tette di Katia schiacciarono la coppia asiatica con il loro peso, continuando a spingere mentre l’asiatica indietreggiava. Candy barcollò all’indietro quando venne colpita dal colpo rivale, i suoi occhi che si allargarono per il dolore mentre Katia continuava la sua offensiva. L’asiatica gemette mentre un terzo colpo veniva assestato dalle tette sode europee, stringendo poi gli occhi quando Katia colpì dal lato.
"Fa male, puttana?" sibilò Katia sollevando il seno e sbattendo dai lati velocemente. Candy non riusciva a gemere per un colpo che l'altro la colpiva dall'altro lato. La rossa sorrise prima di usare più forza nel suo colpo successivo. Candy barcollò, cercando un punto d'appoggio per non perdere l'equilibrio. Senza dare tregua, Katia colpì di nuovo, facendo gemere la rivale.
Quando Katia si fece avanti per un altro slancio, Candy schivò e pugnalò con i propri capezzoli la carne tenera della ragazza europea. Il volto sorridente della rossa mutò in una maschera di dolore per via della ferocia dell'attacco, la sua carne si increspò dolorosamente.
Katia scivolò indietro sorpresa, perdendo la presa sulle spalle di Candy. Nel momento in cui la rossa riacquistò l'equilibrio, Candy colpì ancora, questa volta pugnalando la parte inferiore delle tette europee. Il seno di Katia si appiattì dal basso, rimbalzando violentemente mentre Candy si preparava ad attaccare di nuovo. Katia cercò di schivare, ma non fece in tempo ad evitare che i capezzoli di Candy le pugnalarono la tetta sinistra.
Per ovviare al problema, Katia chinò il corpo verso il basso, cercando di evitare altri attacchi a sorpresa dalla sua direzione. Candy approfittò della mossa, spingendo entrambi i seni in avanti con forza. Un forte schiaffo carnoso riverberò nella stanza, il dolore che sentì Katia fu trasmesso alla rivale grazie al gemito di dolore che uscì dalla sua bocca spalancata.
"Tocca a me!" ringhiò Candy, afferrando la vita di Katia e trascinandola verso di sé.
La rossa grugnì con forza mentre le loro tette si incontrarono nel mezzo, appiattendosi all’impatto. La rossa afferrò rapidamente le spalle dell'asiatica. Candy inizio a torcere il busto, dando movimento alle tette in lotta, macinando le tette di Katia che dovette rispondere a ritmo.
Katia gemette mentre sentiva la sua carne deformarsi contro la coppia pallida della rivale, le loro tette continuavano a schiaffeggiarsi e scivolare le une sulle altre. La rossa subiva inerme mentre l’asiatica muoveva il seno in una direzione, per poi cambiarla subito dopo.
Quando Candy si allontanò, entrambe le coppie di seni erano sudate e pesantemente arrossate. L’asiatica si spinse rapidamente in avanti, ed un altro schiaffo carnoso riempì la stanza. Katia guaì quando le sue tette furono colpite di nuovo. Candy allineò presto i suoi seni con quelli rivali, spingendo duramente in avanti e venendo ricompensata da un sibilo sofferente. L’asiatica si permise un piccolo sorriso, indietreggiando per un altro colpo, ma questa volta Katia non le permise di attaccare. Il sorriso di Candy scomparve quando sentì le braccia della rossa avvolgerle la schiena. Katia posò le sue tette sopra a quelle asiatiche, intrappolando il corpo della rivale dentro l’abbraccio.
Candy prese a respirare pesantemente, con qualche gemito a seguito del tempo che passava. Il peso del seno avversario le spingeva le tette verso il basso, con Katia che aumentava la pressione ritmicamente mentre guidava le sue tette contro la coppia asiatica. Quando riuscì a stabilizzare il respiro, Katia iniziò a macinare malignamente le tette di Candy, ritornando nel pieno della lotta.
“Ti appiattirò completamente, cagna” sorrise Katia mentre guardava l’espressione di disagio sul viso asiatico “fosse l’ultima cosa che faccio”
La rossa si piegò ancora, spingendo di nuovo le sue tette sopra al seno di Candy. L’asiatica grugnì, lamentandosi mentre le sue tette venivano distorte sotto al peso del seno rivale. Candy afferrò la vita di Katia, cercando di spingerla via, ma la rossa rispose semplicemente aumentando la pressione sui seni della ragazza. Candy gettò la testa indietro, alzando gli occhi verso l’alto, mentre gemeva sconfitta.
Katia sorrise mentre sentiva la resistenza della ragazza diminuire. Era la sua prima battaglia, ed era una vittoria. La sua regina le avrebbe dato un premio sostanzioso e sarebbe stata chiamata per altre battaglie. Poteva finalmente dimostrare chi fosse davvero. Ma mentre la rossa pensava ciò, Candy la tirò più vicino a sé, aggrappandosi alla vita della ragazza europea.
Katia non ebbe il tempo di reagire che l’asiatica tirò verso il basso la vita della rossa, facendole perdere l’equilibrio, e spinse violentemente le sue tette verso l’alto. Con un gemito, Katia perse la presa sulla rivale. Con un tonfo sordo, il corpo di Katia cadde a terra. Non passò molto tempo prima che Candy atterrò direttamente sul corpo della ragazza europea. Dopo un lungo lamento da parte della rossa, ci fu una breve ma intensa lotta tra le mani delle due ragazze, terminando con Candy che bloccò i polsi della rossa a terra. L’asiatica guardò in soggezione la coppia di seni europei che cedevano leggermente, ma che mantenevano la loro densità. Candy sorrise maligna mentre abbassava la sua coppia soda contro le tette della rossa.
“Sarò io ad appiattirti completamente, puttana” sibilò Candy lasciando cadere le sue tette sulla coppia indifesa di Katia. La rossa grugnì, indisposta nel dare alla rivale la soddisfazione di gemere. Ciò causò un aumento di forza nei colpi successivi della ragazza asiatica, che continuò incessantemente a lasciarsi cadere contro la rossa. Dopo un doloroso colpo al seno destro, Katia urlò di dolore.
Un’altra caduta, e la carne di Katia si deformò enormemente durante l’impatto, recuperando la forma originale dopo qualche secondo. La rossa poteva sentire le gambe di Candy stringersi mentre lei cercava di ribaltare la situazione senza riuscirci.
Katia cominciò a rispondere ai colpi, ma rispondere a quelle cadute era quasi impossibile per lei. Le tette di Candy cadevano a ritmo ma più che cercare di gonfiare il proprio seno, la rossa non poteva fare altro. Candy sorrise maliziosa, leccandosi le labbra mentre la ragazza sotto di lei grugniva a disagio. Quando sembrò che Katia volesse urlare il suo dolore e la sua rabbia, mosse violentemente i fianchi. Candy non riuscì a resistere, perdendo parte della presa mentre la rossa cercò di far rotolare l’asiatica sotto di lei.
“Cagna asiatica” sibilò Katia, mentre entrambe respirarono pesantemente a bocca aperta.
La rossa cercò ancora di far rotolare sotto di lei l’asiatica, ma Candy la spinse a terra afferrandola per le spalle.
"Arrenditi, cagna" la voce di Candy era fredda come il suo sguardo "Sai che non puoi vincere contro di me"
Appena sentite quelle parole, sul viso di Katia si disegnò un ringhiò feroce mentre cercò di scivolare via. Questa volta, Candy spinse forte in avanti con le braccia, mandando il corpo della rossa contro il pavimento violentemente. Il colpo fu doloroso per Katia, se sembrò perdere la volontà di scappare, smettendo di muoversi. L'asiatica abbassò il suo seno contro le tette della rossa, che grugnì a disagio mentre sentiva il seno rivale invadere il suo spazio. Quando Candy ripeté il movimento, questa volta con più forza, Katia non riuscì a trattenere un leggero gemito, mentre cercava di sfuggire dalla sua aguzzina. Katia sentiva il seno asiatico scivolare pesantemente sopra alle sue tette, che mostravano per la prima volta il peso della lotta.
"Lo senti?" chiese Candy tra i sospiri "Per quanto pensi che le tue tette possano sostenere il peso delle mie, puttana?" la voce dell'asiatica era velenosa, ora che sapeva di star vincendo.
Tirandosi verso l'alto, Candy si lasciò cadere di nuovo, venendo ricompensata dal gemito di dolore della rivale.
"Fottiti, stronza" sussurrò Katia, la sua voce debole e stanca.
Candy sorrise, iniziando a sbattere le sue tette contro la coppia europea. Katia grugniva e gemeva ad ogni colpo, rispondendo agli attacchi sempre meno mentre le sue tette venivano picchiate senza pietà. Dopo qualche minuto, Candy rallentò il suo attacco, sentendo che qualcosa era cambiato nella rivale. Lentamente, l'asiatica abbassò il suo seno sulla coppia di Katia, questa volta non sentì alcuna resistenza. La carne della rossa si modellò attorno alle tette dominanti, appiattendosi sempre di più.
Candy continuò a spingere verso il basso, mentre Katia gemeva rumorosamente quando sentì che il suo seno veniva appiattito contro il suo petto. Non poteva crederci, aveva perso.
L'asiatica rimase fissa, con il seno premuto contro la coppia perdente, assaporando quella sensazione di vittoria ed il lungo gemito da parte della rivale sconfitta.
"Noooooooo!" urlò Katia, in preda al dolore "Basta, cazzo! Smettila! Mi arrendo! MI ARRENDO!"
Le urla della rossa arrivarono qualche secondo dopo la realizzazione della sconfitta totale dei suoi seni. La sua carne bruciava e sentiva una fitta al cuore. Il suo orgoglio era stato schiacciato, appiattito da quella ragazza.
Candy si alzò lentamente, e Katia sospirò di sollievo mentre non sentiva più il peso delle tette avversarie. La rossa europea non aveva possibilità di vittoria, ed entrambe lo sapevano. Quando Katia vide il sorriso maligno sul volto dell'asiatica, spalancò gli occhi dalla paura.
"No, no, nooooo!" urlò Katia, mentre Candy si lasciava cadere di nuovo.
L'asiatica aveva vinto, ma il suo desiderio di dominare non era ancora sazio. Voleva infliggere altro dolore a quella donna, per il suo puro piacere personale. Candy si alzò e si lasciò cadere ancora ed ancora, perdendo il conto dei gemiti e dei lamenti proveniente dalla rossa sotto di lei. Nella sua testa, c'era solo la vista di quella ragazza in lacrime che urlava di dolore grazie a lei.
Candy non seppe dire quanti minuti passarono prima che Katia svenisse dal dolore. Lei continuava a lasciarsi cadere, ma la rossa a malapena si muoveva. Tornata in sé, Candy si alzò da terra, spostando la sua attenzione alla porta con la luce verde che era rimasta chiusa dall'inizio dello scontro.
Prima di andarsene, si prese qualche secondo per contemplare il corpo sudato ed arrossato di Katia, salvando quell'immagine come la sua prima opera d'arte. Vincere era dannatamente soddisfacente.

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Re: Checkmate V - Endgame
« Reply #1 on: July 01, 2021, 04:37:47 PM »
Libby


Kana


Libby si ritrovò a camminare in un corridoio buio, privo di qualsiasi illuminazione, maledicendo chi avesse creato una simile sciocchezza fino a quando la sua mano non tastò la superficie liscia di un'altra porta. La ragazza parve rasserenarsi, mentre girava la maniglia nel vuoto completo. La luce l'avvolse completamente mentre entrava, tanto luminosa che dovette socchiudere gli occhi.
Dietro al piccolo corridoio si celava una stanza di medie dimensioni, al centro della quale un tappeto rotondo. Nella parte destra della stanza, una porta ermetica con affissa una luce rossa a fianco alla maniglia che molto probabilmente avrebbe portato ad una nuova zona dell'edificio, ma che al momento fosse interdetta all'australiana. Qualche secondo dopo, e la porta dall'altra parte della stanza si aprì, ed una combattente asiatica fece la sua entrata.
La donna vestiva solo con un bikini rosso, probabilmente di una o due taglie più piccolo, che faticava a trattenere il suo corpo dirompente. Come lei, anche l'asiatica dovette ripararsi gli occhi almeno per i primi secondi. Libby non riuscì a riconoscere la donna davanti a sé, era la prima volta che la vedeva. Nei file letti prima di iniziare ad aiutare la Corona, vi era riportato che alcuni agenti asiatici erano ancora ignoti. Evidentemente, la donna davanti a Libby era una di esse.
"Così sei tu la puttana che devo affrontare, eh?" sorrise Libby beffarda, mentre si spogliava "è un peccato che ti abbiamo mandato al macello"
Kana fissò la rivale prendere posizione al centro. Guardò con disprezzo il corpo scuro della ragazza che osava oltraggiare la sua vista con il suo corpo immondo. Lei, che fino ad ora era rimasta inattiva fino ad ora, lasciando che altre donne di dubbia utilità combattessero battaglie inutili, dando la possibilità agli avversari di poter riprendersi dagli attacchi.
Ma nonostante tutto, fu divertente. Da troppo tempo aspettava l'occasione per tornare sul campo di battaglia, di scatenarsi. Quando Madame Shi la fece chiamare, tutto il suo corpo venne attraversato da una scarica elettrica. Se l'unica donna in grado di sconfiggerla aveva bisogno del suo intervento, allora la sua avversaria doveva essere degna di poter combattere contro di lei.
Vedendo Libby per la prima volta, ora al centro della stanza, sul tappeto, si sentì tradita dalla sua stessa padrona. Madame Shi la pensava ad un livello così basso? Quando Libby divenne però impaziente, l'asiatica pensò che non tutti i mali vengono per nuocere. Alla fine, quella ragazza le avrebbe offerto un buon riscaldamento.
"Qual è il tuo nome, troia?" chiese Kana, obbligandosi ad utilizzare una lingua che riteneva mediocre.
Libby rispose sorridendo, presentandosi come una combattente australiana, pronta a prenderla calci in culo. Con quelle parole, si slacciò la parte superiore del suo top, liberando i suoi seni potenziati dalla mano umana. Per Kana, la ragazza davanti a sé era coraggiosa, ma stupida.
"Bene, Libby" continuò Kana, rimuovendo la sua parte superiore, le sue tette che rimbalzarono fuori "Io sono Kana. È giusto che tu sappia il nome di chi ti umilierà"
Libby sorrise brevemente, prima di balzare in avanti, spingendo le sue tette contro la coppia rivale. Kana rimase sorpresa dalla mossa, grugnendo quando il seno australiano entrò in contatto con il suo. L'asiatica spinse indietro, le sue tette si gonfiarono leggermente assieme alla coppia di Libby, che colpì nuovamente, ottenendo un risultato meno impressionante del precedente assalto. Quando Libby tornò indietro per un nuovo slancio, Kana era pronta a riceverlo, la loro carne si modellò attorno alla coppia avversaria, prima di tornare alla forma originale.
Subito, Libby cercò di pugnalare la carne tenere della rivale con i propri capezzoli, iniziando una danza mordi e fuggi per evitare che anche l'asiatica potesse rispondere all'attacco. Ma gli occhi di Kana si allargarono sorpresi solo quando Libby spinse in avanti con tutte le sue forze, spingendo di un passo la donna. Le tette di Kana vennero spinte indietro ma recuperarono la loro forma e posizione abbastanza velocemente.
Le tette sode di Libby iniziarono a martellare la coppia asiatica, ed ogni volta che Kana cercava di riguadagnare terreno, la ragazza cambiava il ritmo dei suoi attacchi, continuando ad utilizzare la coppia asiatica come sacchi da boxe.
Ad ogni contatto, Kana sussultava a disagio, mentre le sue tette diventavano sempre più rosse. Ad ogni colpo, la carne asiatica di divideva contro il seno invasore, solo per poi tornare alla forma originale. Stessa cosa quando Libby colpì oscillando il suo seno direttamente contro le tette di Kana.
"Umiliarmi, eh? Che cosa vuoi fare, cagna? Cosa pensi di poter fare?" sibilò Libby continuando ad attaccare.
Colpendo da varie direzioni, rese difficile all'avversaria poterla prevedere. Con un colpo veloce, Libby spinse le tette di Kana verso l'alto. Gli occhi dell'asiatica si socchiusero mentre la ragazza sorrideva maliziosa.
Mentre le sue tette venivano punite, Kana guardo con odio la ragazza che osava metterla in difficoltà. Libby continuava ad usare i suoi seni come guantoni da boxe, mentre Kana continuava a subire impotente.
Passarono alcuni minuti di pestaggio unilaterale prima che Kana riuscì finalmente a controbattere. Mentre Libby continuava a colpire, l'asiatica riuscì a prendere il tempo dei colpi, ed aspettando che la ragazza indietreggiasse per caricare il colpo, lei si spinse in avanti.
Per una frazione di secondo, le tette di Libby sembrarono svanire sotto il seno della rivale, i suoi occhi spalancati per lo shock e l'improvviso dolore. Un’altra spinta da parte di Kana e la ragazza barcollò indietro, sussultando per la forza del colpo. Ringhiando, Libby incontrò la successiva spinta di Kana, ma l'asiatica fu pronta a riceverla ed avvolgere le braccia attorno alla sua schiena per tirarla a sé. I seni di Kana si appoggiarono sulla coppia di Libby, mentre lei stringeva la presa. Libby gemette nel sentire la pressione esercitata sul suo seno, cercando invano di spingere via la donna.
“Cosa c’è, troia?” chiese Kana con voce glaciale “Ti sto facendo male? E se faccio così? Ancora male?”
Il seno di Libby stava prendendo molti danni, la ragazza gemeva mentre sentiva il peso del seno asiatico, cercando di sfuggire dal blocco rivale con più veemenza. Kana mantenne ferrea la presa, aumentando la pressione sul corpo australiano, obbligando alle tette di Libby una prova erculea di sostenere il seno pesante di Kana. Ogni volta che Libby provava a fuggire. l’asiatica macinava malignamente il suo seno contro la coppia australiana.
Il viso di Libby si contorse in una smorfia dolorosa mentre Kana applicava ancora più pressione, la carne risuonava con uno schiaffo carnoso ad ogni colpo. La ragazza australiana non riusciva a capire come quella donna fosse così forte. Era preparata ad uno scontro in cui avrebbe dominato, decidendo lei stessa quando finirla. Ma Kana si era rivelata una donna diversa dalle sue aspettative.
Mentre Kana continuava a distruggere le tette rivali con la propria coppia, Libby riuscì in qualche modo a spostare una gamba dietro alla donna. Libby doveva uscire da quella situazione, e così fece. Spingendosi in avanti di colpo, riuscì a far perdere l’equilibrio alla rivale. Sorpresa, Kana liberò l’australiana dalla sua morsa. Entrambe caddero a terra, Libby in cima alla donna asiatica che gemette quando sentì il peso della ragazza sul suo corpo.
Libby bloccò rapidamente i polsi della donna a terra, prima ancora che Kana potesse muoversi. Sorridendo, la combattente australiana abbassò il suo seno sopra alla coppia asiatica, le tette di Kana che venivano schiacciate ai lati dalle tette di Libby.
“Tocca a me” disse Libby senza perdere il suo sorriso malizioso “Ora le mie tette faranno a pezzi i tuoi palloni sgonfiati, stronza!”
L’asiatica gettò uno sguardo verso il suo seno, solo per vedere ciò che già sentiva: le tette di Libby stavano iniziando ad appiattire i suoi con il loro peso. La ragazza iniziò a macinare il suo seno, muovendosi in varie direzioni mentre Kana grugniva in difficoltà. Libby si alzò sulle braccia, e sorridendo malignamente si lasciò cadere. Le sue tette sbatterono contro il seno di Kana, che gemette mentre si fermava dal lottare per liberarsi. Senza aspettare che la rivale si riprendesse, Libby si alzò di nuovo e si lasciò cadere di nuovo, la carne asiatica veniva deformata durante l’impatto.
Ecco, era quello che doveva succedere. Libby era entusiasta di aver preso finalmente il controllo della lotta, obbligando la rivale alla sua mercé. Era quello il suo posto, lei doveva essere in cima. Ogni donna, ogni avversaria, ogni asiatica doveva stare sotto.
“Cedi, puttana” ordinò Libby in estasi.
Ancora un altro colpo, Kana gemette mentre le sue tette iniziarono a cedere. Libby poteva sentire la paura attraversare il corpo della donna, mentre cercava di fuggire. Dopo alcuni minuti, la ragazza australiana decise che fosse ora di finirla, aveva bisogno di andare avanti e comunicare alla sua signora la sua vittoria. Si alzò sulle sue braccia ancora una volta, guardando gli occhi impauriti di Kana mentre la vedeva alzarsi. Sorridendo, decise che ancora non bastava, e si alzò di più, usando anche le gambe per aumentare l’altezza.
Fu la sua superbia a permettere alla rivale una via di fuga. Kana sentì per la prima volta di essere sconfitta, ed ancora non volle credere che l’artefice della sua disfatta fosse proprio una ragazza di etnia diversa. Uno smacco al suo onore oltre ad ogni limite, l’avrebbe macchiata per l’eternità. Appena sentì il blocco che attanagliava il suo corpo venire meno, agì d’istinto mentre la ragazza continuava la sua ascesa. Con un movimento veloce, Kana spinse il suo corpo in avanti, mirando una delle spalle della ragazza. Il colpo fece in modo che la ragazza in cima perse l’appoggio della spalla colpita, perdendo l’equilibrio. Con un guaito, Libby cadde a terra, ma si alzò sulle ginocchia il più velocemente possibile. Kana era lì, pronta ad afferrarla con le braccia. Le loro tette si scontrarono con un sonoro e sudato schiaffo carnoso, grugnendo mentre la lotta riprese.
Lo sguardo della ragazza scese velocemente sui suoi seni, notando che ora la sua carne si modellava maggiormente rispetto a prima, man mano che Kana stringeva spingendosi in avanti. Le tette asiatiche scivolarono sopra alla coppia rivale, ed usando il loro peso Kana cercò di spingere sulla schiena la ragazza. Libby lottò con veemenza, ma il pesante seno della donna contribuiva alla sua caduta. Le tette di Kana scivolarono avanti ed indietro, schiacciandosi dolorosamente contro la coppia rivale, mentre la donna continuava a spingere incessantemente.
Gli occhi di Libby si spalancarono quando il suo corpo crollò a terra, le sue gambe intrappolate sotto di lei. Guardando in alto, la ragazza vedeva solamente lo sguardo infuocato della donna asiatica che aumentò la forza della presa, macinando le sue tette contro il seno dell’australiana. Grugniti e gemiti provenivano dalla ragazza intrappolata, mentre la sua carne veniva deformata dalla rivale. Lei poteva sentire lo sguardo dell’asiatica su di sé, che provava piacere ogni volta che lei gemeva, ripetendo il movimento più volte.
Non poteva crederci, lei era la migliore. Non aveva mai perso, non poteva perdere. Lei era destinata a dominare, non ad essere dominata. Libby era una predatrice, ma capì di aver trovato una donna molto più predatrice di lei. Kana sorrideva in estasi, mentre imitava la mossa rivale che le aveva provocato la maggior parte dei danni. Si alzò sulle braccia e si lasciò cadere con tutto il suo peso. Lo schiaffo che ne scaturì riempì la stanza intera. Il suono che ne seguì successivamente fu un lungo e gutturale gemito da parte della ragazza, ormai sconfitta dalla rivale.
“Non sei nulla ora” sussurrò dolcemente Kana, muovendo le sue tette con un movimento rotatorio. Il seno di Libby si deformava ad ogni passaggio, non potendo più offrire alcuna resistenza “Hai voluto lottare, ma non potevi vincere… è colpa tua, capisci?”
Le parole di Kana entravano gelide nelle orecchie della ragazza, che non riuscì più a trattenere le lacrime. Aveva fallito, aveva perso, ma soprattutto, aveva deluso la sua signora. Kana si mosse in avanti, e appoggiò il suo capezzolo sudato sulle labbra tremanti della ragazza.
“Ti avevo detto che ti avrei umiliato” la donna guardò intensamente Libby negli occhi “Succhialo” ordinò.
La bocca della ragazza si aprì dopo pochi secondi. Lei doveva obbligarsi a farlo, ma anche se non voleva, lei aveva perso. Non aveva diritto di rifiutarsi. Aprì la bocca, accogliendo il capezzolo di Kana, iniziandolo a leccare e succhiare.
“Uuuuuuh… Adoro sempre questa parte” sorrise Kana, spingendo con le mani il suo seno dalla base.
Lentamente, Libby si accorse che più succhiava, e più Kana spingeva il suo seno in avanti. Ci volle poco tempo prima che la carne sudata della donna coprì tutte le vie respiratorie di Libby, che iniziò a dimenarsi debolmente. Kana continuò a sorridere, mentre osservava la ragazza muoversi sempre più lentamente. Quando di Libby non rimase che un corpo inerme, Kana finalmente si sollevò in tutta la sua magnificenza, guardando con disgusto il corpo della ragazza.
“Davvero pensavi di vincere? Stupida puttana” disse, allontanandosi dal centro.
Mentre la donna si rivestiva, una luce verde si accese dall’unica porta rimasta chiusa per tutto lo scontro, invitando Kana ad entrarvi.
Pochi secondi dopo, Libby rimase da sola.
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Re: Checkmate V - Endgame
« Reply #2 on: July 16, 2021, 11:50:52 PM »
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La stanza in cui si ritrovò l’australiana fu un pugno nello stomaco. Davanti agli occhi di Jem, una semplice camera da letto maschile, appesi al muro qualche locandina di film western. A sinistra della porta, un piccolo mobile con sopra il kit di sopravvivenza della maggior parte dei ragazzi: televisore, console ed un assortimento di titoli tripla A. Jem percorse lentamente i confini di quella stanza, ricordando perfettamente i momenti passati dentro quelle mura. Qualche anno fa, Jem frequentava un ragazzo del college. Era carino, simpatico, e sapeva toccare tutti i punti giusti di Jem. L’australiana si preoccupava di tutte le ragazze che giravano attorno a quel ragazzo, ma lui sembrava avere occhi solo per Jem. Quando, pochi anni dopo, lui decise di lasciarla senza motivo, il cuore di Jem si spaccò a metà.
Jem continuò a ripercorrere i suoi ricordi, scoprendo che nel profondo lei non riusciva a odiare quel ragazzo, nonostante lui l’avesse abbandonata senza motivazioni. Il suo sguardo avido si diresse verso la parte della stanza dove lei aveva avuto più esperienze, ma quando il letto dove aveva avuto i migliori orgasmi della sua vita entrò nel suo campo visivo, il cuore di Jem subì la stessa rottura di anni prima. Sul letto, due corpi si muovevano ritmicamente, il leggero rumore dei corpi che si strofinano era quasi impercettibile, coperto dai sospiri eccitati di entrambi. Jem riconobbe la forma muscolosa che anni fa stava sopra di lei gioire grazie alla figura femminile in cima che l’australiana non seppe riconoscere. Fu il calore di un momento, prima che il ragazzo si accorse della presenza di Jem.
“Oh, cazzo! Tu cosa ci fai qui?!” urlò lui, sbiancando mentre smetteva di muoversi.
Anche la figura femminile si fermò, anche se un secondo più tardi, prima di girarsi verso Jem. Solo allora l’australiana la riconobbe. Non per il corpo sinuoso da modella, tantomeno per il viso angelico da ragazza dolce e timida. Jem riconobbe quel grande seno che poteva rivaleggiare con il suo. Durante il college, poche potevano permettersi di camminare a testa alta vicino a Jem, e Kim faceva parte di quella cerchia ristretta. L’australiana aveva visto per la prima ed ultima volta la ragazza quando uscì per la prima volta con il ragazzo. Kim era poco più di un’ombra in un gruppo di ragazze adoranti, ma Jem riuscì comunque a notarla. Forse perché era l’unica che rimase in silenzio mentre le altre continuavano a gracchiare come galline, o forse perché era l’unica con un seno abbastanza grande da poter essere una minaccia. Ci vollero pochi secondi per capire tutto. Quando il ragazzo la lasciò, la motivazione c’era eccome ma lui non ebbe il coraggio di dirlo. Jem aveva perso l’amore della sua vita per colpa di quella ragazza che le sorrideva, nuda e sudata, sopra al corpo del suo ex fidanzato.
“Scendi. Immediatamente. Dal. Suo. Cazzo!” la voce di Jem fu un ringhio pieno di rabbia.
Kim guardò il ragazzo sotto di lei, vedendo uno sguardo misto di spavento e lussuria nel vedere la sua ex. Lentamente, Kim si abbassò e infilò la lingua nella bocca del ragazzo, che rispose lentamente, prima di alzare il suo corpo sinuoso dal letto. Nuda e sudata, Kim si avvicinò lentamente a Jem, premendo i suoi meloni sudati contro la canotta bianca di Jem. L’australiana sentì quanto erano solide e dense le tette dell’asiatica, così come l’altra ragazza sentì il peso e la forza del seno di Jem mentre premeva contro il suo. In quel contatto, per le due ragazze fu come riportare a galla desideri e sensazioni perduti nel tempo, ricordi di una vita passata ad inseguire un amore che solo una poteva coltivare. Per Jem era l’odio verso colei che le aveva strappato l’amore, per Kim era l’eccitazione di essere riuscita ad ottenere ciò che desiderava a spese di un’altra. Quel giorno, si erano incontrate dopo anni di assenza reciproca, pronte a lottare per cause diverse ma che ora non avevano più importanza. Non esistevano più Madame Shi, Elena o la Guerra tra Imperi. Esistevano solo loro due, rivali predestinate dal tempo, pronte per combattere una battaglia rimasta in attesa fino ad ora.
Senza dire nulla, Kim si allontanò di qualche passo, intimando la rivale a svestirsi. Jem rimosse velocemente tutto il suo vestiario. Non voleva perdere tempo con spogliarelli o cerimonie varie, il suo unico pensiero era la ragazza davanti a sé. Quando l’enorme seno di Jem rimbalzò fuori dal suo reggiseno bianco, l’australiana poté sentire due sguardi diversi sulla sua carne. Il ragazzo guardò con desiderio improvviso il seno di Jem, lo stesso che anni fa succhiava e impastava durante le notti. Lo sguardo di Kim invece fu subito un misto di gelosia e odio, anche lei ora sentiva che la ragazza davanti a sé poteva rivaleggiare con lei ed il suo seno. Fu la prima volta per l’asiatica di sentire quella insicurezza nella sua vittoria. Ma lei aveva vinto una volta, poteva vincere di nuovo. Senza distogliere lo sguardo dalla ragazza australiana, Kim si diresse verso il letto. Rovistando tra le coperte, tirò fuori una bottiglia di olio. Avvicinandosi con uno sguardo malizioso, Kim iniziò a far scivolare l’olio tra le sue tette nude, lanciando poi la bottiglietta a Jem, che fece lo stesso. L’australiana guardò la bottiglietta ringhiando, intuendo cosa volesse dire l’asiatica. Aveva usato quella stessa bottiglietta per scopare il ragazzo. Il desiderio di Jem di uccidere quella ragazza aumentò a dismisura.
Le due combattenti iniziarono a strofinare le loro tette con le mani per spargere il liquido. Jem alzò il suo seno verso l’alto, così da far scivolare l’olio anche nella parte inferiore della sua carne, prima di lasciarle cadere con un suono impressionante. Entrambe le donne spostarono avanti e indietro i loro seni, roteare le mani sulla carne in modo da spalmare l’olio in modo uniforme.
"Hai interrotto il mio sesso, cagna" si lamentò Kim, guardando Jem con arroganza "Lo hai già perso una volta, lo perderai di nuovo quando i miei seni appiattiranno i tuoi come frittelle”
"Le mie tette stanno per schiacciare le tue, troia asiatica" giurò Jem "Scopriremo chi lo vuole di più e chi può offrirgli di più"
“Oh, ma lui lo sa già… Rimane da farlo capire solo a te” minacciò Kim, sorridendo.
Jem non rispose, avvicinandosi alla ragazza. Kim fece lo stesso, fino a quando le due rivali si abbracciarono.
Accuratamente, allinearono i loro capezzoli e li schiacciarono insieme. Si aggrapparono l'un l'altra con le braccia, facendo gonfiare i seni tra loro. Erano così grossi e densi che faticavano ad appiattirsi nonostante la pressione. C'era molta carne da macinare e far rotolare insieme, ondeggiare e scorrere mentre le tette apparentemente uguali si diffondevano e poi lottavano l'una contro l'altra. Le due ragazze respirarono e si strinsero di nuovo, sempre con più forza. Lentamente e deliberatamente pompavano e strinsero insieme le loro potenti tette. Le rotolarono le une sulle altre, scivolando talvolta a causa dell'olio ogni volta che provavano a schiacciarle insieme. Li tenevano ferme con le braccia per quanto potevano, e quando scivolarono tra loro, le due ragazze pazientemente le mettevano di nuovo insieme, schiacciandole di nuovo. Non c'era fretta in questo duello, dovevano dimostrare di essere meglio dell’altra in ogni cosa. Si appoggiarono l'una sull’altra, premendo insieme le loro fronti, assaporando i gemiti ed i grugniti avversari, mentre i loro seni si schiacciavano insieme.
Le due combattenti si scambiarono con pazienza spinte e colpi, misurando con gli occhi i loro seni che su gonfiarono ad ogni contatto.  Arcuarono le spalle, per poi far rotolare i seni tra di loro, muovendo le spalle mentre spingevano i loro seni, schiacciandoli insieme con intensità. All'interno del gonfiore, la carne solida e gonfie si strofinava insieme, con i capezzoli turgidi che duellavano incessantemente.
Dopo qualche minuto, le due ragazze aumentarono l'intensità del loro duello, muovendosi più velocemente e con più violenza, fissandosi in modo sfacciato mentre pompavano e spingevano le loro tette in avanti. La lotta tra i loro seni diventava sempre più brutale, anche se lentamente, i loro colpi accompagnati dal risentimento e dal desiderio di primeggiare sopra alla rivale. Spinsero ancora di più i loro seni insieme, usando come punto d’impatto i loro capezzoli che ancora non si erano separati dal loro duello mentre schiacciavano i seni insieme.
Senza fretta, continuarono a spingere con attenzione le loro tette, in modo da mantenere la loro carne uniformemente a contatto. Mentre continuavano a stringersi nell’abbraccio reciproco, grugnendo e gemendo dal dolore sempre più crescente, capirono che nessuna avrebbe ceduto terreno all’altra.
Un'altra spinta con le tette, e le due ragazze si separarono per la prima volta nel duello. Entrambe le paia di tette erano arrossate e gonfie, ma né Jem né Kim sembravano turbate. Le due bellezze presero a girare attorno per qualche secondo guardandosi in cagnesco, prima di attaccare. Entrambe le ragazze saltarono verso la rivale, sbattendo le tette insieme. Si separarono nuovamente e poi si scontrarono una seconda volta, entrambe gemendo nuovamente mentre le loro tette si scontravano insieme. L’asiatica e l’australiana si aggrapparono alle braccia della rivale con le mani mentre si scontravano per una serie di collisioni tra i loro seni. La frequenza degli scontri aumentava ad un ritmo regolare mentre il duello tra le loro tette continuava.
Dei gemiti scappavano dalle labbra di Jem dopo ogni collisione con le tette asiatiche, nonostante i suoi sforzi per resistere al dolore. A Kim non stava andando tanto meglio, digrignava i denti ad ogni contatto con le tette australiane. Nonostante il dolore che provava, lo sguardo sul viso della sua avversaria motivò Jem a combattere ancora più duramente. Spostò le sue mani in alto avvolgendole dietro al collo di Kim, come se danzasse con lei un ballo lento, mentre continuava a spingere le sue tette contro quelle dell’asiatica. Utilizzando questa nuova leva, Jem cominciò a colpire con i suoi seni un solo seno avversario, come se le sue tette fossero guantoni da boxe.
Kim ha spinto le sue tette per intercettare l'attacco rivale. La tetta sinistra della bionda si scontrò con la tetta destra dell’asiatica in una spettacolare collisione. L’australiana raddoppiò la forza con la tetta sinistra, facendo gemere di dolore Kim, poi colpì con la tetta destra, e di nuovo con quella sinistra. L’asiatica colpì a sua volta con il seno destro il seno sinistro di Jem, causando alla rivale un gemito incontrollato, ma a sua volta subì una nuova serie di colpi che la portò ad avere un angoscioso dolore dipinto sul volto. Jem respirava in maniera affaticata durante l’attacco, ma ne valeva la pena dato che ogni colpo era sempre più efficace. Non stava oscillando il petto in un modo frenetico e senza pensieri, ma metteva tutta la sua forza in quei duri colpi. Kim cercò di controbattere a quell’attacco come meglio poteva, ma fu in ritardo, permettendo alla rivale di trovarsi in una posizione di conforto e libertà, così da permetterle di prendere l’iniziativa.
Spingendo indietro le spalle, Jem si spinse in avanti, guidando le sue tette nei seni della sua avversaria. Il colpo produsse un forte schiaffo carnoso, seguito un secondo dopo da un forte grido di dolore di Kim, mentre le sue tette vennero spinte con forza. L’australiana sorrise quando altri due attacchi identici a quello precedente fecero fare un passo indietro a Kim. Un altro impatto contro le tette asiatiche fu accompagnato dal grido più agonizzante emesso dall’asiatica finora.
Jem colpì la rivale con un’altra carica, e Kim spinse le sue tette contro quelle dell’australiana in risposta. Un altro colpo frontale sembrò sconvolgere Kim, ma solo per pochi secondi, così lei oscillò il suo seno per colpire lateralmente il seno di Jem, che guaì dolorosamente. Ogni collisione provocava un gemito o un grido da entrambe le ragazze, ma senza dubbio erano una magnifica vista per il ragazzo sul letto. Due meravigliose ragazze che combattevano senza distogliere lo sguardo dagli occhi dell’altra.
Improvvisamente, la lotta si fermò. Le ragazze ansimanti compresero che fosse necessaria una maggiore violenza nella loro lotta. Le loro braccia si strinsero attorno al corpo dell’altra ancora di più, cominciando lentamente a far scivolare e schiacciare i loro seni avanti e indietro. Si appoggiarono ancora di più all’altra, aumentando la pressione, schiacciando e distorcendo i seni gli uni contro gli altri. Continuarono a macinare e strofinare le loro tette contro la coppia avversaria, finché entrambe sentirono che i loro seni fossero perfettamente schiacciati. I loro seni venivano spinti e schiacciati senza sosta in un vortice di tortura, avanti ed indietro, la pelle che si strofina sull’altra e la loro forma che si distorceva ad ogni pressione, tornando alla forma originale un secondo dopo.
Il tempo non significava nulla per quelle ragazze, solo il dolore e la sensazione dei seni che combattevano per la supremazia. Jem perse la cognizione del tempo, mentre si concentrò sul fatto che i suoi seni non riuscivano in alcun modo superare le tette di Kim, pressandosi insieme ad ogni spinta. Nella sua mente, non riusciva ad individuare alcuna debolezza nei seni rivali, quelle tette resistevano saldamente contro la sua coppia. La vittoria ora non era più così sicura. Kim si trovò a chiedersi le stesse cose. C'era così tanto in gioco, e l’australiana sembrava avere delle tette forti e solide. Forse aveva trovato la sua partita, preoccupandosi per la possibilità di perdere la lotta.
Ancora, nessuna combattente sembrava vacillare. Ognuna sperava che la rivale si tradisse, mostrando un segno di cedimento, dimostrando che in quelle tette enormi si nascondeva un punto debole.
Le loro braccia si stancarono prima che i loro seni potessero decretare un vincitore, così si lasciarono andare simultaneamente. Si fissarono intensamente per qualche secondo, prima di avvicinarsi e spingere i loro seni di nuovo insieme, questa volta con più forza. L'impatto le spinse entrambe indietro, ma si avvicinarono di nuovo e presero a colpire i seni dell’altra con le proprie tette. iniziò una danza violenta, che portò la loro lotta ad un livello superiore. I loro corpi eguali si frantumavano, danzavano e si scontravano insieme, sbattendo i seni con forti impatti. Cercarono di spingere leggermente dai lati, ma cercando continuamente di pugnalarsi a vicenda con i capezzoli. Gemiti di dolore echeggiavano per la distorsione e la pressione della loro carne, le enormi tette che prima erano dense e gonfie iniziavano a perdere la loro forma. Ma i loro seni erano ancora così sodi e resistenti che le ragazze si obbligarono a colpire più velocemente, abbandonando l’idea della tranquillità di inizio scontro. Nonostante ciò, nessuna pareva crollare mentre il dolore aumentava ancora.
Ogni ragazza si sforzò di spingere indietro la sua rivale, e questo provocò ripetute serie di brutali impatti, che divennero sempre più selvaggi nella lotta. Talvolta, Jem sembrava distruggere Kim, altre volte era l’asiatica a sconvolgere l’australiana in questa lotta spericolata tette a tette. Nessuna pronunciò mai la sua resa, anche se dopo alcuni impatti, entrambe si ritiravano per prendere fiato prima di gonfiare il seno in fuori e sbatterli contro la coppia rivale.
Con i piedi ben piantati a terra, continuarono quella danza di colpi, cominciando maggiormente a scagliarsi dai lati. Generarono così tanto dolore, che il desiderio di fermarsi ed arrendersi iniziò a farsi strada nelle menti delle due ragazze.
All'improvviso, si alzarono in punta di piedi, lanciando insieme i loro seni sinistri, l’uno accanto all'altro, colpendosi a mezz’aria. Le enormi tette si scontrarono e si sono appiattirono brutalmente per l’impatto. Per un attimo, persero la forma e sembrarono fondersi insieme, per poi tremare e rimbalzare indietro. Ogni impatto fu accompagnato da urla da entrambe le ragazze disperate mentre si chinavano per via dell'incredibile dolore. Eppure, entrambe le ragazze continuarono a persistere nell’abbattere i loro seni in totale abbandono. Videro negli occhi dell’altra, l'efficacia di quei colpi che continuavano a generare quel dolore lancinante. Lacrime di agonia scorrevano lungo le loro guance, unite ai gemiti dei colpi brutali. Ma il vedere la rivale soffrire le motivava a colpire sempre più forte.
Smettendo quelle pericolose oscillazioni, presero a sbattere i loro seni insieme nel modo più uniforme possibile. Dopo ogni manciata di secondi, le due ragazze spinsero i loro seni insieme, sentendoli e vedendoli mentre si schiacciavano insieme, appiattendosi a vicenda per un lungo secondo, prima di tornare alla loro forma. Jem e Kim capirono che questa tattica potesse essere la chiave per la loro vittoria, anche se non riuscivano a sentire alcuna resa nelle tette della rivale mentre la loro carne si incontrava.  Ancora una volta, spinsero i loro pesanti seni insieme, gemendo dal dolore. Si fissarono intensamente negli occhi in lacrime mentre lottavano, nessuna delle due aveva lottato per così tanto tempo.
I loro colpi erano efficaci e brutali, ed uno di quelli fu l’ultimo. Entrambe le bellezze spararono in avanti le loro enormi e arrossate tette e le schiacciarono insieme. L’impatto fu abbastanza per farle separare ed inciampare indietro, quasi cadendo a terra. Si raddrizzarono disperatamente, rendendosi conto di non poter continuare a questo ritmo. Si avvicinarono velocemente, e si abbracciarono in alto, sulle spalle. Si appoggiarono l’una contro l’altra e sbatterono i capezzoli nelle tette avversarie, perforando la carne tenera rivale. Spinsero i loro seni con forza rinnovata mentre premevano i loro volti insieme, guancia a guancia, entrambe rivolte verso il letto dove l’uomo guardava con soggezione ed eccitazione quello scontro per lui.
Le ragazze sentirono l’affanno nei loro corpi continuare a crescere, mentre i loro seni continuarono a scontrarsi ripetutamente in uno sforzo finale. Le loro tette erano così gonfie ed affaticate che ora le vene si distinguevano chiaramente sulla loro superficie. La lotta era arrivata al culmine. Era tempo di finirla. Erano in punta di piedi, spingendo insieme loro tette insieme per un’eternità.
Una ragazza sentì finalmente la rivale vacillare. Si irrigidì e cominciò a prendere più colpi. La ragzza era troppo debole per aumentare i suoi sforzi, ma riuscì a continuare a combattere la rivale con i suoi seni palpitanti e la poca forza rimasta. Immaginava di sentire i suoi seni schiacciare le tette avversarie, e ciò la spingeva a continuare a lottare. Durante l'ultima dozzina di colpi, era sicura che i suoi seni stessero vincendo la lotta.
Improvvisamente, Jem gemette forte, prima di urlare in agonia. Cadde sul pavimento e si arricciò sconfitta, gemendo in modo più spaventoso mentre si afferrava i seni malconci. Kim rimase in piedi, barcollando leggermente mentre strinse i suoi seni vittoriosi ma doloranti. Guardò il ragazzo sul letto, sorridendo maliziosa. Lei aveva vinto, di nuovo.
Dopo aver finito di prosciugare fino all’ultima goccia il cazzo del ragazzo, Kim si alzò dal letto. Il seno le martellava ancora per via della lotta con Jem, che nel frattempo era svenuta dal dolore e dall’umiliazione di aver perso davanti a quel ragazzo. Sorridendo, Kim si diresse verso la porta con la luce verde, con la consapevolezza che se anche avesse lasciato il ragazzo e Jem soli nella stanza, non ci sarebbero stati problemi. Tutti e tre sapevano chi era la migliore, ora.

***
Lo schermo mostrò perfettamente gli esiti funesti degli scontri. Le telecamere negli angoli di ogni stanza permetteva una perfetta visione della lotta, catturando qualsiasi rumore provenisse tra i seni in lotta. Ogni corpo che cadeva a terra, veniva segnalato con un piccolo suono acustico che segnava la fine della lotta, ed entrambe le due donne segnarono mentalmente il punteggio della guerra.
Sin dalla prima ragazza sconfitta, Elena strinse i denti in preda alla rabbia. Sperava di portare a casa il primo punto per portare fortuna alla causa, ma quella ragazza si era rivelata una delusione. L’immenso fastidio di vedere la mercenaria asiatica vincere, rese la regina europea più tesa che mai. La rivale aveva scelto una ragazza sconosciuta come lei, dimostrando di essere sempre un passo avanti.
Con la seconda sconfitta, le unghie rosse di Elena si piantarono prepotentemente nella propria poltrona, digrignando i denti mentre ringhiava per la frustrazione. La ragazza australiana aveva fallito miseramente, in netto contrasto con ciò che le aveva assicurato sua sorella. Vedeva come le donne asiatiche spingevano ed appiattivano il seno delle alleate, segnando un’altra vittoria per l’Impero asiatico.
Infine, Elena guardò con un profondo dolore nel petto la sconfitta dell’altra ragazza australiana, rifiutandosi di osservare il sesso riparatore della asiatica con il ragazzo presente nella stanza. Erano tre pesanti ed importanti sconfitte per lei, la sua preoccupazione che continuava ad aumentare. Se avessero perso, non ci sarebbe stato altre possibilità di risollevarsi. La regina sapeva che una volta sconfitta, l’Impero asiatico non le avrebbe permesso alcuna libertà, prendendo completamente il controllo su tutto il territorio.
“Sei ancora in tempo per arrenderti, regina” la voce metallica di Madame Shi ruppe il silenzio della stanza “Avete già dimostrato il vostro infimo livello”
La regina gettò la testa indietro, pensando a quanto fossero vere quelle velenose parole. Lei poteva vedere il sorriso sul volto di quella donna se avesse provato a chiudere gli occhi, sentire il suo sguardo di superiorità. Ci volle tutta la sua forza di volontà per rispondere nascondendo le sue sensazioni.
“Avete avuto solo fortuna” sibilò Elena, prendendo la parola “Le cange australiane si sono dimostrare delle delusioni… ma ora tocca a noi europee a farvi capire chi sono le donne migliori”
Elena guardò lo schermo, pochi combattimenti potevano ancora determinare l’esito di quella guerra privata. La regina europea poteva sentire le mani della donna asiatica stringersi attorno alla sua gola, privandole del prezioso ossigeno che le permetteva di continuare a regnare.
“Parole grosse, regina. Spero che possiate darci almeno un degno spettacolo prima di consegnarci il regno”
La comunicazione si chiuse con quella frase. Elena strinse i pugni con rabbia, non potevano permettere che le donne asiatiche rubassero tutto il suo duro lavoro. Con un’ultima occhiata, la regina si augurò che le sue ragazze potessero davvero farcela.
“Sorella… è meglio che non rovini tutto” sibilò Elena, appoggiandosi allo schienale.
Le lotte non erano ancora terminate.
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Re: Checkmate V - Endgame
« Reply #3 on: July 16, 2021, 11:55:43 PM »
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Quando Matilde si ritrovò una lunga scala che portava verso il basso, non ne fu sorpresa. La sua regina le aveva mandato la sorella per annunciarle il suo prossimo scontro.
“Non vuoi tornare a sederti al tuo posto?” le chiese Eleonora, porgendole le istruzioni.
Per Matilde era chiaro ciò che sarebbe accaduto dopo. Guardando la bionda sorridente uscire dalla porta, Matilde sentì l’improvvisa pericolosità di quella donna. Dava la stessa sensazione di pericolosità della regina europea, ma questa bionda aveva un qualcosa di gelido nella sua aura. Matilde non riusciva a capire che cosa fosse, ma fu felice che la bionda la lasciò da sola. La Dominatrice tornò in sé, tirando fuori la sua tuta in latex rossa, perfetta per una sanguinosa vendetta. Vestita, fu il tempo di andare all’edificio dove tutto avrebbe avuto fine.
Scendendo le scale, arrivò davanti ad una porta nera con la serratura rossa, pittoresca e sagace come piaceva a lei. Da dietro proveniva una leggera musica che creava un’atmosfera irreale. Matilde ricordava bene le note di quella canzone, così aprì la porta senza pensarci.
L’interno era esattamente come lo aveva lasciato. Durante l’ultimo scontro, la perdita di Matilde aveva segnato pesantemente il suo piccolo regno sotterraneo, e l’Underworld era stato trasformato dalla asiatica che l’aveva sconfitta. Eleonora era riuscita in qualche modo a preservare tutti i mobili peculiari del vecchio Underworld e portarle in quella stanza. Assaporò con gli occhi ogni più piccolo particolare di quella stanza, soffermandosi su qualcosa che finora non c’era mai stato. Un trono, completamente di pietra con un morbido cuscino rosso scarlatto dove potersi sedere.
“Il trono dell’Underworld” disse una voce che Matilde conosceva fin troppo bene.
La donna spostò lo sguardo dall’altra parte della stanza, dove Becki Li era entrata. La ragazza vestiva con una rinnovata tuta di lattice nero, la cui unica differenza con la veste in lattice rosso di Matilde era una coda da diavolo che quasi toccava terra. Il seno della ragazza era spinto verso l’alto minaccioso, mentre l’asiatica si avvicinava sorridente.
“È sempre bello vedere il mio trono così da vicino” rispose la donna, avvicinandosi.
“Il tuo trono?” sibilò Becki minacciosa “Mi sembra che di tuo non ci sia più nulla, cagna”
Le due donne si fermarono a pochi passi, fissandosi negli occhi con arroganza. Entrambe studiarono il corpo dell’altra come la prima volta, ricordando perfettamente le sensazioni provate nella loro prima lotta. L’odio e la gelosia reciproca tornarono fervide ed impetuose, mentre i loro capezzoli iniziarono ad indurirsi dall’eccitazione. Entrambe avevano l’occasione di combattere di nuovo, cercare di dominare l’altra con il proprio corpo.
“Sono io la vera regina dell’Underworld” sibilò Matilde, liberando i suoi seni dalla veste.
“Dimostralo, puttana” rispose con lo stesso tono Becki Li, abbassando la veste.
Le due donne si presero ancora qualche secondo di contemplazione dei seni avversari, prima di dare il via alla lotta che avrebbe deciso il futuro dell’Underworld.

Becki fece il primo passo, le sue tette enormi tremavano sul petto. Matilde la incontrò, e presto le grandi e magnifiche tette si ritrovarono a scontrarsi in mezzo, i loro capezzoli allineati scivolarono sulla coppia avversaria prima di conficcarsi nelle areole rivali.
La Dominatrice europea lanciò delicatamente il seno sinistro in quello destro di Becki, facendola grugnire a disagio mentre la sua carne si modellò brevemente contro la tetta rivale. Con aggressività, Becki rispose alla mossa, sbattendo le sue tette in avanti. La carne di Matilde si modellò a sua volta contro la coppia asiatica, mentre la donna grugniva in risposta. Come la prima volta, le loro tette sembravano avere la stessa forza di distruzione, due coppie di armi potenti e pericolose per entrambe le donne.
Mentre Matilde si muoveva per un altro colpo, Becki agì per prima, colpendo la coppia europea dal lato. Le loro tette si incontrarono con uno schiaffo carnoso, l’europea incespicò di lato mentre sentiva le sue tette spinte al suo fianco. Lei non fu abbastanza veloce a recuperare, e le tette della Dominatrice asiatica colpirono la coppia europea dal basso. Con un forte schiocco seguito da un leggero gemito, Matilde sentì le sue tette volare verso l’alto per un secondo, prima di ricadere sul suo petto.
Mentre l’europea cercava di riprendersi, Becki si tirò indietro per prendere spazio prima di colpire. Senza pietà, l’asiatica iniziò a martellare le sue tette contro la coppia rivale, mentre la Dominatrice europea gemeva, cercando di ritirarsi dallo slancio dell’asiatica. Becki continuò a colpire da tutti i lati, mentre sul viso della donna europea iniziava a mostrarsi le prime note di dolore e disagio.
La stanza era piena degli schiaffi carnosi che accompagnavano la battaglia, mentre le tette di Becki volavano contro la coppia di Matilde per demolirle senza possibilità di controbattere. La coppia asiatica sembrava voler staccare la coppia rivale dal petto della donna ad ogni colpo violento, la loro carne completamente a contatto ad ogni colpo.
Con un ringhiò, Matilde mosse velocemente il suo seno in direzione della rivale, le loro tette si scontrarono con un sonoro schiaffo, seguito da entrambe le donne che gemettero per il potente impatto. Nonostante fosse stata una mossa azzardata e dolorosa, Matilde riuscì a fermare l’impeto della rivale, che dovette fare un passo indietro per non cadere.
Fissandosi con odio, le due donne spinsero in avanti le loro tette, la loro carne si modellò attorno a quella dell’avversaria, esattamente al punto d’impatto tra le due coppie di tette. Becki spinse ancora leggermente per mettere spazio tra loro, guardando come il viso di Matilde era ancora dolorante ed angosciato.
Matilde spinse in avanti di nuovo, prima che la donna asiatica potesse muoversi. Il seno pesante della Dominatrice colpì in pieno la coppia di Becki, che gemette mentre sentì le sue tette venire spinte indietro. Velocemente, Matilde si girò di lato, mandando il suo seno a colpire la rivale dal lato. Becki sentì tutto il peso delle tette di Matilde spingere le sue verso l’esterno.
Ripentendo la mossa, Matilde cercò di colpire dall’altro lato, ma Becki riuscì ad evitarla con un piccolo passo indietro. Mentre la donna europea terminava il suo movimento, vide l’asiatica lanciare in aria il suo seno con un salto. Per la Dominatrice, il colpo avversario fu una mossa lenta quanto potente, tanto da dargli il tempo di caricare dal basso il suo colpo. Entrambe le donne si fissarono con rabbia mentre le loro tette si scontrarono in aria, Becki colpendo dall’alto e Matilde dal basso. Le loro tette si scontrarono con lo schiaffo più cruento della lotta, entrambe le donne caddero sul loro culo, entrambe guairono per il dolore.
“Cagna!” ringhiò Matilde, furibonda “Appiattirò quelle piccole borse cadenti!”
Entrambe emisero un grido soffocato mentre i loro seni si schiantarono insieme. L’impatto fu abbastanza violento, Becki perse l’equilibrio ed indietreggiò. Prima che potesse difendersi, la Dominatrice Europea si schiantò di nuovo, mandandola indietro ancora di due passi.
L’asiatica emise un lieve gemito di dolore mentre sentiva il peso delle tette di Matilde sulle sue. La donna arrivò ancora più duramente quando si schiantò una terza volta. Questa volta, la Dominatrice asiatica mantenne l’equilibrio appuntando i piedi nel tappeto. Le loro tette rimbalzarono tra loro, creando un effetto a catena a forma di onda mentre i loro seni rimbalzarono sui loro petti. Vedendo l’opportunità, Becki caricò la rivale, spingendola indietro. Ma la donna riguadagnò rapidamente la postura e si fermò appena in tempo mentre l’asiatica caricò con le sue tette. Girarono avanti ed indietro per la stanza, con le loro tette già rosse dalla battaglia. Continuavano a sbatterle ripetutamente le une contro le altre, con la carne che combatteva tra loro. Continuarono per parecchi minuti, prima di fermarsi, con i seni premuti insieme, cercando di spingere indietro l’avversaria. I loro fianchi e le loro pance scivolavano da un lato all’altro, mentre la loro pelle sudata si sfregava durante la loro lotta per sopraffare la forza dell’altra. Sibilarono e gemettero mentre i loro capelli si aggrovigliavano sui loro visi. Tra le loro tette carnose, i loro capezzoli lottavano tra loro, spingendosi avanti ed indietro. I loro muscoli delle gambe si flettevano mentre cercavano invano di spingere l’altra donna a tappeto.
Becki strinse gli occhi e serrò la mascella mentre lottò con tutta la forza che aveva. Matilde emise un lieve gemito quando sentì la ragazza asiatica iniziare a spingerla indietro. Cercò di piantare i piedi sul pavimento e restituire il favore, ma l’improvvisa forza di Becki era troppo forte da combattere. Matilde emise un sospiro di paura mentre Becki la spingeva attraverso la stanza. Il dolore attraverso tutta la schiena e la testa quando Matilde venne sbattuta contro il muro. Le loro tette si unirono sotto il mento mentre l’asiatica continuava a premere il suo corpo contro quello rivale. Sul volto dell’asiatica si disegnò un sorriso sadico. Aveva bloccato la donna contro il muro, e sapeva di poter distruggere la rivale da quella posizione. Alla fine, lei era migliore della puttana europea dopotutto.
Ma mentre Becki pensava di poter vincere, Matilde sentì di dover scappare. Sapeva che quella situazione non era a suo vantaggio, e se non fosse riuscita a scappare dalla sua aguzzina, probabilmente lei avrebbe perso. Con forza, usò un piede come leva per spingersi via dal muro. Gli occhi di Becki si allargarono quando sentì l’improvvisa forza cercare di respingerla, e l’asiatica piantò i piedi per resistere al meglio. Dopo alcuni secondi di forza bruta, Matilde riuscì a spingere indietro la Dominatrice asiatica.
La donna si appoggiò al muro, ansimando mentre massaggiava il suo seno palpitante. Becki ritrovò l’equilibrio prima di fare lo stesso. Entrambe esaminarono il loro prezioso seno, cercando di placare il prepotente dolore che pulsava dal loro petto. Si scambiarono sguardi ricolmi d’odio, prima di spingere in fuori i propri seni.
Senza pensarci spinsero insieme le loro tette, mentre i loro capezzoli pugnalarono le tette avversarie. Entrambe gemettero dolcemente, afferrando poi la vita dell’altra donna prima di ruotare le spalle in avanti, tenendo le loro tette perfettamente schiacciate tra loro. Le tette iniziarono subito a lottare per la supremazia sotto la tiepida luce del lampadario tribale appeso al soffitto.
Le due Dominatrici si tennero strette mentre rotearono le loro spalle per schiacciare i loro seni insieme con forza sempre maggiore. Sapevano che una lotta tra loro non si sarebbe risolta in breve tempo, ma infliggendo più danni possibile lungo la lotta avrebbero raggiunto una posizione di vantaggio sull’avversaria. Si appoggiarono l'una all'altra, premendo i loro seni insieme, quasi sentendo i loro addomi strofinarsi.
Senza intenzione di mollare la presa, si strinsero con forza mentre sentivano la loro carne gonfiarsi verso l’esterno. Lentamente ed intensamente, presero a far scivolare le loro enormi tette insieme ritmicamente. Entrambe grugnirono mentre sentivano i loro capezzoli spingersi a vicenda in mezzo a tutta quella carne, primo punto di contatto tra i loro seni.
Mentre spingevano incessantemente, Becki e Matilde non smisero mai di fissarsi negli occhi, cercando qualsiasi segno di debolezza negli occhi decisi dell’altra donna, mentre i loro seni continuavano a lottare senza cedere il passo. Pian piano, le due donne aumentarono l’intensità della lotta, chinandosi fino a portare le loro fronti sudate a contatto. A volte, la stanza si riempiva del rumore del classico schiaffo carnoso quando le due donne sbattevano le loro tette insieme, prima di tornare a farle scivolare le une sulle altre. Con le mani, entrambe le donne sollevarono i loro pesanti seni, spingendoli e sbattendoli in avanti con forza, la loro carne sembrava applaudire ad ogni impatto, unendosi ai grugniti ed ai gemiti delle due donne che continuavano a lottare.
L'intensità e la violenza del loro duello aumentarono di minuto in minuto. I seni si gonfiarono e si diffusero verso l’esterno ad ogni spinta, i loro seni arrossati erano ormai già gonfi e doloranti, continuando a resistere alla coppia rivale. Tirandosi indietro, sia Matilde che Becki vennero attraversate da un brivido di piacere mentre i loro capezzoli uscirono dalla loro gabbia di carne, prima di scomparire quando sbatterono nuovamente le tette in avanti. Entrambe le donne spinsero senza pietà, cercando di dare sempre più forza ai loro colpi.
“Puttana europea” sibilò Becki “Non puoi vincere contro le mie tette”
Continuarono a spingersi a vicenda per diversi minuti, la loro carne che si modellava al punto di impatto mentre le loro tette si scontrarono a metà strada, le due donne che grugnivano ogni volta ed il loro sudore che cadeva a terra. Continuarono a spingersi a vicenda, frantumando le loro tette insieme, guardandosi negli occhi malignamente. fino a quando un colpo ben assestato non li fece tornare indietro.
Senza aspettare, Becki sorrise mentre pensò di utilizzare una vecchia mossa. Matilde vide l’asiatica saltare verso l’alto con uno sguardo minaccioso, pronta per sbattere verso il basso le sue tette sudate. Mentre scendeva, l’asiatica riuscì ad intravedere il sorriso sul volto della rivale, come se si aspettasse quel colpo. Con rapidità, Matilde spinse verso l’alto le sue tette con tutta la forza che aveva. Con una forza impari, quando le loro tette si incontrarono con un poderoso schiaffo sonoro, Becki si ritrovò spinta indietro mentre le sue tette volarono verso l’alto. Atterrando, l’asiatica vide troppo tardi la Dominatrice europea che caricava in avanti. La Dominatrice asiatica aveva appena riacquisito l’equilibrio quando Matilde sbatté le sue tette contro la coppia di Becki. Il seno asiatico scomparì per un secondo, sovrastate dal peso delle tette dell’europea.
“Cazzo!” gemette Becki.
Matilde afferrò le braccia della ragazza, mentre l’asiatica si lamentava del colpo precedente. Senza rinunciare, Becki mise le mani sui fianchi di Matilde, così da riuscire a spostare la donna verso di lei, così da schiacciare le sue tette contro la coppia di Matilde. Il seno sinistro di Becki si ritrovò al centro della scollatura della donna, mentre il suo seno destro premeva sulla tetta destra dell’europea dal lato. Becki iniziò a muovere le spalle, e Matilde grugnì mentre sentiva il seno asiatico si macinava contro la sua coppia. Ben presto, le loro tette si ritrovarono a scivolare e dondolare tra loro ritmicamente. Le due donne continuarono a grugnire mentre sentivano i loro seni darsi battaglia al centro dei loro corpi, senza un chiaro vincitore.
Matilde cambiò tattica dopo che capì di non poter vincere in quel modo, mentre Becki continuò a forzare le sue tette nella coppia europea. La donna fece scivolare leggermente le braccia, in maniera tale che fossero esattamente ai lati delle sue tette, proprio mentre il seno sinistro della donna asiatica si spingeva in mezzo. Prima che Becki potesse muoversi, Matilde iniziò a stringere la presa, cercando quasi di strappare la tetta sinistra dal corpo di Becki.
Il corpo della donna europea iniziò a tremare per lo sforzo, mentre cercava di mantenere le sue tette a contatto con il seno intrappolato della rivale. Becki spalancò gli occhi quando sentì l’improvviso dolore scorrerle attraverso il seno, e cercò subito una via d’uscita. Continuando a spingere, capì che l’unica cosa che potesse fare era imitare la rivale. Spostando le braccia ai lati del suo seno e del braccio della rivale, iniziò a stringere la presa. Matilde spalancò la bocca sorpresa, prima di digrignare i denti e spremere con maggiore forza. Presto la loro lotta si trasformò in una gara di resistenza, dove la ferocia delle due donne e l’odio reciproco continuarono ad alimentare la pressione sulle loro tette. Con immensa fatica, dopo alcuni minuti, Becki dovette abbandonare la tattica e spingere via la rivale. Dopo qualche secondo, Matilde venne spinta di qualche passo indietro.
“Puttana!” urlò Becki mentre portava istintivamente le mani sul seno dolorante.
Matilde fece lo stesso, ansimando mentre guardava la donna asiatica quasi in lacrime per il dolore. Sapeva che entrambe avevano speso molte energie, ed era chiaro che non potevano continuare a lungo, lei non poteva durare a lungo.
“È tutto quello che hai, cagna?” disse Matilde, con il fiato corto.
“Non hai ancora visto nulla” sibilò Becki.
L’asiatica caricò in avanti, Matilde pronta a riceverla. Le due coppie di seni sbatterono insieme violentemente, ed entrambe le donne gemettero mentre la loro carne esplose verso l’esterno. Ma durante quell’ultimo impatto, una coppia sembrò sopraffare la controparte, nonostante cedesse come l’altra coppia. Entrambe le donne videro le tette avversarie riprendere lentamente la loro forma, prima di sbatterle nuovamente insieme. Continuarono semplicemente a sbatterle direttamente insieme, mentre le due donne incominciarono a sentire qualcosa cambiare. Per Matilde, la visione di Becki che allargava gli occhi mentre realizzava di star perdendo fu il momento più erotico della sua vita. Becki sentì il suo potente seno venire spinto indietro dalla coppia di Matilde ad ogni colpo, e nonostante i suoi sforzi non riusciva a riguadagnare terreno.
“È finita, puttana asiatica!” sibilò Matilde, leccandosi le labbra.
Becki ormai era rimasta senza forze dopo la scoperta che le sue tette fossero seconde a quelle della rivale, così non provo neppure a scappare mentre Matilde la stringeva in un abbraccio finale. In pochi secondi, le tette di Matilde iniziarono a schiacciare contro il petto le tette dell’asiatica. La Dominatrice europea si alzò in punta di piedi, così da usare al meglio i suoi incredibili seni contro la coppia sconfitta della rivale.
Era evidente che Becki avesse perso, ma nonostante tutto Becki si rifiutò di arrendersi. La Dominatrice asiatica combatte ancora, rispondendo alla macinazione della donna europea macinando a sua volta. Quando la schiena di Becki si piegò indietro un’ultima volta, le sue tette incapaci di respingere il seno rivale, Matilde spinse l’avversaria a terra.
Becki atterrò singhiozzante, le sue tette quasi completamente piatte contro il suo petto. In cima, la donna europea in un rinnovato splendore. La donna iniziò a vendicarsi della loro ultima lotta, esibendosi nelle mosse che, tempo prima, Becki le aveva scatenato contro. La donna si lasciò cadere, ed il suo seno colpì completamente le tette della donna sottostante. La Dominatrice europea si tirò subito su di nuovo, e ripeté l’operazione. Lo schiaffo bagnato che scaturì da ogni collisione era accompagnato da un numero sempre crescente di grugniti e gemiti da parte di Becki. L’ultimo colpo fu il più duro, dato che la donna usò tutta la lunghezza delle sue braccia. Gli occhi di Becki si spalancarono quando vide ciò che stava per succedere e l’urlo di dolore riempì la stanza mentre il seno della Dominatrice europea appiattiva completamente le tette della Dominatrice asiatica. La perdente prese a singhiozzare, incapace di credere di aver perso contro quella donna. Con gli occhi in lacrime, guardò la rivale sollevarsi di nuovo.
“Cos’è che mi hai fatto l’ultima volta? Oh, giusto” disse Matilde, sorridendo maligna.
La donna europea spostò il suo enorme e sudato seno sopra al suo viso della donna sotto di lei, Becki poteva vedere chiaramente le tette che pendevano verso di lei a pochi centimetri dal suo naso.
“Sogni d’oro, cagna asiatica” sorrise la donna, abbassandosi.
“No...” le parole di Becki furono inutili, e la carne dell’europea bloccò naso e bocca dell’asiatica.
Matilde sentì le braccia e le gambe della donna agitarsi debolmente, cercando invano di far cadere la donna in cima. Pochi secondi dopo, Becki Li sospirò nella carne della donna, divenendo immobile. Matilde aspettò alcuni secondi prima di alzarsi. La guardò dall’alto, ammirando come aveva ottenuto la sua vendetta.
Sorridendo, Matilde si asciugò la bava sulla sua scollatura con la mano, mentre si avvicinava a ciò che era suo di diritto. Quando le sue natiche sudate si posarono sulla superficie fredda del trono, la donna poté finalmente riposarsi dopo una lunga battaglia.
“Mamma è tornata a casa” sussurrò Matilde, prima di addormentarsi per la stanchezza.
Dietro di lei, la porta con la luce verde si sbloccò.
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Offline krispin

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Re: Checkmate V - Endgame
« Reply #4 on: July 17, 2021, 09:36:34 AM »
Scrivi molto bene complimenti. Preferirei tette grosse che dominano tette medie o anche piccole, ma leggo volentieri le tue storie.

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Offline Susanoom

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Re: Checkmate V - Endgame
« Reply #5 on: July 21, 2021, 07:15:15 PM »
È nata come una storia con modelle dal seno simile, non avrebbe senso introdurre una cosa del genere, per quanto eccitante sia vedere un seno venire dominato completamente da una coppia molto più grande
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Offline krispin

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Re: Checkmate V - Endgame
« Reply #6 on: July 22, 2021, 12:13:31 PM »
Infatti la mia non era una critica. Ci mancherebbe.
Esprimeva solo una mia inclinazione. Tette grosse che dominano tette piccole, bad girls robuste che sconfiggono e umiliano good girls snelle. È il mio feticcio.
Leggerò molto volentieri altre tue storie in ogni caso.
Ciao.

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Offline Susanoom

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Re: Checkmate V - Endgame
« Reply #7 on: July 23, 2021, 04:01:21 PM »


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Giostra medievalel

Eleonora guardava con in trepidante attesa tutto il suo lavoro. Aveva passato l'intera settimana ad orchestrare il suo meraviglioso piano in ogni dettaglio, studiando le informazioni che le sue ragazze avevano trovato.
Un piano complicato, con troppi punti pericolosi, ma la bionda sapeva che se non avessero rischiato, non avrebbero mai estirpato il male alla radice. Con una mano, portò i fogli più vicino al viso, mentre i suoi occhi vagavano dalle scritte alle immagini che aveva davanti. Dietro di lei, un tabellone con tutto ciò che sarebbe accaduto.
Riguardando i video dei combattimenti, ottenuti per vie davvero poco raccomandabili, iniziò a formulare una strategia. Chi doveva affrontare chi? Una domanda che si sarebbe ripetuta fin troppe volte quella notte mentre la bionda ripensava a come compensare eventuali perdite. Ma nonostante le sue ricerche, nonostante il suo impegno, la soluzione era solo una.
Per le ore successive, Eleonora passò a scrivere istruzioni precise per ogni donna che avrebbe partecipato alla lotta finale, mentre delle regole più superficiale a chi avrebbe intrapreso la carica di pedone. Dovevano attaccare in massa, e dovevamo farlo ora.
Mentre scriveva, la foto di una determinata donna continuava a fissarla spavalda. Sin da subito, Eleonora aveva nutrito interesse per quella donna asiatica, capace di poter piegare perfino una regina alla sconfitta. Stringendo la penna in mano, la bionda sorrise nella penombra di una candela. La sua curiosità doveva essere ripagata.

Eleonora fu la prima ad arrivare. Mentre tutte le altre porte conducevano ad un corridoio buio, Eleonora si ritrovò direttamente in una normale stanza vuota. Niente tappeti, niente sedie, assolutamente nulla. C'era solo lei, e le classiche tre porte. La bionda gettò un'occhiata per vedere la luce rossa sulla porta alla sua sinistra, chiusa fino a nuovo ordine. Spostando lo sguardo verso la porta di fronte a lei, prese a camminare verso il centro della stanza.
Dovette aspettare ancora alcuni minuti prima che la sua avversaria fece la sua entrata. In divisa, fiera e minacciosa, Wen lasciò che la porta si chiuse dietro di sé, mentre guardava con soggezione la bionda. Neanche il sorriso compiaciuto di Eleonora fece perdere la freddezza dell'agente asiatico.
"Così tu sei Wen" disse Eleonora, alzando la voce per essere sicura di essere sentita "Molto piacere, sono Eleonora, la sorella della regina"
L'asiatica fece semplicemente una smorfia di disgusto, senza pronunciare alcuna parola. Ma la sua fama di donna dalle poche parole era più veloce della sua persona, ed Eleonora rimase sorridente davanti alla maleducazione dell'avversaria.
Intimata ad avvicinarsi dall'australiana, Wen fece qualche passo prima di iniziare a spogliarsi. Il seno della donna asiatica rimbalzo fuori dalla sua divisa, che cadde a terra dietro Wen.
"Quelle devono essere le tette" disse Eleonora fissando il seno di Wen senza preoccuparsi di nulla "che hanno sconfitto il seno di Elena"
Il sorriso malizioso di Wen fu la risposta. L'asiatica si ricordò la sensazione delle tette della regina che si modellavano attorno alla sua coppia superiore, facendola gridare fino a sottometterla. Fermandosi a pochi metri dalla bionda, Wen sfidò con lo sguardo la donna davanti a sé.
"Sai, il nostro incontro non è una casualità. Ho scelto io di farlo accadere" iniziò a spiegare Eleonora, rimuovendo delicatamente il suo cappotto "Volevo scontrarmi con la donna che aveva sconfitto mia sorella. Volevo vedere a che livello erano le tette di Elena ora che è regina" finì, rimuovendo il reggiseno.
Wen guardò con soggezione l'enorme seno davanti a lei. Molto simile a quello della regina, Eleonora aveva un seno dall'aspetto potente e fermo, pronto a demolire qualsiasi cosa si mettesse contro di lei. Wen si dovette sforzare per alzare lo sguardo da quelle tette e fissare l'avversaria sorridente negli occhi.
"Cadrai come tua sorella, puttana" sibilò Wen, minacciosa.
"Vedremo chi cadrà, cagna. Ma prima di sottometterti, voglio affrontare e demolire completamente le tue tette…" rispose Eleonora, alzando il seno con le mani e puntandolo verso l'asiatica "partendo dai capezzoli"
Gli occhi di Wen fissarono intensamente i capezzoli rosa della nemica, prima che anche lei alzasse le sue tette con le mani, imitando la posa della donna. Se la bionda avesse avuto un piano, lei lo avrebbe scoperto ed annullato.
"Fatti avanti, puttana europea. I miei capezzoli piegheranno i tuoi"
Eleonora sfoderò di nuovo quel suo sorriso sicuro, mentre i loro occhi non smisero mai di fissarsi, nemmeno quando unirono i loro seni insieme. Quando i capezzoli si toccarono per la prima volta, entrambe sentirono un brivido percorrere il loro intero corpo. Accostando i loro capezzoli, iniziarono a strofinarli assieme.
La bionda si morse il labbro inferiore mentre sentiva i capezzoli rossi di Wen colpire i suoi, così come l'asiatica sospirò rumorosamente quando le punte rosa di Eleonora si trascinarono contro le sue areole. Nessuna donna però voleva mostrare debolezza verso la rivale, impegnandosi a resistere alla tentazione di gemere durante il loro scambio. Tirando i seni indietro, i loro capezzoli si mostrarono ancora più lunghi e turgidi di quanto non fossero prima.
Tornando all'attacco, Wen rimase a bocca aperta quando i capezzoli della donna europea raschiarono nelle sue areole, seguito dal fastidio nel vedere l'espressione compiaciuta della bionda mentre attaccava. L'asiatica rispose velocemente, e fu il turno di Eleonora a rimanere senza fiato quando i suoi capezzoli vennero colpiti da quelli di Wen, prima che arrivassero a toccare le areole della bionda.
Entrambe le donne osservarono i loro capezzoli lottare, anziché guardarsi in faccia a vicenda, illuminandosi quando i propri capezzoli spingevano i capezzoli avversari, ed arrabbiarsi quando i capezzoli avversari piegavano i propri.
Cambiarono tattica quando notarono che il duello rimaneva in stallo. Entrambe presero a pugnalare i capezzoli rivali con i propri, ansimando ad ogni contatto. Nonostante i continui colpi, nessuna coppia di capezzoli sembrava piegarsi in modo significativo. Senza parole, Wen iniziò a colpire i capezzoli e le areole senza sosta della sua avversaria. I capezzoli turgidi rimbalzarono tra loro, e le due donne iniziarono a mostrare segni di cedimento, con piccoli grugniti e sospiri che cominciano ad accompagnare i colpi, mentre un sottile strato di sudore cominciò a mostrarsi sulla loro pelle.
Entrambe le coppie di capezzoli sembravano piegarsi sempre di più, anche se era difficile dire se fosse dovuto dalla ferocia dello scambio di colpi o se finalmente stessero giungendo al loro limite di resistenza. Entrambe le donne continuarono a pugnalarsi furiosamente, sussultando per il dolore dopo ad ogni colpo particolarmente potente
“Nnnnn… Nooooooo” gemette all’improvviso Wen.
Eleonora sorrise, spingendo più a fondo mentre Wen si tirò indietro, ansimando a disagio. La bionda guardò con goduria lo spettacolo, i capezzoli di Wen si erano ammorbiditi. Raccogliendo il seno con le mani, Eleonora mise i suoi capezzoli a contatto con quelli rivali, che cedettero appena la bionda spinse in avanti le sue tette. Ogni volta che i capezzoli di Eleonora si muovevano, i capezzoli di Wen si piegavano sconfitti. Alla fine, Eleonora spinse i suoi capezzoli contro quelli di Wen, spingendoli nella carne della donna asiatica.
“Speravo in una lotta un po’ più combattuta, ma sembra che io abbia vinto” sorrise Eleonora.
“Puttana…” sibilò Wen, mentre la bionda si tirava indietro.
I capezzoli di Wen tornarono lentamente fuori quando le tette della bionda si allontanarono dalle sue. L’asiatica osservò con uno sguardo indecifrabile il suo seno, lei non lo aveva mai visto in quello stato. La donna europea le aveva appena sconfitto i capezzoli, dimostrando di esserle superiore. Come era possibile? Lei era la guardia del corpo di Madame Shi, lei non poteva perdere. La puttana europea doveva scomparire.
“Ora che sappiamo chi ha i capezzoli migliori, proseguiamo con la nostra lotta?” chiese Eleonora, guardando altezzosa la donna davanti a lei.
Come risposta, Wen caricò in avanti, spingendo le sue tette contro quelle della bionda. La bionda incontrò la rivale, mentre i suoi seni vennero scossi leggermente. La bionda riservò uno sguardo di rabbia verso l’avversaria, il primo segnale che il seno dell’asiatica era grande e denso più delle sue aspettative. Le due donne mantennero le loro tette pressate insieme, le une contro le altre, prima di farle scivolare tra di loro. La carne di ogni coppia si modellò contro il seno rivale, i capezzoli che pugnalavano le tette rivali ad ogni contatto. Ogni seno veniva fatto scivolare, fatto cadere e sollevato ad ogni movimento. Nessuna delle due donne diede soddisfazione vocale all’avversaria, rimanendo in un mutuo silenzio, interrotto solo dai leggeri schiaffi carnosi che provenivano dalle loro tette.
Dopo minuti di macinazione, nessuna donna mostrò segni di debolezza nei loro seni. Le donne fecero un piccolo passo indietro, prima di sbattere le loro tette in avanti, dimostrando però la stessa fermezza riscontrata finora. Entrambe le coppie si appiattivano al punto di impatto, tornando alla forma originale pochi secondi dopo. Durante qualche scambio, le loro tette vennero pressate insieme per maggiore tempo, prima di tornare a sbatterle insieme, così da verificare una possibile neo-debolezza nei seni avversari. Mentre andavano avanti, iniziarono ad anticiparsi a vicenda durante la lotta. Wen fece scivolare le sue tette sotto quelle rivali mentre la bionda spingeva in avanti il suo seno, spingendo verso l’alto di colpo. Eleonora grugnì mentre le tette asiatiche deformavano la sua carne, interrompendo il suo attacco.
Eleonora provò a spingere di nuovo in avanti, ma Wen anticipò la mossa spostandosi di lato, sbattendo poi le sue tette dal lato. La bionda sentì come se qualcuno avesse tirato un pugno contro le sue tette, mentre queste vennero spinte di lato. L’asiatica non smise di colpire, oscillando di nuovo il suo seno. Con l’attacco, l’asiatica riuscì a far gemere la donna europea.
“Cagna!” urlò Eleonora, mentre sentiva il suo seno venire colpito di nuovo.
Wen indietreggiò per un’altra oscillazione, ma Eleonora fu più veloce a spingere in avanti le sue tette per intercettarla. Le due coppie si incontrarono con un sonoro schiaffo carnoso, facendo grugnire entrambe quando sentirono il peso del seno rivale contro il proprio.
Le due donne aumentarono ancora l’intensità della lotta, colpendosi reciprocamente una volta ciascuno. Wen fece una smorfia di dolore quando le tette della donna europea si scontrarono contro le sue da destra, così come Eleonora grugnì a disagio sentendo il seno asiatico spingere dal basso. La bionda cercò di colpire di nuovo, ma Wen spinse in avanti le sue tette, scontrandosi con la coppia impreparata di Eleonora, che sussultò senza respiro. La donna asiatica indietreggiò per un altro colpo, ma fu il turno di Eleonora ad intercettare l’attacco, ottenendo un gemito da parte dell’asiatica.
Le due donne spinsero le loro tette insieme, ancora una volta infastidite che la coppia rivale manteneva la sua forma solida. Eleonora spinse il seno destro contro quello sinistro di Wen, facendola gemere mentre la bionda cercava di spingerla indietro. Il seno di Wen rimase fermo sul posto, e la donna spinse in risposta, incontrando la spinta della donna europea. Eleonora guaì sorpresa quando la rivale si spinse in avanti, le loro tette si gonfiarono verso l’esterno. Abbassando lo sguardo, entrambe videro un incredibile arrossamento sulla loro pelle, segno della lunga battaglia che stavano affrontando.
Entrambe le donne spinsero di nuovo le loro tette insieme, scontrandosi senza fiato ma con maggiore ferocia di prima. Istintivamente, le donne afferrarono le spalle della rivale, premendo insieme i loro seni senza farsi scivolare. Le due donne vollero mettere alla prova i loro seni, cercando di scoprire quale coppia di tette fosse rimasta più resistente.
Wen strinse la presa per prima, tirando verso di sé la bionda sorpresa. Eleonora grugnì a disagio quando sentì la pressione sui suoi seni aumentare mentre le tette di Wen premevano contro le sue. La bionda spostò le spalle sulle scapole della donna asiatica, e prima che Wen potesse capire le sue intenzioni, la donna europea strinse di colpo. Le loro tette vennero pressate notevolmente, la loro carne si mescolò insieme, gonfiandosi verso l’esterno come non mai.
I loro seni pressati tra loro fuoriuscivano dai lati, cercando di avvolgersi a vicenda, così come le cosce e i loro fianchi che battevano ritmicamente tra loro. Quando Eleonora strinse la presa, l’asiatica guaì di dolore, sentendo il suo corpo indebolirsi mentre lottava per il prezioso ossigeno. Stringendo la presa a sua volta, fu la Signora australiana a gemere. Nonostante cercasse di cancellare la volontà della rivale, ogni volta la donna asiatica tornava all’attacco. Entrambe continuarono a grugnire e gemere mentre aumentavano la pressione, le loro tette continuarono a gonfiarsi e fuoriuscire ai lati, i capezzoli che pugnalavano la carne come coltelli, mentre il sudore gocciolava ogni secondo che passi. Le loro gambe ed i loro culi si indurivano ogni volta che i loro corpi si sbattevano insieme. Le loro tette risuonavano di carnosi e seducenti schiaffi mentre le loro pance diventavano come ventose.
Naso a naso, le due donne guardavano i loro seni cercando di allineare i capezzoli prima di ogni colpo. Quando le punte si sfiorarono, si strinsero di nuovo, gemendo mentre i loro capezzoli si colpivano e pugnalavano la loro carne. Entrambe sospirarono enormemente, ora che la stanchezza iniziava a farsi sentire. Le loro braccia tremavano mentre cercavano di stringere il corpo dell’altra, diventando difficile mantenere la presa con il sudore sui loro corpi, che rendeva i loro corpi luccicanti mentre sentivano un immenso calore all’altezza della pancia. I loro corpi si scontrarono più e più volte, tette contro tette in continua ricerca di supremazia.
Con un urlo, Wen spinse in avanti le sue tette. I loro seni si scontrarono di nuovo, mentre le due donne si ringhiarono a vicenda. Eleonora ruotò le spalle nel poco spazio disponibile, colpendo rapidamente il seno rivale come un sacco da boxe. La donna asiatica rispose subito con delle spinte frontali. Le due donne si ritrovarono faccia a faccia, oscillando le loro tette senza sosta avanti ed indietro come in un vero incontro di pugilato. La loro carne si schiantava, sfrecciando da una parte all’altra, cercando di indebolire e di infliggere più dolore possibile alla controparte. I loro capezzoli tagliavano come coltelli la carne della rivale. I capezzoli più lunghi di Eleonora erano in vantaggio mentre duellavano, dato che Wen aveva già perso una competizione tra loro. Grugnirono e gemettero ogni volta che i loro capezzoli entravano in contatto, continuando così per diversi minuti.
Entrambe ringhiarono dalla frustrazione mentre aumentavano il ritmo degli attacchi. Lottarono violentemente, sperando di obbligare la rivale ad arrendersi. Il peso delle loro tette venne sentito dalla rivale mentre schiacciavano i loro seni insieme, la carne attorno alle areole era di un rosso vivo mentre i capezzoli affondavano nella carne delle loro tette. Una delle tette di Wen colpì duramente Eleonora, facendola sussultare mentre il suo capezzolo veniva piegato di lato. Incapace di comprendere come i capezzoli più deboli della donna asiatica potessero piegare i suoi, la donna australiana ringhiò in risposta, e spinse il suo seno ancora più duramente in battaglia. Le tette di Wen vennero gettate in giro mentre i capezzoli le pugnalavano la carne. Si riposizionarono e oscillarono il loro seno con tutto ciò che avevano. Gridarono di dolore mentre si schiantarono a vicenda, i loro capezzoli piegati verso l’interno. Le loro tette si schiacciarono e lottarono gonfi e pestati dalla dura lotta. Eleonora colpì dal basso, mandando il seno di Wen verso l’alto, rischiando quasi di venire presa in faccia. Ma l’asiatica si riprese velocemente, ed abbassò le sue tette come dei martelli, spingendo il seno rivale verso il basso. Entrambe gridarono di nuovo, mentre contrattaccavano agli attacchi reciproci, prima di abbracciarsi nuovamente.
Il contatto si intensificò ulteriormente quando le due donne cominciarono a sfregare le loro tette le une sulle altre, mantenendo più pressione possibile sui seni in lotta. Entrambe gemettero ad ogni movimento, sentendo l’improvvisa ondata di dolore pervadere il loro corpo. Wen spostò la presa sulla schiena della donna europea, tirandola ancora più a sé, facendola gemere. Eleonora fissò con odio la donna, ed imitando la rivale, spinse con forza le sue tette in avanti. Fu il turno di Wen a gemere mentre le sue tette vennero schiacciate dal seno australiano.
Le loro tette si scontrarono e si sfregarono ancora per numerosi minuti. Entrambe sentirono la stanchezza iniziare a danneggiarle dall’interno, rendendo i loro attacchi meno insistenti. Senza tregua, decisero di dare il tutto per tutto in quel momento, le due coppie di seni si incontrarono con una nuova violenta spinta, che creò un piccolo spazio tra le due donne. Utilizzando quello stesso spazio creato dalla lotta, le due donne sbatterono le loro tette insieme, colpendo occasionalmente ma lentamente anche dai lati.
Con un ultimo, disperato tentativo, le due donne spinsero indietro le spalle per aumentare la pressione sulle loro tette, schiacciandole completamente contro la coppia avversaria. Con un’ultima violenta spinta, un seno venne finalmente spinto indietro. Una coppia di seni continuo a spingere la coppia rivale con la propria fermezza, che iniziò ad afflosciarsi cedendo senza resistenza. Come nel suo ultimo combattimento di Wen, la vittoria era nata da un’ultima spinta in cui un seno aveva dimostrato di dominare l’altro. Ma questa volta, fu il seno asiatico a cedere completamente contro la coppia rivale.
Con un gemito gutturale, Wen spalancò gli occhi mentre il suo seno cadeva contro la coppia di Eleonora. La bionda lasciò andare la presa, permettendo alla donna asiatica di scivolare a terra, le sue gambe incapaci di tenerla in equilibrio. Eleonora fissò sorridente la donna davanti a sé, che per la prima volta sentiva delle lacrime rigarle le guance. Aveva perso, aveva deluso la sua signora, le sue tette avevano ceduto contro la coppia di un’altra donna.
Il corpo dell’australiana si abbassò velocemente, ed Eleonora afferrò prontamente il viso della donna asiatica, tirandolo verso la sua scollatura. Senza resistenza, Wen non cercò nemmeno di combattere mentre la sua coscienza lasciava il suo corpo.
La bionda lasciò andare la donna, che si accasciò a terra senza vita. Massaggiando il seno, Eleonora fissò la telecamera sul soffitto con il suo solito sguardo arrogante, prima di dirigersi verso la porta con la luce verde. Sapeva di aver dimostrato a Madame Shi di non sottovalutare lei e le sue tette, ma quel suo sguardo era rivolto anche ad un’altra persona.

Elena sentì lo sguardo della sorella trafiggere il suo petto. La bionda aveva battuto la donna che l’aveva sconfitta, e quello sguardo era chiaro.
“Sembra che io sia più forte di te, ora”
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Re: Checkmate V - Endgame
« Reply #8 on: July 28, 2021, 08:09:26 PM »
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Le principesse rinchiuse nella torre

La visuale non fu subito delle migliori data la presenza di nuvole di vapore. Alessandra varcò la soglia già pronta per la battaglia, i suoi seni liberi e avidi di combattimento si stagliavano perfetti sopra al suo petto. L’elevata temperatura di quella stanza iniziò a far sudare subito la ragazza, che sorrise appena capì di essere dentro una sauna di media grandezza. Rimase immobile a contemplare la stanza perfetta, immaginando come dovesse essere rimanere nude a rilassarsi in una sauna di sua proprietà.
“Sì… penso che questo edificio sarà mio una volta finito tutto” disse la principessa europea mentre si guardava attorno. Lei avrebbe rilevato l’edificio, ed una volta che fosse stata pronta, avrebbe rovesciato sua madre dal trono.
“Se credi che ti lasci questa meraviglia, ti sbagli di grosso”
Alessandra si voltò verso la provenienza della voce, dove una Mei Lin sorridente si avvicinava, le tette asiatiche libere e dense come sempre rimbalzavano ad ogni passo. La ragazza si fermò a pochi centimetri dalla rivale europea, squadrandola completamente mentre Alessandra faceva lo stesso. Entrambe ricordavano bene il corpo dell’altra donna dall’ultima loro battaglia, ed Alessandra sentì ribollire la rabbia mentre ricordava la sua sconfitta contro quella puttana, fissando il seno perfetto della rivale.
Mei Lin sorrise quando si accorse dove fosse rivolta l’attenzione della ragazza europea, così sollevò il suo seno con le mani ed iniziò a massaggiarlo sensualmente.
“Se vuoi giocarci, basta chiedere” sorrise Mei Lin, schernendo l’europea.
Alessandra sollevò subito lo sguardo, lanciando un’occhiata velenosa contro la ragazza asiatica. Non riusciva a sopportare l’arroganza con cui la rivale la stesse guardando, così decise di rispondere allo stesso modo. Sollevò il suo seno con l’avambraccio, sorridendo e lanciando un’occhiata maliziosa alla ragazza.
“No, ho già di meglio” rispose Alessandra, sorridendo.
Senza risposta, le due ragazze continuarono a massaggiare ed impastare i loro seni con le mani, senza smettere di fissarsi sorridendo. Entrambe avvertivano l’odio ed il rancore dell’altra ragazza in ogni sguardo, entrambe immaginando di schiacciare le tette rivali con le proprie, fino a sottomettere la rivale una volta per tutte.
Continuando a sorridere, smisero di massaggiare le loro tette e si avvicinarono. I loro seni si schiacciarono debolmente insieme, mentre le due ragazze si fissarono intensamente negli occhi. Iniziarono a muovere debolmente le spalle, spingendosi a vicenda quasi senza forza. Entrambe sentirono la fermezza delle tette dell’altra ragazza, riconoscendo la loro forza e pericolosità mentre continuavano a sfidarsi ad ogni sguardo. Morbidi schiaffi sudati risuonavano nella stanza, interrotti di tanto in tanto dalle sbuffate di vapore che mantenevano la stanza alla giusta temperatura.
“Ti distruggerò per l’ultima volta, puttana” sibilò Mei Lin, spingendo con più forza.
Alessandra fece un piccolo passo indietro, ma tornò subito a schiacciare le sue tette contro quelle della ragazza asiatica.
“Userò il tuo culo come posacenere, cagna” sibilò di rimando Alessandra, spingendo con forza maggiore.
Mei Lin fece un passo indietro, prima di ricomporsi. Le due ragazze si guardarono per un lungo ed infinito secondo, prima di caricarsi a vicenda e sbattere le loro tette insieme.
Entrambe grugnirono mentre le loro tette si scontravano a metà strada. Sentirono la fermezza dei seni rivali fermare qualsiasi tentativo di invasione da parte delle tette avversarie. La principessa europea spinse subito il proprio seno in avanti, facendo indietreggiare di un passo la ragazza asiatica, cercando di dimostrare subito che non aveva intenzione di perdere come l’ultima volta. Mei Lin fece un mezzo sorrisetto, assaporando lo sguardo serio della rivale.
La principessa asiatica si sporse in avanti, ed i loro seni si incontrarono al centro del movimento. Entrambe le coppie di tette si spostarono verso i lati, senza un chiaro segnale di superiorità da parte di una coppia. Alessandra ringhiò e spinse in avanti, ed ancora una volta la loro carne venne compressa tra loro, prima di suddividersi in quattro seni perfetti.
Mei Lin fu la prima a dettare il ritmo della lotta, chiudendo le sue braccia dietro la schiena dell’avversaria, prendendo la ragazza europea di sorpresa. La principessa asiatica spinse le sue tette in avanti, spingendo i capezzoli rossi contro quelli rosa della rivale. Alessandra boccheggiò per pochi secondi quando il contatto tra i loro capezzoli le mandò un segnale elettrico per tutto il corpo, ma tornò subito in partita ed abbracciò la ragazza asiatica a sua volta, cercando di stringere sulle braccia di Mei Lin in maniera tale da smuovere il seno asiatico per evitare che i capezzoli rivali continuassero a pugnalare la sua tenera carne.
Appena Mei Lin sentì la pressione sulle sue braccia, si abbassò leggermente per far scivolare le sue tette sotto la coppia europea, prima di spingere verso l’alto. La mossa improvvisa costrinse Alessandra ad alzarsi in punta di piedi, grugnendo per la sorpresa quanto per la sensazione dei capezzoli avversari speronare la sua carne.
“Noooo!” gemette Alessandra, chiudendo gli occhi.
Mei Lin sorrise di gusto. La loro lotta era iniziata da poco ma lei stava già portando a suo favore l’esito dello scontro.
“Fa male, vero? I miei capezzoli stanno perforando le tue flaccide tette!” sibilò velenosa l’asiatica, pugnalando ancora una volta con i suoi capezzoli.
Alessandra gemette mentre la sua carne veniva perforata nuovamente, ma riprese ad attaccare mordendosi il labbro inferiore. Le due ragazze continuarono a stringere ed allentare la loro presa, spingendo in avanti le loro incredibile tette, la principessa asiatica che provava a spingere su e giù con le tette, mentre Alessandra tentava di evitare il contatto continuo con i capezzoli avversari mentre cercava di forzare indietro il seno asiatico.
Con un ultimo schiaffo carnoso, entrambe gemettero all’unisono ma solo una si ritrovò a boccheggiare. Mentre Alessandra non era più in punta di piedi, Mei Lin si ritrovò la coppia rivale sopra ai propri seni, ed ogni volta che la principessa europea si piegava in avanti, sembrava voler strappare il seno asiatico dal petto della ragazza, Alessandra provò a spingere di nuovo verso il basso, ma Mei Lin fu più rapida a rompere la sua presa e spingere via la rivale.
“Dove scappi, troia?” sibilò la principessa europea, avvicinandosi minacciosa alla rivale.
Ma mentre Alessandra si avvicinava, Mei Lin si abbassò leggermente prima di rialzarsi di colpo, facendo volare il suo seno contro la parte inferiore delle tette europee. Alessandra si fermò di colpo, riuscendo in qualche modo ad evitare il colpo, ma venendo colta alla sprovvista non riuscì ad evitare il secondo slancio della rivale. Alessandra incespicò indietro quando il seno asiatico si frantumò contro il suo, e Mei Lin si affrettò ad afferrare gli avambracci della ragazza, iniziando a colpire con veemenza il seno avversario, spostando le spalle in maniera da colpire le tette avversarie dai lati.
La principessa europea gemette qualche volta prima di rispondere, intercettando il seno asiatico con le proprie tette. Iniziò uno scambio di colpi tra le due ragazze, entrambe sembravano usare il proprio seno come pugni, grugnendo e digrignando i denti man mano che colpivano. Senza preavviso, Alessandra riuscì ad allontanarsi appena in tempo per evitare il colpo rivale, permettendo poi di sferrare una poderosa spinta in avanti contro la coppia indifesa di Mei Lin.
Grugnendo, la ragazza asiatica risponse sbattendo in avanti le tette, facendo gemere l’avversaria mentre le tette asiatiche si spingevano contro la coppia europea. Senza dare tempo di reazione, Mei Lin si sporse al fianco della ragazza europea, sbattendo poi le sue tette dal lato con forza, mantenendo poi il proprio seno a contatto con le tette avversarie. Quando Alessandra spinse verso la rivale, le due coppie di seni rimbalzarono tra loro, mentre Mei Lin cercò di far scivolare il suo seno sotto quello di Alessandra. Sfortunatamente per la ragazza asiatica, la principessa europea riuscì a prevedere la mossa, ed alzandosi in punta di piedi, fece cadere le sue tette contro la coppia asiatica.
Mei Lin gemette rumorosamente, ma rispose spingendo il suo seno nella parte inferiore delle tette europee, i suoi capezzoli pugnalarono la carne tenera senza pietà. La ragazza europea guaì, cercando di fuggire dal dolore, ma i capezzoli della principessa asiatica l'avevano già trafitta fortemente, ed il dolore che ne scaturì era insopportabile.
"Oh Dio!" gemette Alessandra
La ragazza cominciò ad avere la vista sfocata mentre le lacrime iniziavano a bruciare nei suoi occhi. La sua bocca formava una "O" ad ogni spinta, come se temesse anticipatamente il dolore, mentre Mei Lin sorrise sadicamente.
"Puttana reale, pensi davvero di poter vincere?" sibilò maligna la ragazza asiatica.
Mei Lin strinse la presa ed iniziò a spingere la rivale per la sauna. La principessa asiatica sollevò la rivale avanti ed indietro facendole piegare le gambe in modo che l’asiatica avesse il vantaggio di altezza sull'altra ragazza. Se la principessa asiatica non conoscesse quella ragazza, Alessandra sembrò avere paura nei suoi occhi.
“Arrenditi, puttana. Non hai speranze” sussurrò Mei Lin sorridente.
“Ti uccido!” urlò rabbiosa Alessandra
La reazione asiatica alle parole rivali fu quella di spingere il seno dritto contro quello di Alessandra, appiattendo le sue tette e facendo uscire l'aria dai suoi polmoni. La principessa europea ululò e cercò di liberarsi dalla presa rivale, ma senza successo.
Alessandra cercò di spostarsi in modo da poter provare a spingere le sue tette contro la coppia di Mei Lin dal basso, sperando di lanciare le tette della rivale verso l'alto. Ma la ragazza asiatica non si lasciò sfuggire le mosse della ragazza in trappola. In risposta alle mosse della rivale, Mei Lin continuò a stringere il corpo della rivale, togliendole quasi tutte le possibilità di combattere.
"È finita, cagna!" sorrise Mei Lin mentre fissava il viso della rivale stravolto dal disagio e dal dolore, provando piacere nel vedere quello gli occhi supplicanti di Alessandra sembrarono non riuscire più a resistere dal lacrimare.
Ma mentre Mei Lin strinse la presa, la principessa europea fece l’unica cosa che le rimaneva da fare. Lasciandosi cadere, Alessandra riuscì a trascinare a terra anche la rivale, che perse la presa mentre inciampava sul corpo della principessa europea.
Entrambe si schiantarono a terra con un tonfo. Alessandra si prese un momento per riposarsi, cercando di verificare i danni sui suoi seni. Accanto a lei, anche Mei Lin si prese un momento per respirare, atterrando dolorosamente sul suo seno. Le ragazze si fissarono prima di gattonare verso l'altra, con l'intenzione di spingere la rivale a terra e distruggerla completamente.
Afferrandosi a vicenda, rotolarono per diversi secondi, con le tette che continuavano a schiacciarsi e schiaffeggiarsi in modo scoordinato, ma finirono per separarsi di nuovo, sdraiate sulle loro schiene.
Alessandra fu la prima a rialzarsi da terra, e Mei Lin rispose in maniera molto più lenta, ansimando l’aria calda della sauna che continuava a scaldare. Entrambi i seni delle ragazze si muovevano lentamente mentre respiravano profondamente.
"Distruggerò le tue patetiche tette!"
"Dì addio al tuo seno una volta per tutte!"
Corsero in avanti insieme, lanciando loro tette in avanti come se fossero dei proiettili, facendoli oscillare e colpendo avanti ed indietro. I colpi divennero sempre più rapidi fino a quando entrambe le donne sentirono le loro tette diventare pesanti per lo sfinimento. Qui, fecero simultaneamente qualche passo indietro per un breve secondo e spinsero i loro seni in avanti in modo simile a dei cervi che duellavano nella natura. Continuarono per diversi minuti, fino a quando entrambe non si dovettero fermare, in attesa della prossima mossa.
Alessandra saltò in avanti cercando di sbattere i suoi seni contro quelli della ragazza asiatica dall'alto, ma Mei Lin schivò e spinse il suo seno sinistro in avanti, cogliendo la principessa europea alla sprovvista. La ragazza europea sentì il suo seno destro venire lentamente spinto indietro, espandendosi di lato ed esplodere in una vibrazione tremolante con tutto il sudore e le lacrime che si diffondevano nell'aria circostante.
Mei Lin continuò di nuovo. Destra, sinistra, destra, sinistra. Ogni colpo faceva tremare la carne del seno rivale. Ogni singolo colpo, ogni singolo schiaffo, seguiva gemiti e grugniti da entrambe le ragazze. Alessandra gridò mentre inciampava all'indietro solo per vedere Mei Lin che si lanciava in avanti come un gatto. La principessa europea inarcò rapidamente la schiena, spingendo il seno in avanti. Il risultato fu che il seno asiatico si appiattì contro le tette europee, facendo indietreggiare la ragazza asiatica e facendola gemere dal dolore.
Fu il turno di Alessandra di attaccare. Sbatté prepotentemente i seni contro le tette di Mei Lin, poi iniziò una combinazione di oscillazioni e speronamenti contro le tette della ragazza asiatica. Alessandra continuò a colpire, variando la serie: spinta da lato a lato, spinta verso l'alto, spinta verso il basso. La principessa asiatica subì i colpi senza avere il tempo di rispondere, mentre le sue tette venivano spinte da tutte le parti. Con un disperato tentativo, Mei Lin spinse in avanti il seno, così quando le tette di Alessandra si scontrarono con le sue, i loro seni si gonfiarono per la pressione, prima di essere sbalzati indietro di un passo.
Con un gemito, Mei Lin strinse i denti per continuare l’avanzata e spingere le sue tette in avanti. Le due coppie di seni si incontrarono con uno schiaffo carnoso che riempì la sauna, e le due ragazze presero ad incalzarsi a vicenda, spingendo le loro tette in avanti con rinnovata forza.
Le loro tette si scontrarono ancora ed ancora, gonfiandosi verso i lati ogni volta che le due ragazze le riunivano insieme. Nessuno sa quanto avrebbero potuto proseguire a sbattere insieme le loro tette sudate, nemmeno le due ragazze che stavano lottando selvaggiamente. In seguito ad un’altra collisione, i piedi di una ragazza iniziarono a scivolare sul pavimento bagnato. Subito, gli occhi della ragazza si allargarono quando capì di non riuscire a resistere alle collisioni rivali per una motivazione così insignificante. Con un’ultima collisione, le due ragazze iniziarono a spingere in avanti, e Mei Lin assaporò lo sguardo impaurito della principessa europea mentre i suoi piedi continuavano a scivolare indietro. La principessa asiatica spinse in avanti senza pietà, le sue tette che sembravano voler sbranare la controparte, mentre Alessandra continuava a indietreggiare impotente. Con un gemito dolorante, la principessa europea colpì il muro dietro di lei, mentre Mei Lin si avventava contro la rivale. Alessandra si lamentò rumorosamente mentre il suo seno fuoriusciva ai lati quando le tette della rivale asiatica scavavano nella sua carne.
La ragazza asiatica non lasciò respiro alla rivale, sollevando il seno e facendolo cadere sulle tette indifese della bellezza europea, sporgendosi poi verso l’orecchio della rivale
“Senti le tue tette cedere contro le mie?” sussurrò maliziosa Mei Lin nell’orecchio della ragazza, mentre Alessandra gemeva di nuovo “Sono meglio di te in tutto, cagna”
Le tette asiatiche iniziarono a guadagnare sempre più spazio tra le due ragazze mentre Mei Lin continuava a macinare le sue tette contro il seno europeo, pugnalando con i suoi capezzoli ogni volta che poteva. Alessandra guaì mentre sentiva i capezzoli asiatici penetrare di nuovo nella sua carne, cercando di rispondere in natura come meglio poteva. Lei aveva bisogno di scappare dal muro, non poteva resistere a lungo a questo tipo di competizione con la ragazza asiatica. Sibilò cercando di inarcare la schiena, ma Mei Lin semplicemente spinse in avanti le sue tette per incontrare i movimenti della principessa europea.
Con un ultimo disperato tentativo, Alessandra fece leva sul muro con il suo culo, cercando di resistere all’improvviso bruciore dei suoi muscoli lombari. Con un grugnito sconfitto, Mei Lin indietreggiò di qualche passo, abbastanza per permettere alla rivale di colpire la parte inferiore delle tette asiatiche con una rapida oscillazione. La principessa asiatica gemette sorpresa, mentre la rivale saltava contro di lei per sbattere le sue tette sopra alla coppia rivale. Le tette di Mei Lin subirono un duro colpo, e lo slancio della ragazza europea obbligò l’asiatica a doversi appoggiare con un ginocchio a terra per non cadere.
“Puttana!” sibilò Mei Lin, alzandosi velocemente “La pagherai cara”
Le due ragazze si guardarono con odio, aspettando che l’altra facesse la prima mossa. Con gesta lente, le due ragazze alzarono le braccia verso l’alto, intrecciando le dita con le mani avversarie, facendo poi riprendere la battaglia tra tette. La ragazza asiatica non riuscì a reprimere un gemito quando i suoi seni vennero pugnalati dai capezzoli di Alessandra, la ragazza venne ripagata per tutto il dolore patito finora.
Quando la loro carne si unì completamente, le due principesse furono ancora più vicine di prima, segno che entrambe le coppie di seni stavano iniziando a perdere la loro fermezza. Entrambe iniziarono a colpire con piccole spinte, quello che permetteva la loro distanza ravvicinata, gemendo e grugnendo mentre premevano le loro fronti e fissandosi intensamente.
“Puttana!” sibilò Mei Lin, rabbiosa.
Insieme, fecero scendere le braccia lungo i fianchi, continuando a spingere in avanti le loro tette. Poi, mollarono la presa per afferrarsi nuovamente, ignorando la fatica che sentivano nelle braccia. Mei Lin prese subito a spingere i suoi capezzoli nella carne della rivale europea, ma questa volta incontrò la loro controparte ad ogni colpo. I capezzoli asiatici vennero spinti contro i capezzoli europei, ed entrambe le coppie si piegarono tra loro, senza prevalere. Le due ragazze presero a strofinarli insieme, avanti ed indietro, grugnendo e gemendo dopo pochi secondi.
Solo dopo qualche minuto, le ragazze iniziarono a cambiare i loro colpi per infliggere più danni possibile. Alessandra iniziò a pugnalare le areole dell’avversaria, mentre la ragazza asiatica scelse di colpire la carne dei seni europei. I gemiti ed i grugniti fuoriuscivano ad ogni colpo, non permettendo alle due ragazze di capire chi stesse prendendo il sopravvento. Di volta in volta, le ragazze gettavano uno sguardo verso il basso, scoprendo a malincuore di non vedere nessun vantaggio visivo. Una spinta poderosa di Alessandra fece gemere rumorosamente la principessa asiatica, mentre sentiva i capezzoli europei penetrare ancora più in profondità nelle sue areole.
“Fa male, vero?” sibilò la ragazza, spingendo nuovamente in avanti.
La principessa asiatica gemette di nuovo, prima di spingere prepotentemente il seno in avanti, sbalzando indietro la giovane rivale, e le due ragazze si separarono di nuovo, grugnendo.
Senza aspettare, Mei Lin si lanciò subito all’attacco, spingendo il seno in avanti con forza. Alessandra gemette ma rispose quasi subito, imitando la mossa della rivale. Iniziarono a caricarsi a vicenda, incalzandosi senza dare il tempo per riprendersi alla rivale. Iniziarono ad oscillare i loro seni gli uni contro gli altri, scontrandosi dolorosamente ad ogni secondo che passava. Le tette continuavano a mutare la loro forma mentre si schiacciavano contro la loro controparte, prima di ritornare alla loro forma originale.
I magnifici seni continuarono a venire sbattuti insieme a ritmo, mentre l’aria calda continuava a rendere i loro corpi sudati. Ogni colpo faceva schizzare delle piccole gocce di sudore, accompagnate dai gemiti delle ragazze che barcollavano per la sauna dopo ogni colpo. Le due principesse continuarono a sbattere e strofinare le loro tette per diversi minuti fino a quando Mei Lin non vide arrivare il colpo rivale. La ragazza asiatica si preparò a resistere all’assalto, aspettando il momento in cui il seno europeo si infranse contro il suo prima di pugnalare la carne rivale con i suoi capezzoli.
“Cazzooooooo!” gemette Alessandra gettando la testa indietro.
La sauna si riempì subito dai gemiti provenienti dalla principessa europea, che subiva impotente l’assalto della rivale. I capezzoli di Mei Lin continuarono a svanire nella tenera carne dei seni europei, facendo esplodere improvvisi e lancinanti dolori nel petto della ragazza europea, che iniziò a piagnucolare.
“Non puoi vincere, cagna. Sono io la migliore tra noi due!” sorrise Mei Lin eccitata.
Alessandra sentì il corpo crollare, incapace di continuare quella lotta spietata. Guardò verso il basso, gemendo alla vista del suo seno che veniva deformato dalla coppia asiatica. Il destino voleva che lei perdesse di nuovo contro Mei Lin, che le sue tette cedessero contro la coppia asiatica un’altra volta? Lei era una principessa, una futura regina, doveva combattere contro tutti e tutto, anche contro Mei Lin. Guardò con odio la ragazza sorridente, che spingeva il suo seno contro la controparte in attesa della vittoria
“Cagna!” urlò Alessandra, spingendo in avanti di colpo.
Il seno europeo incontrò le tette asiatiche nel mezzo del loro assalto. Le due coppie di seni si gonfiarono ai lati, mentre i loro capezzoli si incontrarono in mezzo alla loro carne, cercando di spingere la controparte indietro mentre la pressione li schiacciava insieme.
La principessa europea spinse velocemente in avanti i suoi capezzoli, e Mei Lin fu obbligata a muoversi di lato per limitare i danni, prima di avanzare a sua volta. Alessandra roteò le spalle, riuscendo a colpire i capezzoli asiatici con i propri. La principessa asiatica grugnì a disagio mentre la rivale indietreggiava per un altro colpo. Mei Lin colmò subito il divario, oscillando le sue tette dal lato. Il colpo fece gemere la principessa europea, che riuscì comunque a spingersi in avanti, continuando a ripagare con la stessa moneta la rivale asiatica, colpendo i capezzoli della rivale.
“No!” sibilò Mei Lin mentre il capezzolo europeo penetrava nella sua areola.
Alessandra colpì velocemente, continuando a raschiare i suoi capezzoli nella tenera carne asiatica. Mei Lin grugnì ed indietreggiò, aspettando che la principessa europea fece un passo in avanti per seguirla, prima di spingersi inaspettatamente in avanti. Alessandra gemette mentre i capezzoli della rivale penetravano nella carne, scuotendo le sue tette. Le braccia di Mei Lin salirono fino alle spalle della rivale, prima di iniziare a roteare le spalle. La principessa europea spalancò gli occhi e gemette, cercando di allontanarsi, mentre i capezzoli della ragazza asiatica penetravano più profondamente dentro di lei. Ma Mei Lin non era della stessa idea, e continuò a macinare il suo seno in avanti, seguendo la rivale, non permettendo alcuna fuga alla puttana europea.
Alessandra grugnì mentre la rivale asiatica faceva un passo in avanti, spingendo il suo seno contro la coppia europea, speronando con i capezzoli a lato dei seni rivali. Rispondendo agli attacchi, la principessa europea pugnalò le areole asiatiche con i suoi capezzoli, ancora ed ancora, facendo gemere Mei Lin che tornava indietro.
Ma mentre Alessandra spingeva nuovamente i suoi capezzoli in avanti, la principessa asiatica sbatté le tette in avanti, facendo incontrare perfettamente i loro seni dove ogni coppia di turgidi capezzoli si seppellì nella carne tenera rivale. I gemiti fuggirono da entrambe le ragazze, ma solo Mei Lin fu abbastanza veloce da afferrare le spalle di Alessandra e tirarla a sé. La principessa europea imitò la rivale solo pochi secondi dopo.
Mentre le loro tette si spostavano lentamente avanti ed indietro, le mani di Alessandra si serrarono improvvisamente sulle spalle della ragazza asiatica, spingendo malignamente le tette in avanti. Mei Lin rimase a bocca aperta, e provando a fare un passo indietro sentì semplicemente la presa rivale serrarsi maggiormente. Con una rinnovata forza, Alessandra spinse i suoi capezzoli nelle areole avversarie, facendo guaire la ragazza asiatica che lasciò la presa sul corpo rivale.
“Cagna europea!” sibilò Mei Lin prima di sussultare per il dolore che esplose dal suo petto.
La principessa asiatica ringhiò rabbiosa mentre sbatté in avanti il seno. Entrambi i suoi capezzoli colpirono appena sotto quelli rivali, rubando un lungo gemito dalla principessa europea. Colta alla sprovvista, Alessandra vide impotente la rivale asiatica afferrarle le braccia, prima di spaccare i suoi capezzoli nella carne europea.
Alessandra gemette mentre sentì le sue tette appiattirsi leggermente contro la coppia asiatica, e subito cercò di ritrarsi con violenza. Aiutata dal sudore che ricopriva i loro corpi, la principessa europea riuscì a sfuggire a Mei Lin, che grugnì quando sentì la sua presa venire meno. Senza aspettare, Alessandra si lanciò subito contro la ragazza davanti a sé, spingendo direttamente le sue tette contro la coppia di Mei Lin, che gemette un’altra volta. Con una ulteriore spinta, la principessa asiatica indietreggiò mentre i capezzoli europei pugnalavano la sua carne. Ansimanti ed affaticate, le due ragazze si afferrarono nuovamente a vicenda, sperando di raggiungere la tanto agognata vittoria di questa lotta eterna.
Mei Lin si precipitò contro la principessa europea, spingendo il suo seno in avanti con forza. Il colpo fece indietreggiare la ragazza, che lanciò uno sguardo di puro odio verso la rivale. Ringhiando, le due principesse spinsero violentemente le loro tette insieme, lo schiaffo sudato risuonò nella sauna, mentre i loro seni si gonfiarono enormemente ai lati, incapaci di rubare spazio alla controparte.
Le tette continuarono a scontrarsi, rotolando le une sulle altre, diffondendosi ed appiattendosi ogni volta che si incontravano. Le ragazze gemettero ogni volta che i loro seni cedevano in egual misura contro la coppia rivale, gonfiandosi ai lati prima di riprendere la loro forma. Dal primo momento in cui i loro seni sbatterono insieme, Alessandra e Mei Lin capirono che la lotta si sarebbe protratta fino a quando una di loro due non avrebbe sentito il proprio seno cedere definitivamente contro le tette rivali.
Spinsero con forza sempre crescente, colpendo il seno rivale davanti a sé con il proprio, ignorando ogni tipo di dolore, gli schiaffi carnosi riempivano la sauna ripetutamente man mano che la carne incontrava la carne, interrotto dai gemiti di dolore delle principesse. I loro seni vennero ripetutamente schiacciati insieme, gonfiandosi e diffondendosi a vicenda, mentre i piedi nudi delle ragazze continuavano a muoversi sul pavimento caldo e scivoloso ogni volta che le loro tette si scontravano.
Dopo alcuni minuti di continuo spingere insieme, entrambe capirono di dover adottare una nuova strategia. Ogni colpo sudato e dolorosi faceva grugnire e gemere entrambe le ragazze, mentre ruotavano sempre di più i loro corpi per dare più slancio agli attacchi. Le loro tette continuarono a scontrarsi, ad appiattirsi ed a tremare ogni volta che si allontanavano dallo scontro.
La stanchezza si fece sentire d’improvviso, obbligando le due ragazze ad abbracciarsi. Subito, presero a macinare i loro seni insieme, afferrandosi per la schiena ed avvicinandosi il più possibile. I capezzoli di entrambe penetravano malignamente nella carne avversaria, mentre la loro carne si fondeva insieme mentre il respiro caldo della ragazza rivale soffiava sul viso di ognuna.
Le ragazze erano completamente sfinite dalla lunga battaglia e dall’aria calda che continuavano a respirare, vaghi pensieri di resa fuoriuscivano nelle loro menti annebbiate dal dolore, ma che entrambe cacciarono con la poca forza di volontà rimasta. Il dolore nelle loro tette era incredibilmente forte, i seni erano diventati pesanti, e obbligando ogni principessa ad appoggiarsi l’una all’altra.
Il silenzio piombò nella sauna, interrotto semplicemente dal rumore della carne sudata che si schiacciava e si strofinava l’una sull’altra, assieme ai gemiti di disagio delle ragazze in lotta. In quella situazione continuarono a macinare i loro seni, ormai senza altra scelta se non sperare che nel proprio seno ci fosse più energia rispetto alle tette rivali, una coppia doveva infine prevalere sull’altra.
Più la lotta proseguiva, e più una principessa sentì le sue tette venire logorate dalla coppia rivale. Nonostante lei stesse combattendo con tutto ciò che aveva, lei non riusciva a spingere indietro il seno invasore. La sua carne prese ad ammorbidirsi contro la carne superiore rivale, segno che le sue tette stessero finalmente cedendo contro un’altra coppia di tette.
Entrambe si fissarono intensamente negli occhi, ma solo una di loro aveva una nota di paura nel suo sguardo. Provò invano a spingere le sue tette in avanti, ma non riuscì a guadagnare nulla, il seno rivale era troppo forte. La principessa sentì la rivale iniziare a fare più fatica a trattenere i gemiti di dolore, il suo respiro affannoso crescere di intensità mentre il suo seno diventava sempre più morbido. Con una ultima e brutale spinta, una coppia di tette perse la sua forma, appiattendosi contro il petto della principessa perdente.
“Nooooooooooooo!” il gemito gutturale di Mei Lin risuonò nella sauna, mentre l’asiatica sentì il suo seno venire meno.
Senza forze, le sue braccia caddero lungo i lati, obbligando la principessa europea a lasciarla andare per non cadere. Mei Lin si accasciò a terra, in lacrime mentre si copriva il suo seno in una completa e vergognosa sconfitta. Alessandra guardò con improvviso sollievo la cagna asiatica finalmente sconfitta, ma dovette sedersi su una delle panche, l’improvviso ritornò alla realtà non la escluse dal sentire tutta la stanchezza della lotta.
Mentre la principessa vittoriosa tornava in forze, un bip l’avvertiva dello sblocco della porta. Alessandra guardò con stancante soddisfazione quella porta, prima di tornare a gustarsi lo spettacolo di una principessa asiatica completamente distrutta.
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Re: Checkmate V - Endgame
« Reply #9 on: August 07, 2021, 12:29:34 AM »
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L'urlo di felicità fece tremare le pareti, mentre l'ultimo scontro mostrava l'esito infausto della competizione tra l'Impero asiatico ed il Regno europeo. Mei Lin esalava l'ultimo gemito, prima di arrendersi alla rivale più forte, portando le due fazioni in guerra in completa parità.
Madame Shi guardò con improvvisa rabbia lo schermo, e mentre il suo viso austero non tradiva alcuna emozione, aumentò senza accorgersi la forza nella sua presa, rompendo il bicchiere di vetro.
Controllato che nessun corpo estraneo le avesse rovinato la mano, lei tornò a guardare lo schermo, incapace di concepire come la situazione possa essersi rivelata così inconcludente.
"Quella cagna aveva ragione" sibilò Madame Shi, alzandosi dalla poltrona.
Nella sua mente tornarono i ricordi di ciò che accadde esattamente una settimana fa, quando la sorella della regina europea si intrufolò nel suo studio.
***
Madame Shi si ritrovò Eleonora seduta sulla sua scrivania, intenta a sorseggiare un buon alcolico della sua riserva personale, utilizzando il suo bicchiere preferito. La donna asiatica richiuse dietro di lei la porta, senza dire nessuna parola e senza chiamare aiuto. Anche se la bionda davanti a lei era una nemica, sapeva che non era lì per nuocere alla sua vita.
"A cosa devo il piacere?" chiese Madame Shi, avvicinandosi lentamente con le braccia conserte.
Eleonora sorrise, sorseggiando quello che doveva essere il suo prezioso World Whiskey Bible, prima di far roteare il liquido all'interno del bicchiere, guardandolo con occhio critico.
"Tra una settimana, tutto questo finirà. Il regno di mia sorella non può più sopportare la vostra presenza nel suo territorio. Ancora poco tempo, e per tutta l'Europa non ci sarà futuro..." iniziò perentoria Eleonora "... Così sono venuta qui per stipulare un accordo tra le parti. Ovvio, non vogliamo la pace, il nostro orgoglio ci vieta tutte le soluzioni che non riguardino la vostra completa distruzione..." la bionda volse finalmente lo sguardo alla donna, sorridendo divertita mentre pronunciava quelle parole.
Madame Shi sorrise di rimando, avvicinandosi ancora. Eleonora poté sentire l'istinto omicida provenire dalla donna asiatica mentre si avvicinava sensualmente come se nulla fosse, ma sapeva che non le avrebbe torto nemmeno un capello.
"Le sensazioni sono reciproche. Anche noi siamo pronte a mettere fine a questa guerra. Appena ti ho vista, ho pensato erroneamente alla vostra resa ma dalle tue parole posso dedurre che non è nei vostri piani. Quindi, mi chiedo, se tu abbia un buon motivo per non chiamare le mie guardie"
La voce di Madame Shi fu dolce e premurosa, quasi volesse far capire di non voler nascondere la sua minaccia. Eleonora sentì lo sguardo della donna trapassarla da parte a parte, e dovette fare ricorso a tutta la sua forza di volontà per non apparire spaventata.
"Una serie di combattimenti. Sei delle nostre migliori donne contro sei delle vostre migliori donne. Le nostre donne europee ed australiane contro le vostre donne asiatiche. La fazione che vince più scontri verrà dichiara vincitrice, e potrà fare dell'altra tutto quello che vuole… anche ucciderne i membri"
Eleonora fissò intensamente l'altra donna, intuendo cosa significasse ciò che aveva appena dichiarato. Chiunque avesse vinto, avrebbe ottenuto il completo controllo sulla vita dell'altra fazione, avrebbe ottenuto l'intero dominio sulle rivali, sulle loro vite, su tutto. Una sfida ma anche un ultimatum, era tempo di finire tutto ciò che stava succedendo. La guerra doveva finalmente terminare.
"Molto interessante" rispose Madame Shi, pensierosa "ma c'è la remota possibilità di un pareggio. Dubito che tu non abbia pensato anche a questa evenienza"
La donna sorrise maligna, consapevole già della risposta della bionda. C'era una sola opzione disponibile, ma lei voleva sentirlo dire comunque.
Eleonora fissò ancora per qualche secondo la donna sorridente, prima di buttare giù in gola l'intero contenuto del suo bicchiere.
"In caso di parità" iniziò Eleonora "starà alle persone più alte in grado a decidere le sorti della guerra. Ovvero, sarai tu contro mia sorella…" Eleonora si avvicinò direttamente alla donna asiatica, spingendo il suo seno contro la coppia rivale "... e lei ti prenderà a calci in culo" finì la bionda.
Rimasero a fissarsi, immobili. I loro seni in lotta iniziarono a scivolare l'uno sull'altro, mentre le due donne continuarono a scambiarsi sguardi sicuri e arroganti, quasi volessero combattere proprio in quel momento. Quando l'orologio segnò la mezzanotte, rompendo l'incantesimo, Eleonora si tirò indietro, tornando alla scrivania per posare una busta presa dalla sua scollatura.
"Una settimana da oggi, tutto avrà fine" annunciò Eleonora, mettendo la busta in bella vista sulla scrivania.
Camminò successivamente in completo silenzio, superando Madame Shi che rimase immobile mentre la bionda le passava accanto.
"Vi mostreremo la nostra superiorità" minacciò Madame Shi senza voltarsi.
Eleonora si bloccò davanti alla porta, voltandosi leggermente.
"Non vediamo l'ora" rispose la bionda, prima di uscire.
La donna asiatica sorrise, avvicinandosi alla scrivania. Prese la busta in mano, portandola sotto il naso per sentire l'inebriante profumo della scollatura della bionda.
***
Eleonora uscì dalla tenuta di Madame Shi in completa sicurezza, così com'era entrata. Nessuno poteva dire di averla vista, nonostante non passasse inosservata. La bionda sapeva come nascondersi in bella vista, e ci volle davvero poco ad uscire. Mentre tornava sui suoi passi, sentì l'improvviso peso della paura: quando le sue tette si scontrarono con quelle di Madame Shi, la sensazione fu come colpire un muro. Sin dal primo contatto, lei sapeva di non avere speranze di vittoria. Avrebbe potuto lottare al massimo delle sue forze, ma alla fine il suo seno sarebbe stato battuto dalla coppia asiatica. Eleonora alzò gli occhi al cielo, sperando che sua sorella potesse combattere alla pari con quella donna. Tutto si sarebbe deciso tra una settimana.
***
Elena urlò dalla gioia quando sua figlia sottomise la ragazza che l'aveva sconfitta all'inizio di tutto. Nonostante desiderasse essere lei stessa ad infliggere il dolore della sconfitta a Mei Lin, fu comunque felice che il sangue del suo sangue avesse vendicato l'onore della famiglia.
La regina europea premette subito il tasto del microfono, pronta a schernire la puttana asiatica, ma sembrò non funzionare granché. Nonostante lei parlasse, il microfono sembrò scollegato. Senza capire, fu liberata dalla sua prigionia, permettendole di alzarsi per la prima volta.
Elena guardò con euforia lo schermo, che pian piano mutò in una improvvisa ansia. Dagli schermi, si poteva intravedere il risultato di quella competizione.
"Siamo in parità" pensò Elena.
Avvicinandosi, raccolse il foglietto spiegazzato a terra, che lei stessa aveva lanciato ore fa. Ricordando le parole della sorella, fissò la sua attenzione agli ultimi due punti della lista.
Quel foglietto raffigurava ogni possibile situazione di quel giorno, senza variazioni di alcun tipo. Poteva essere bianco, oppure nero. Vittoria o sconfitta… vita o morte.
Un rumore metallico attirò l'attenzione della regina, che si voltò in direzione della poltrona. Dietro di essa, la stessa parete si divise a metà, strisciando verso destra rumorosamente per rivelare un lungo corridoio.
Elena capì cosa sarebbe accaduto dopo. Come per le altre ragazze, quel corridoio portava alla sua arena, alla sua battaglia. Ora il significato delle parole sul foglietto assunse un significato concreto.
Inspirando profondamente, gettò a terra il foglietto, dirigendosi verso la fine di tutto. Nella mente, ancora le parole della sorella scritte con la sua calligrafia impeccabile.
"Nel caso in cui il piano funzionerà a metà, aspetta l'apertura della porta.
Vinci per tutte noi"
***
Il corridoio portò entrambe le donne a dover salire una scala, portandole probabilmente all'ultimo piano di quel fatiscente palazzo. Sembrava che Eleonora le avesse riservato il miglior spazio, esistente per ciò che sarebbe accaduto, il palco per l'ultima battaglia.
Sia Elena che Madame Shi arrivarono alla fine della scala, dove ad attenderle non vi era la solita porta ma bensì un'enorme ed innaturale distesa verde.
Elena sgranò gli occhi mentre assaporava il profumo dei fiori lungo il tragitto, incredula che un posto del genere potesse realmente esistere all'interno di un edificio.
Madame Shi guardò verso l'alto, distogliendo l'attenzione dall'ammaliante magia del posto per osservare la Luna che splendeva vanitosa nel cielo stellato. Lei non poté fare a meno di sorridere, sembrava di essere in un sogno… nel suo sogno.
Elena fu la prima ad accorgersi della presenza dell'altra donna, spaventandosi per un veloce secondo. Nonostante l'unica cosa in mezzo alla scena fosse un tronco d'albero sdraiato a terra, Elena notò la donna asiatica dopo qualche minuto.
"Cagna" sibilò la regina europea, l'odio prese a ribollire dentro di lei.
Madame Shi abbassò lo sguardo, scoprendo anch'essa di non essere sola. La donna europea era a qualche metro di distanza da lei, eppure non si era accorta della sua presenza fino a quel momento.
"Sei ancora in tempo per arrenderti, regina. Fallo, e potrai continuare a regnare"
Madame Shi provò ancora ad usare una via diplomatica, anche se era sicura che la donna non avrebbe mai accettato arrivate a questo punto. Come preannunciato, Elena ringhiò rabbiosa.
"Arrendermi? Mai! Sono la regina di tutta l'Europa, e le regine non si inginocchiano!" urlò Elena dall'altra parte della stanza.
Madame Shi parve non accettare quelle parole. Normalmente, avrebbe usato il suo sarcasmo per dimostrarsi superiore, ma ora dentro di lei c'era un vortice di sensazioni che l'obbligavano a preoccuparsi. La sua sicurezza sul fatto che l'Impero Asiatico fosse superiore al resto del mondo era stata messa in dubbio negli ultimi combattimenti. Rimaneva solamente lei a difendere l'onore asiatico, mentre Elena proteggeva ciò che rimaneva del potere europeo.
"Allora morirai insieme al tuo ego, troia!" urlò Madame Shi, di rimando.
Forse fu la prima volta che lei non riuscì a sopportare le parole di un'altra donna, e fu sorpresa dalla sua arroganza con cui parlava.
Elena digrignò i denti, iniziando ad incamminarsi verso la donna asiatica. Ad ogni passo, la regina europea rimuoveva parte del suo vestito, mostrando i suoi magnifici seni pronti alla guerra.
Il corpo di Madame Shi si mosse da solo, imitando la donna davanti a lei. Prese a camminare minacciosamente, rimuovendo pian piano le sue vesti e gettandole a terra. Quando il suo enorme seno fu liberato, l'aria fresca le fece indurire i capezzoli come mai prima d'ora.
Continuando ad avvicinarsi, le due donne si squadrarono subito, vedendo per la prima volta il seno nudo dell'altra. Nonostante Madame Shi avesse la coppia più grande tra le due donne, Elena iniziò a correre verso Madame Shi che, facendo lo stesso, incontrò le tette europee con le proprie al centro esatto della stanza. Lo schiaffo carnoso che fuoriuscì dall'impatto segnò l'inizio della battaglia finale.
Entrambe le coppie di seni vennero distorti nel punto di contatto, comprimendosi mentre venivano forzati insieme. Madame Shi fece un passo indietro, ed Elena colse subito l'occasione per spingersi in avanti. Gli occhi asiatici si spalancarono sorpresi dalla velocità della rivale, mentre le loro tette si appiattivano sulla punta. La donna sussultò, sbattendo le sue tette in avanti nemmeno un secondo.
Elena grugnì ma si spinse in avanti, facendo scivolare le sue tette su quelle di Madame Shi, che sentì la fermezza del seno europeo contro la propria coppia.
Le donne abbassarono lo sguardo per vedere le loro tette combattere tra di loro, la loro carne continuava a spingersi a vicenda per guadagnare e perdere terreno ad ogni movimento. La donna europea guardò con soggezione il seno di Madame Shi, il quale sembrava perdere meno consistenza delle tette europee.
Elena continuò l'assalto, macinando le sue tette contro la coppia asiatica, spingendola in modo che il seno della donna venisse spinto lentamente verso l'esterno. Madame Shi gemette mentre sentiva la sua coppia prendere una strada innaturale, dettata dal seno europeo.
Quando la regina europea si staccò, le tette di Madame Shi ritornarono alla loro forma originale senza nessuno sforzo. Ma il sollievo della donna asiatica fu di breve durata poiché Elena riprese ad attaccare allineando le sue tette con quelle avversarie prima di sbatterle in avanti.
La carne asiatico si increspò mentre veniva spinta indietro e verso l'esterno, Madame Shi gemette guardando le tette europee cercare di invadere il suo spazio vitale. Con forza, la donna asiatica alzò velocemente il suo seno contro la coppia rivale. Il seno di Elena si appiattì leggermente sul fondo mentre le tette venivano spostate verso l’alto, oscillando sul suo petto. Mentre la regina europea cercava di riprendere il suo equilibrio, il seno di Madame Shi si frantumò contro la controparte. Elena gemette quando sentì la sua tetta destra schiacciarsi verso l’interno, mentre la donna asiatica riversava più pressione, spingendo le sue tette sopra al seno rivale.
La donna europea grugnì mentre le sue tette venivano compresse sotto la coppia più grande della rivale, tornando alla forma originale quando Madame Shi si allontanò di nuovo. Con gli occhi fissi sui loro magnifici seni ancora combattivi, spinsero in avanti un’altra volta. Le due coppie si appiattirono uniformemente al punto d’impatto, mentre la carne fuoriusciva verso l’esterno. Entrambe mantennero il proprio seno pressato per alcuni secondi, torcendo i fianchi e mettendo alla prova la fermezza delle tette avversarie prima di allontanarsi.
Con un gesto veloce, le due coppie di tette si scontrarono con uno schiaffo. I quattro enormi seni oscillarono nell’aria, spinti dalla forza dell'impatto. Entrambe le donne sussultarono, ma spinsero le loro tette in avanti. Mentre l'impatto era ridotto a causa della mancanza di slancio, nessuna delle due regine cercò di trattenersi. Con forza, le due donne si abbracciarono, spingendo le loro tette insieme.
Le due coppie di tette rimbalzarono e tremarono mentre scivolavano contro la coppia avversaria, cadendo sui loro petti quando tornavano indietro, solo per spingere in ogni direzione mentre le due regine spingevano le loro tette ancora e ancora. Madame Shi spinse le sue tette a lato mentre erano ancora schiacciate contro la coppia europea, il seno della regina vennero scosse violentemente. La donna asiatica grugnì quando Elena rispose, spingendo il seno asiatico indietro prima che le loro coppie si separassero. Madame Shi guardò verso il basso mentre il suo seno perforava la carne europea, prima di scivolare sopra e sotto alle tette di Elena.  Continuarono a spingere e far scivolare i loro seni ancora ed ancora, morbidi schiaffi scaturivano ad ogni contatto.
Madame Shi si preparò per un altro colpo ma Elena fece un passo indietro. La regina asiatica sorrise alla codardia avversaria, forse aveva capito di star lottando per una guerra già persa in partenza. Elena lanciò rapidamente il suo seno dalla sinistra, il suo seno venne sbattuto contro la coppia asiatica, che spalancò la bocca sorpresa. Madame Shi spinse in avanti la sua coppia soda, costringendo la carne rotonda europea a schiacciarsi brevemente sul petto. Elena gemette mentre le sue tette venivano spinte indietro.
"Andrai giù, cagna” sibilò Madame Shi, ansimando “Non sei al mio livello”
L’unica risposta della regina fu un ringhio rabbioso, mentre sbatteva le tette in avanti. Il seno asiatico fu sparato verso l’alto, mentre la donna grugnì dal dolore. Elena si spinse di nuovo in avanti, pugnalando il seno destro avversario, ed a giudicare dallo sguardo sul viso della donna asiatica, doveva essere davvero doloroso. Un altro colpo dal seno europeo si schiantò contro la tetta destra rivale, lanciandolo verso l’esterno. Elena ripeté la mossa con l'altro seno, facendo scuotere la coppia asiatica senza sosta.
"Ho io le tette migliori, puttana" sorrise Elena, colpendo nuovamente la coppia asiatica.
Con un grugnito dolorante, Madame Shi sbatté il suo seno più grande nella coppia di Elena, e sembrò che le tette della donna europea venissero parzialmente inghiottite dalla carne asiatica, prima che la donna tornò indietro per sbattere rapidamente il seno in avanti. Elena grugnì quando il seno asiatico si schiantò contro le sue tette, schiacciandole malignamente. Le tette di Madame Shi continuarono a spingere le tette europee verso l'esterno, ma la coppia di Elena riuscì a resistere agli attacchi. Madame Shi si spinse di nuovo in avanti, oscillando il seno dal lato, obbligando la regina europea a muoversi ad ogni colpo lungo il grande giardino.
Elena reagì frantumando il seno sinistro contro la tetta destra asiatica, schiacciando per pochi secondi il seno rivale. Con un altro colpo, la donna asiatica liberò il primo gemito della lotta, mentre la regina tornava indietro. Con un poderoso slancio, Elena saltò in avanti per sbattere prepotentemente le sue tette contro la coppia asiatica, ma Madame Shi si spostò leggermente e il confronto non fu completo. Le due coppie di seni si frantumò insieme, ma solo metà delle due coppie si schiacciò uniformemente contro la controparte.
Madame Shi si riprese più rapidamente, segno che lo scambio di colpi aveva scalfito maggiormente la rivale europea, e colpì di nuovo con le sue tette la coppia di Elena. Il seno della regina venne compresso di nuovo, tornando poi alla loro forma originale. Elena cercò di afferrare le spalle di Madame Shi, ma la regina asiatica scacciò via quel tentativo con un rapido schiaffo. Ciò creò un importante apertura, dove Elena usò per lanciarsi in avanti e sbattere le tette contro la controparte dal basso. Il seno asiatico si agitò selvaggiamente, mentre la donna inciampava indietro per la forza del colpo.
La regina europea afferrò le spalle della rivale, prima di usare il seno come palle da demolizione. Il primo colpo spinse l’enorme seno di Madame Shi contro il suo petto, schiacciandole prima che tornassero alla loro forma originale. La regina asiatica grugnì nel sentire il seno sodo di Elena perforare la sua carne, ma con un notevole sforzo, afferrò la donna europea per la vita e si spinse contro di lei. Il gemito di Elena fu basso e gutturale quando sentì il seno asiatico cercare di inghiottire il suo seno, la donna asiatica che sorrise mentre sentiva la sensazione della carne europea vacillare contro la propria. Madame Shi ripeté la mossa, facendo scattare in avanti il suo corpo. Il seno di Elena si appiattì all’impatto, ma ogni volta riacquistava lentamente la sua forma originale.
“Riesco a sentire le tue tette ammorbidirsi, puttana” sibilò Madame Shi sorridente “Riesci a sentire la mia coppia superiore dominare la tua?”
Elena ruggì rabbiosa, agitando selvaggiamente le tette per evitare il colpo successivo, ma mancò completamente il bersaglio, tranne che per il suo capezzolo sinistro che raschiò completamente l’areola di Madame Shi. La donna asiatica sussultò sorpresa, tirandosi indietro e sbattendo le sue tette in avanti. La regina europea si spostò appena in tempo, ed i loro seni presero a scivolare l’uno sull’altro.
Entrambe le donne ruotarono le spalle, spingendo la propria carne contro la rivale, ricevendo la stessa intensità da parte della donna davanti. Le tette di Madame Shi sembrarono piegarsi continuamente al primo contatto, ma ogni volta che spingeva le sue tette in avanti, la coppia di Elena cedeva contro la controparte. La regina europea aprì la bocca, spalancando gli occhi mentre sentì il pesante seno rivale farsi strada contro le sue tette. Le due coppie di seni sudati continuarono a schiacciarsi e rotolarsi tra loro, riacquistando lentamente la loro forma. Le donne si scambiarono sguardi infuocati, socchiudendo gli occhi mentre spingevano i loro seni insieme.
In pochi istanti, sembrava che ogni parte della loro carne fosse in contatto, scivolando e schiacciandosi tra loro malignamente. Le tette enormi tette di Madame Shi oscillarono più volte, mentre il seno di Elena veniva leggermente spinto in giro prima di tornare a lottare. Infastidita che nessuna regina sembrava aver ottenuto un vantaggio visivo sulla coppia rivale, la donna asiatica colpì la parte inferiore della carne europea. L’attacco fece tremare incontrollabilmente le tette della regina europea, e Madame Shi afferrò le spalle rivali prima che la donna potesse riprendersi dal colpo. Le tette di Elena vacillarono quando la regina asiatica si spinse rapidamente in avanti. Elena boccheggiò senza respiro quando Madame Shi sbatté le sue tette in avanti, spingendo ancora una volta il seno europeo contro il suo petto. Entrambe le coppie sembravano essersi ammorbidite, ma ora la coppia europea perdeva più forma rispetto alle tette avversarie, la coppia asiatica che invadeva lo spazio del seno europeo.
Madame Shi si allontanò di pochi passi, e sorrise nel vedere l’improvviso sollievo sul volto della donna europea. Le coppie di seni arrossati tremarono considerevolmente quando abbandonarono il contatto con la controparte. Elena digrignò i denti, sollevando con le mani le sue tette, aspettando che la donna asiatica facesse lo stesso. Appena Madame Shi imitò la rivale, la regina europea si spinse rapidamente in avanti, la donna asiatica grugnì facendo un passo indietro. Elena non perse tempo e oscillò il suo seno, mirando di danneggiare enormemente le tette rivali, ma Madame Shi riuscì ad evitare il colpo allontanandosi all’ultimo. Quando il movimento della regina europea terminò, la donna asiatica spinse le sue tette direttamente nella coppia rivale. Al primo colpo, Elena grugnì a disagio, solo per guaire con i successivi attacchi, dato che la rivale asiatica non si fermò ad un solo attacco.
Quando Elena tirò a sé la rivale, entrambe gemettero, i loro seni di nuovo pressati insieme malignamente, dove entrambe le coppie sembrarono prendere il sopravvento. Di volta in volta, il seno più grande di Madame Shi spingeva e schiacciava le tette europee, e solo dopo alcuni secondi i meloni di Elena si facevano strada nella coppia asiatica. Le due donne continuarono a scagliarsi l’una contro l’altra, il rumore degli schiaffi sudati che riempivano le loro orecchie, insieme ai grugniti ed ai rantoli delle due donne quando sentirono i capezzoli rivali pugnalare e tagliare la loro carne.
Madame Shi spinse con forza le sue tette in avanti, il seno di Elena sembrò cedere sotto il peso di quella immensa forza, la sua carne venne deformata verso l’interno. Il seno europeo rimbalzò verso l’alto, mentre la rivale continuava a colpire, spingendo le sue tette nella parte inferiore del seno rivali. Madame Shi sbatté le sue tette prepotentemente, venendo ricompensata un lungo gemito dalla regia europea. La donna asiatica osservò con malizia la carne di Elena scendere sul suo petto, mentre si allungava e allargava contro il suo seno.
 "Non… lo… permetterò" gemette Elena dolorante.
Madame Shi sollevò di nuovo le sue tette e le sbatté di nuovo nello stesso punto, la regina europea imprecò quando sentì il suo seno tremare, riacquistando la loro posizione originale solo quando la donna asiatica spostava il suo seno. Madame Shi si spinse in avanti e la regina europea gemette di nuovo. Gli occhi di Elena erano lucidi, sentiva un profondo dolore provenire dal suo petto, e vedeva la sua carne cedere sempre di più contro la regina asiatica. Non poteva permetterlo, non poteva perdere. Guardò le sue tette venire deformate ancora una volta dalla coppia rivale, chiedendosi per quanto avrebbe potuto continuare.
"Stai andando giù, cagna europea” sibilò Madame Shi “So che puoi sentire le tue tette che cedono contro le mie”
Madame Shi strinse le braccia attorno alla vita di Elena, abbracciando con forza la regina. Il seno europeo si gonfiò verso l’esterno, incontrando il seno denso della regina asiatica. Entrambe gemettero all’impatto ed Elena cominciò a lottare, iniziando a spingere le sue tette con pressione ritmica contro le tette asiatiche. Mentre Madame Shi iniziò a torcere il busto da sinistra a destra e viceversa, spingendo il suo enorme seno contro la coppia europea, il seno di Elena che si deformava sempre di più.
La regina europea gemette rumorosamente mentre la coppia di Madame Shi continuava a rompere pezzo per pezzo il suo orgoglio ed il suo potere. Sentiva le tette pesanti continuare a macinare le sue, spingendole sempre più indietro. La sua carne continuava a deformarsi, ed anche se lei provava a ricambiare i colpi, sentiva la carne della regina asiatica cedere meno rispetto alla sua. Era davvero la sua fine? Le sue tette continuavano a lottare incessantemente contro la coppia di Madame Shi, senza che lei riuscisse in alcun modo a respingere la forza dominante della rivale. Vide con rabbia e tristezza il sorriso maligno di quella donna che minacciava di rubarle tutto, un sorriso che rendeva vano tutto ciò che le sue ragazze avevano fatto quel giorno.
Elena tentò il tutto per tutto, e posizionando una gamba dietro a quella della rivale, si spinse in avanti più forte che poté. Gli occhi di Madame Shi si spalancarono quando si sentì cadere sulla schiena, e per non cadere afferrò i capelli della rivale. Elena urlò di dolore, prima di ricambiare il favore, e le due donne caddero a terra rovinosamente, prima di rotolare tra loro mentre si tiravano i capelli. L’odio profondo e il desiderio di vittoria fecero in modo di portarle a quello scontro, dove solo una avrebbe trionfato. Ma forse, il loro duello era ancora lungo.
Dopo alcuni secondi di lotta, le due donne si separarono, Elena ruzzolò poco lontano dal corpo di Madame Shi che rimase sdraiata sulla schiena. Senza preoccuparsi di recuperare ossigeno, si alzarono velocemente, per paura che la rivale potesse saltargli addosso da un momento all’altro. Quando videro che la regina avversaria era in posizione difensiva, entrambi si rilassarono per pochi secondi, recuperando parte del vigore perso durante la precedente lotta. Con inusuale lentezza, le due regine presero a girare l’una di fronte all’altra, senza abbandonare il contatto visivo per alcuna ragione al mondo.
Con un rapido movimento, Madame Shi schiaffeggiò la guancia della donna europea, che guardò sbalordita la rivale prima di ripagarla con la stessa moneta. Presto, iniziarono a scambiarsi schiaffi rumorosi, concentrandosi nel provocare più dolore possibile all’altra donna, cercando di resistere al dolore fisico che provavano. Entrambe le donne sentirono un dolore atroce provenire dalle loro guance pulsanti, arrossate per i continui colpi, senza che nessuna sentisse l’altra donna vacillare.
Elena provò nuovamente a far cadere la rivale asiatica, calciando la gamba della donna davanti a sé, ma Madame Shi afferrò per il collo la regina europea ed entrambe caddero a terra insieme, fianco a fianco. Si avventarono subito l'una contro l'altra, le loro gambe continuavano a sbattere e spingersi a vicenda mentre le braccia volavano in aria per una posizione vantaggiosa. Alla fine, Madame Shi riuscì ad avere la meglio, avvolgendo le gambe attorno a quelle di Elena e spingersi in cima alla coppia, bloccando le spalle della donna europea a terra. Elena grugnì quando la sua schiena venne schiacciata contro la terra, ma riuscì a schiaffeggiare alcune volte il viso della regina asiatica, fino a quando la donna non bloccò le braccia della donna sotto le sue gambe.
Elena si dimenò sotto la rivale ma la donna asiatica riuscì a mantenne la sua posizione, godendo della vista della donna impotente sotto di lei, che calciava con le gambe con forza. Con forza, Elena puntò i piedi a terra, riuscendo a sollevare il corpo della donna asiatica e farla cadere a terra. Con velocità, Elena si rimise in piedi, pronta a saltare sulla donna asiatica, ma purtroppo per lei Madame Shi era di nuovo pronta a lottare.
Provando un approccio diverso, Madame Shi saltò di lato ed afferrò i capelli di Elena, iniziando a tirare per buttarla a terra. La regina europea rispose con la stessa moneta e le due donne presero a girare intorno mentre tiravano malignamente i capelli dell’altra donna, entrambe le donne giravano la testa da un lato all’altro, cercando di sbilanciarsi a vicenda, prima che Elena tirasse un pugno contro lo stomaco della rivale. Madame Shi boccheggiò, lasciando la presa sui capelli di Elena per portarsi le mani sullo stomaco, permettendo così alla donna europea di spingerla a terra e bloccarla a terra. La lotta che ne seguì fu più combattuta della precedente, con Elena che cercò di bloccare la rivale come Madame Shi aveva fatto con lei. Ma alla fine, la donna asiatica fu in grado di afferrare i capelli di Elena e tirarla a terra, pronta a saltare in cima un’altra volta. Questa volta, Elena riuscì a bloccare i suoi tentativi, spingendo le gambe d’appoggio della donna con il suo piede.
Con forza e determinazione, Elena avvolse le gambe attorno al corpo di Madame Shi, iniziando a stringere violentemente. La regina asiatica gemette di dolore, cercando di spingerle via invano con le mani. Ma con le mani della donna europea a terra per mantenere l’equilibrio, Madame Shi aveva libero accesso al volto della rivale, schiaffeggiando il volto della donna con forza. Ad ogni colpo, le gambe di Elena tremavano prima di stringere di nuovo, e Madame Shi intuì che la sua unica via di fuga era proprio continuare a schiaffeggiare la donna fino alla sua liberazione. Continuarono a lottare ancora per qualche minuto, prima che Madame Shi riuscì a scivolare via dalla trappola mortale della donna europea, che grugnì infastidita mentre la donna asiatica si allontanava per tastare la sua vita dolorante.
Con le due donne di nuovo in piedi, Elena si avvicinò minacciosa alla donna asiatica, che si dimenticò del dolore nel suo corpo per poter fronteggiare la rivale europea. Iniziarono a scambiarsi pugni, colpendo braccia, gambe ed ogni parte del corpo indifesa in quel momento, gemendo e grugnendo ad ogni scambio. Non essendo abituate a quel tipo di lotta, iniziarono presto a stancarsi, colpendo sempre più lentamente, ma con forza. Di tanto in tanto, le due donne si scambiavano sguardi rabbiosi o doloranti, incapaci di concepire una donna che continuasse a resistere così a lungo contro di loro.
Si riunirono di nuovo, intrecciando una mano nei capelli rivali ed usando l’altra per colpire il corpo rivale. Senza pietà, iniziarono a colpire anche i loro seni sudati ed arrossati, come se non li avessero già fatti lottare fino allo stremo. Iniziarono a scambiarsi schiaffi, per poi arrivare a stringere e tirare la carne tenera delle tette rivali. Gemendo, Elena abbandonò presto i capelli di Madame Shi per concentrarsi solo sui seni che poco fa minacciavano di schiacciare i suoi. La donna asiatica guaì di dolore subito prima di imitare la rivale, le due donne presero a scavare con le unghie nella carne tenera dei seni, torcendo e tirando capezzoli senza pietà, rimanendo comunque in un’assurda situazione di stallo.
Con una forza di volontà incredibile, Madame Shi abbandonò la presa sui seni europei, solo per usare entrambe le mani per tirare un forte pugno sul viso della regina rivale, Elena non vide nemmeno il colpo arrivare, intenta a danneggiare quei dannati seni asiatici. Il colpo fece indietreggiare la donna, incapace di difendersi dal secondo pugno diretto verso il suo stomaco. Madame Shi colpì ancora una volta, un nuovo pugno contro lo stomaco della donna europea, che boccheggiò dolorante. Mentre Madame Shi caricò un nuovo colpo, la regina europea si mosse velocemente e tirò una testata contro la donna asiatica. Le loro fronti si incontrarono con un rumore sordo, e ne seguì due gridolini di dolore da parte delle due donne. Toccandosi la fronte, le due regine tornarono a fissarsi malignamente prima di avventarsi l’una contro l’altra, afferrandosi le mani in una prova di forza.
Respirando pesantemente, le due donne iniziarono a spingere con la forza rimasta le braccia rivali, le loro tette pressate insieme si gonfiarono ancora, mentre le due regine erano in preda alla disperazione per poter portarsi in vantaggio. Entrambe potevano sentire il respiro caldo ed affannato della rivale sul proprio volto, i muscoli della donna tremare per lo sforzo mentre i loro corpi si davano battaglia senza sosta.
Con un urlò, le mani di Elena iniziarono a piegare i polsi della regina asiatica. Sebbene iniziò lentamente, Madame Shi grugnì disperata mentre le sue mani iniziavano a piegarsi all'indietro, grazie alla forza della rivale. Dopo alcuni secondi, Madame Shi si ritrovò con le ginocchia abbassate e la schiena arcuata, la prova di forza la stava facendo retrocedere sempre di più. In punta di piedi, Elena cercò di spingere con più forza, facendo leva dall'alto mentre combatteva la forza di Madame Shi provenire dal basso. Le loro braccia tremarono per lo sforzo, entrambe digrignarono i denti mentre nessuna cercava di concedere terreno.
Le braccia di Elena ripresero a spingere indietro la donna asiatica, incapace di poter corrispondere la forza della rivale con la propria. La donna europea si concesse un sorriso vittorioso mentre vedeva la sua rivale perdere un conflitto tra loro, sperando di poter portare lo stesso risultato alla lotta stessa. Ma mentre Elena pensava a come sarebbe stato magnifico se la rivale si fosse arresa a lei in quel momento, Madame Shi fece l'unica cosa che potesse fare per non cadere sulla schiena e rimanere alla mercé di quella donna.
Con un gesto disperato, Madame Shi si spostò di lato, in maniera tale da non rimanere sulla traiettoria della donna rivale che, colta alla sprovvista, si ritrovò ad inciampare in avanti. Quando Elena si voltò per fronteggiare la regina asiatica, il suo seno venne accolto da un poderoso colpo. Madame Shi aveva spinto le sue tette completamente contro la coppia di Elena, riunendosi con uno schiaffo carnoso e sudato.
"Voglio vedere il tuo seno distrutto, puttana europea!" ringhiò Madame Shi, spingendo di nuovo. Questa volta, Elena si spinse in avanti, facendo combaciare le loro tette. Le loro tette fecero del loro meglio per mantenere la loro forma solida.
"Non se demolisco le tue tette cadenti, cagna a buon mercato!"
Per un momento, nessuna delle due si mosse, nessun seno apparentemente sembrò cedere alla coppia rivale. Madame Shi guardò con sorpresa le tette della regina europea, pensando a come fosse possibile che avessero riacquisito la loro fermezza in questo lasso di tempo. Ma la donna asiatica spalancò gli occhi quando vide il suo seno cedere leggermente. Le tette sode di Elena iniziarono a spingere indietro la coppia più grande della regina asiatica. Madame Shi gemette quando sentì di nuovo la sua carne perdere leggermente la sua forma sotto la pressione del seno rivale.
Madame Shi spinse il seno in avanti, corrispondendo la successiva spinta di Elena, guardando sconvolta i loro seni lottare alla pari come ad inizio duello. La regina asiatica spinse di nuovo in avanti, non credendo possibile a quello che le si mostrava davanti, la sua carne si gonfiò contro quella rivale. Le due donne presero a spingere in avanti le loro tette, continuando a schiacciare insieme il loro seno sudato ed arrossato. Entrambe le donne gemettero, continuando a fissarsi negli occhi con arroganza e spavalderia, vedendo la determinazione rivale nel vincere la battaglia.
Elena percepì subito la sorpresa della rivale nel vedere i suoi seni combattere alla pari con la coppia asiatica, alcune volte riuscendo addirittura a spingerli indietro nel petto della rivale. Ogni secondo che passava, la regina europea riacquistò la fiducia persa nel precedente duello, spingendo prepotentemente le sue tette contro la coppia asiatica. Il seno di Madame Shi si espanse lentamente verso l'esterno, e la donna fu obbligata a fare un passo indietro con un forte rantolo. Elena fece un sorrisetto caparbio, continuando ad attaccare senza dare tempo alla rivale per riprendersi. Con un'altra potente spinta, il seno europeo si scontrò con le tette della donna asiatica, che gemette rumorosamente mentre veniva spinta indietro.
La regina asiatica tentò subito di puntare i piedi, ma la rivale non gli diede il tempo di fermarla, continuando a spingere le sue tette con forza. Madame Shi gemette di dolore, sentendo il suo seno perdere la sua perfetta forma dopo tanto tempo. Con improvvisa crudeltà, Elena inarcò la schiena, salendo sulle punte dei piedi, prima di sbattere con forza il seno contro la parte superiore delle tette rivali. Madame Shi incespicò all’indietro, continuando a non riuscire a rispondere all’assalto incredibilmente audace della donna europea.
“No!” gridò la donna asiatica con sguardo sorpreso.
Madame Shi non riuscì a trovare alcuna risposta, il seno della rivale era come tornato in vita, nonostante i danni che gli aveva inflitto finora. Oltre a ciò, la sua carne aveva iniziato a cedere sotto gli attacchi della donna europea. Per la donna asiatica era inconcepibile come la spingesse sulla difensiva nello scontro. La regina europea sorrise compiaciuta, spingendosi in avanti e speronando i seni contro le gemelle più grandi della donna asiatica. I loro seni si scontrarono ancora, la carne sudata, soda e densa, che lottava per mantenere la sua forma rotonda, mentre le loro tette venivano spinte l’una contro l’altra. Entrambe grugnirono quando Madame Shi spinse le tette in avanti, gonfiandosi contro la coppia della donna europea.
"Muori, troia asiatica!" gridò Elena, inarcando la schiena. Il seno della regina si alzò verso l’alto sovrastando le tette più grandi della donna asiatica.
Per la prima volta, la regina europea vide una luce impaurita negli occhi della rivale, poco prima che lei sbattesse il suo seno contro le meraviglie di Madame Shi. La donna asiatica guaì dolorante mentre la sua carne si deformò visibilmente, venendo spinta verso il basso. Senza pietà, Elena scattò all’indietro per oscillare nuovamente un violento colpo sopra al seno della rivale, digrignando i denti. Questa volta Madame Shi cercò di incontrare le tette europee, lanciando i suoi enormi meloni verso l’alto, le due coppie di magnifici seni si scontrarono a metà strada con un forte schiaffo. Le due regine gridarono dolorosamente, ma per la prima volta da quando le donne tornarono a lottare con le tette, il seno di Elena perse lo scambio di colpi. Le tette europee vennero lanciate verso l'alto dall'impatto, con Elena che usò tutta la sua forza per non essere sbalzata all’indietro. La regina europea non riuscì nemmeno a tirare un sospiro che le tette di Madame Shi colpirono nuovamente la parte inferiore delle sue tette, facendola gridare nuovamente di dolore.
Quando la carne di Elena tornò fermo sul suo petto, Madame Shi spinse le sue tette in avanti, strofinando i suoi turgidi capezzoli contro la controparte europea, entrambe le donne grugnirono al contatto. La regina europea si vendicò spingendo a sua volta, prima di spostare il suo seno verso il basso e spingere le sue tette verso l’alto. Le tette asiatiche furono scosse violentemente, i seni rimbalzarono ed ondeggiarono in aria.
La regina asiatica emise un altro gemito mentre Elena infilò il suo seno di nuovo nelle sue tette, facendo vibrare la loro carne mentre lottavano. Le due regine si fissarono intensamente con odio, desiderose di dominare l’altra donna con il proprio corpo. Continuarono a spingere insieme le loro tette, provando ancora una volta la fermezza dell’orgoglio rivale contro il proprio, i seni più piccoli europei continuarono a mantenere la sua forma contro la coppia più grande di Madame Shi che iniziava lentamente a perdere la sua resistenza.
"Le tue patetiche tette stanno perdendo contro il mio seno migliore!" urlò Elena con arroganza, vedendo per la prima volta il seno rivale iniziare a gonfiarsi verso l’esterno.
"Cazzo, no!" gridò l’asiatica incredula, mentre guardò le angurie di Elena spingere indietro le sue "Non può essere vero" terminò Madame Shi spingendo in avanti.
La regina europea incontrò la spinta fiduciosa e le due coppie di seni vennero pressati l’uno contro l’altro, i loro capezzoli si unirono dolorosamente, obbligando entrambe le donne a stringere i denti per mantenere le loro tette schiacciate insieme. I loro corpi continuarono a muoversi, strofinando le loro tette le une contro le altre, loro duri capezzoli continuarono a perforare la carne rivale. Elena fece un passo indietro, e mentre la donna asiatica sospirò di sollievo, Elena oscillò le sue tette contro la coppia rivale da sinistra. Madame Shi gemette di dolore, mentre la sua tetta sinistra venne spedita di lato, rimbalzando contro il seno destro.
Mentre la donna europea torceva il torso verso l’altro lato, la regina asiatica si lanciò in avanti. Le tette enormi asiatiche sbatterono contro la coppia europea, gocce di sudore volarono in giro mentre la donna barcollò all’indietro. Riprendendosi velocemente, le due donne si caricarono a vicenda, facendo scontrare di nuovo i loro gemelli. L’aria si riempì di due gemiti di dolore prima che le due regine iniziarono a martellare le loro tette insieme. Madame Shi inarcò la schiena ed abbassò le sue tette contro la coppia più piccola della rivale. Elena strinse i denti, tentando di rispondere all’attacco ma la donna asiatica oscillò velocemente il suo seno contro il lato destro del seno europeo, scontrandosi violentemente con le tette di Elena.
“Andrai giù, puttana europea!” sorrise maliziosa la regina asiatica.
Madame Shi colpì di nuovo violentemente la coppia di Elena, facendo barcollare la donna all’indietro, i suoi seni ondeggiarono selvaggiamente sul suo petto. La regina asiatica si lanciò verso la rivale ed i loro corpi si scontrarono insieme mentre le enormi tette asiatiche iniziarono a spingere le tette di Elena nel suo petto. Intrecciando le dita, spinsero le loro tette insieme. Il seno europeo riacquisì la sua forma per un momento, ma la donna riuscì a sentire il suo seno vacillare mentre cercava di resistere alla forza delle tette più grandi rivali. Madame Shi ruggì quando spinse il seno in avanti con più forza, facendo grugnire la regina europea mentre i suoi piedi iniziarono a scivolare sul terreno.
Elena guardò indietro per un secondo, vedendo il pericolo in costante avvicinamento: la parete della stanza. Durante la colluttazione, le due donne si erano spostate per tutto l’enorme spazio disponibile, rendendo possibile che una donna potesse spingere la rivale contro il muro. Permettendo alla rivale asiatica di spingere senza resistenza, la donna europea riuscì a scambiare le posizioni, la regina asiatica quasi con le spalle al muro. I loro seni continuarono a combattere tra di loro, prima che Madame Shi tirò indietro le sue tette per farle oscillare contro la coppia più piccola di Elena. Come nel precedente duello, la carne europea iniziò a manifestare i danni della lotta continua, perdendo lentamente la sua fermezza. La regina europea strinse gli occhi, spingendo il seno in avanti con la speranza che i suoi meloni potessero riprendere la loro forma. Madame Shi spinse le sue tette in avanti, senza lasciare che la rivale potesse riprendersi. Elena guaì di dolore, una lacrima apparve negli angoli dei suoi occhi. La regina asiatica sorrise prima di oscillare le sue tette in aria, abbattendoli sulla spavalderia della donna europea, rendendo vani i tentativi di Elena di spingere la rivale contro il muro.
Un suono bagnato risuonò attraverso la stanza ogni volta che le tette di Madame Shi sbattevano sui seni sudati della regina europea. Con un forte colpo, Elena appoggiò un ginocchio a terra ed alzando lo sguardo poté vedere la donna asiatica sorridere maligna. Con violenza, la donna asiatica afferrò il braccio rivale per tirarla in piedi, spingendo le sue tette sopra alla coppia rivale. Le tette di Elena si appiattirono all’impatto, mentre la donna urlava di dolore.
"Ti distruggerò completamente" sibilò la regina asiatica spingendo la rivale indietro prima di lanciarsi contro di lei.
Le enormi tette asiatiche colpirono i seni più piccoli di Elena con forza, spingendo la coppia europea contro il petto. Elena barcollò indietro, incapace di rispondere, ma quando non sentì più le sue tette venire distrutte guardò sorpresa davanti a sé. Mentre Elena si chinò in avanti, ansimante e dolorante, con le gocce di sudore che cadevano a terra dalla sua fronte, la regina asiatica invitò la rivale a lanciarsi contro di lei con lo sguardo. La regina si prese ancora qualche secondo per respirare, prima di raddrizzare la postura e respirare profondamente, le sue tette ripresero la loro forma e compattezza mentre l’aria le riempiva i polmoni.
Madame Shi si avvicinò minacciosa verso la rivale, i capelli sudati cadevano dietro la schiena, prima di lanciarsi in avanti per sbattere le sue tette contro quelle di Elena. I due corpi sudati entrano in collisione con un forte suono bagnato e il loro seno lottarono per il dominio. I seni europei resistettero alla potenza delle tette asiatiche, e Madame Shi fece un passo indietro, seguita dalla regina europea. Prendendo un altro respiro profondo, la regina europea si preparò mentalmente e fisicamente ad affrontare il corpo della rivale. Tutta la forza che aveva acquisito nel momento di pausa sembrava essere quasi finita. Nel momento in cui la regina asiatica caricò in avanti, Elena aprì le braccia per catturare la rivale asiatica, sperando di poter ribaltare di nuovo la situazione. Madame Shi sbatté il suo corpo con tutta la forza, cercando di rendere vano il tentativo della donna di catturarla. Perdendo improvvisamente il respiro quando le tette asiatiche si schiacciarono contro le sue, Elena fu spinta completamente contro il muro, gemendo mentre i suoi seni iniziarono a crollare sotto la pressione delle tette enormi di Madame Shi premere sopra alle sue.
"Questa è la fine per te, stronza!" ruggì trionfante Madame Shi.
La donna asiatica sollevò leggermente il seno, permette alle tette di Elena di riacquisire la loro forma, prima di schiacciare nuovamente le sue tette contro la coppia europea. Il suono umido del loro seno in collisione fece sorridere la donna asiatica, riuscendo a percepire il collasso del corpo della donna europea contro il suo. Madame Shi poté vedere la paura negli occhi di Elena, mentre lei si preparava a sbattere le sue tette contro la coppia rivale che perdeva la fermezza ad ogni colpo. Elena cercò di allontanare la rivale, ma la regina asiatica afferrò i polsi della regina europea e li spinse verso il basso.
"No... no!" gridò in preda al panico Elena.
Madame Shi sorrise, continuando a sbattere le sue tette contro la parte superiore del seno europeo. La carne della regina europea si deformò all’impatto, e per un secondo sembrarono quasi a metà della loro forma originaria. La donna europea gridò di dolore dopo un altro colpo da parte della regina asiatica, il dolore aumentò costantemente mentre le sue tette iniziarono a soccombere sotto la pressione del peso del seno di Madame Shi. Con un violento colpo, le lacrime iniziarono a scendere lungo le guance della donna europea, mentre Madame Shi spinse le sue tette direttamente nella coppia di Elena.
"Ti sto distruggendo, cagna” sorrise Madame Shi, schiacciando le sue tette contro la coppia rivale “Non sei degna di essere chiamata regina. Ma dopo stasera, non dovrai più preoccupartene” le ultime parole furono quasi un sussurro, ma la regina europea riuscì a sentire distintamente le sue parole.
La donna asiatica spinse le sue tette contro la coppia quasi distrutta della rivale, spostando il suo peso sul corpo e sul seno della donna europea. Madame Shi iniziò a spremere più forte, premendo il suo enorme e sudato seno contro la coppia più piccola di Elena. Le loro tette combatterono un'epica battaglia, ma il seno di Elena iniziò ad appiattirsi sempre di più contro il suo petto. La regina europea lanciò un forte urlo quando sentì le sue tette venire schiacciate dalla coppia distruttiva della donna asiatica, cercando invano di spingere indietro le tette rivali.
"Il tuo regno è finito!" sorrise Madame Shi, eccitata dalla distruzione davanti a sé.
L’orgoglio di Elena divenne sempre più piatto, soprattutto quando Elena si spinse violentemente in avanti, spingendosi via dal muro con il piede. Madame Shi gemette sorpresa, mentre barcollò all’indietro di qualche passo. Elena cadde a quattro zampe a terra, ansimando enormemente prima di rialzarsi con dolore. In qualche modo, le ultime parole della donna asiatica avevano smosso qualcosa all’interno del corpo di Elena, che riuscì a trovare la forza necessaria per fuggire dalla sua imminente sconfitta.
Digrignando i denti, Madame Shi tornò a rivolgersi alla rivale europea, avvicinandosi con sguardo torvo. Elena spinse le sue tette in avanti per incontrare la coppia asiatica, digrignando i denti. Le due regine iniziarono a sbattere i loro seni sudati, cercando di sopraffare l’altra donna. Nonostante tutto il dolore inflitto, le tette europee stavano cercando di tenere testa al seno asiatico, che ora sentiva il peso della lotta. Tirandosi indietro, Elena inarcò la schiena per sbattere le sue tette sopra alla coppia rivale. La forza dell'impatto fece tremare il seno di Madame Shi, che ringhiò arrabbiata mentre il dolore attraversava il suo corpo. La donna asiatica oscillò subito il suo seno contro la tetta sinistra della donna europea, spingendo poi in avanti. La regina europea grugnì a disagio, e le due donne iniziarono a dondolare i loro seni insieme con forza inaudita. Le loro tette vennero distorte ad ogni colpo, gemendo per l’incredibile dolore della loro guerra tra regine. La loro carne ormai era diventata livida per i continui danni che ogni donna inflisse alla rivale, ma nonostante tutto entrambe le regine erano ancora pronte a lottare. Il suono della carne sudata risuonava nell’aria, accompagnando i gemiti delle due donne che spinsero insieme le loro tette.
"Il mio seno divorerà la tua carne, cagna!" sogghignò la donna asiatica, spingendo in avanti le sue tette.
"Le mie tette appiattiranno le tue borse cadenti, troia!" rispose Elena, anche se il dolore martellante nel suo petto era in costante aumento.
Elena inarcò la schiena, sbattendo forte le sue tette contro l’enorme seno asiatico. Le due coppie di seni si schiacciarono tra loro, senza dominare la controparte. La rabbia si fece strada sui volti delle due donne mentre i loro seni si scontrarono di nuovo in una dura lotta. Madame Shi strinse i denti, lanciando uno sguardo ricolmo di odio alla rivale, inarcando poi di colpo la schiena. Con un suono fragoroso, le sue tette si schiantarono contro la coppia di Elena, che urlò per il dolore. La donna europea fece un passo indietro, le sue tette stavano tremando per l’impatto. Madame Shi sorrise mentre si spinse in avanti, afferrando un braccio rivale per tirarla verso di sé, facendo scontrare il suo seno più grande contro la coppia di Elena. Mentre una lacrima rigò la guancia della regina europea, Madame Shi mise spazio tra i loro seni per lanciare le sue tette contro la parte inferiore del seno europeo. Le tette di Elena rimbalzarono verso l’alto, prima di cadere sulle meraviglie di Madame Shi, che non si spostarono nemmeno quando le tette di Elena si appiattirono su di loro.
"Nooo..." gemette la donna europea, costretta a guardare le sue tette venire distrutte di nuovo.
Elena fece un passo indietro, ma la rivale asiatica non la tirò subito contro sé stessa, martellando le sue tette sopra alla coppia più piccola della donna europea. Madame Shi stava dimostrando il valore del suo titolo, costringendo la rivale a gemere continuamente sotto il suo assalto impetuoso, le urla di dolore di Elena trapassarono anche le pareti, come se cercassero aiuto per la donna in pericolo.
La regina europea continuò a guardare rabbiosa la rivale attraverso i suoi capelli sudati, facendo del suo meglio per resistere alla forza dominante della donna asiatica. Sa bene che se il seno di Madame Shi continuasse a martellare in quel modo le sue tette, la sua carne si sarebbe arresa così come le sue gambe, rimanendo alla mercé della rivale senza possibilità di resistenza. Elena prese in rassegna le opzioni rimaste, mentre l'enorme seno asiatico continuava a sferrare colpi devastanti. Le tette di Madame Shi oscillarono di lato, prima di schiantarsi contro la coppia della regina europea da sinistra, ed Elena urlò di dolore, quasi cadendo in ginocchio. La donna barcollò all'indietro, mentre la regina asiatica si limitò a fissarla con un sorriso arrogante. Elena si appoggiò con le mani sulle ginocchia, sentendo il suo seno riprendere parte della sua forma ora che non veniva schiacciato dalla coppia avversaria.
Madame Shi sorrise maligna, sollevando i suoi seni con le mani per dimostrare che le tette europee non sono nulla a confronto dei seni asiatici. Elena raccolse tutta la forza ed il coraggio rimasti, raddrizzando la schiena ed allargando le braccia. Madame Shi intuì perfettamente cosa volesse la rivale, e questa volta accettò senza problemi la sfida. Entrambe fecero un passo avanti e le loro tette vennero premute insieme, le due donne avvolsero subito le braccia attorno alla vita dell'altra, iniziando a stringere senza pietà.   
"Questa è la tua fine, puttana! Il mio seno sta per ingoiare il tuo! Una volta che il tuo regno sarà in mano mia, tu scomparirai per sempre!" ruggì la regina asiatica, certa della sua imminente vittoria.
"Le mie tette batteranno le tue!" furono le sole parole che Elena riuscì a pronunciare, prima di concentrarsi nel combattimento.
Ora non fu più possibile tornare indietro, questo era un viaggio di sola andata per Elena. Tutto o niente. Lei poteva sentire il suo seno lottare ancora una volta contro la coppia più grande di Madame Shi, sentendo quanto fossero sode le tette asiatiche e quanto dolore i capezzoli della rivale le infliggevano ogni volta che pugnalavano la sua carne. Un leggero gemito sfugge dalle labbra della donna europea, suscitando un sorriso eccitato dalla regina asiatica che strinse più forte.
Elena si morse il labbro, prima di spingere il seno in avanti per attaccare le tette nemiche. Madame Shi emise un gemito, sorpresa di sentire le tette della regina europea spingere indietro le sue. La donna asiatica strinse immediatamente, facendo rimanere la rivale senza fiato. Elena rispose allo stesso modo, sentendo come la donna asiatica iniziò ad ansimare dolorante.  e ora entrambi stanno ansimando. Le loro tette fecero tutto il possibile per mantenere la loro forma, le loro braccia continuarono a stringersi sempre più forte, aumentando la pressione sui loro seni enormi. Le loro sudare tette mantennero ancora la loro forma, con entrambe che si sorpresero di come il seno europeo potesse ancora combattere dopo tutti i danni subiti.
"Arrenditi!" urlò Elena, mentre i suoi seni iniziarono lentamente a spingere le tette rivali.
Madame Shi osservò con incredulità le sue tette cominciare a cedere lentamente il passo sotto la pressione esercitata dal seno rivale. Con forza, la donna asiatica spostò le sue mani dietro la schiena della donna europea, stringendo forte fino a far boccheggiare la rivale. I seni asiatici ripresero lentamente la loro forma, iniziando a spingere indietro le tette più piccole di Elena. Di nuovo, la regina europea osservò come fossero i suoi seni a perdere la battaglia tra tette mentre tutto il suo corpo urlava di dolore. Ma la regina europea ignorò quel continuò pulsare del suo corpo per spingere il seno in avanti, resistendo alla coppia di Madame Shi e creando uno stallo. Per un lungo secondo, le due coppie di seni rimasero immobili, schiacciati insieme dalla pressione esercitata, prima che le tette asiatiche iniziarono di nuovo a perdere la loro forma.
"Perderai questa guerra" sospirò Madame Shi, cercando di riprendere fiato.
Elena strinse la presa sulla vita della donna, il suo seno continuò a spingere indietro le tette asiatiche, rassicurando la donna di aver ancora qualche possibilità di vittoria. Il sudore gocciolò dal loro mento per finire sulla carne in lotta, scivolando e mescolandosi nelle scollature arrossate. Cominciano a muovere i loro corpi, mentre pugnalarono la carne tenera con i loro capezzoli turgidi, gemendo ogni volta che la loro carne veniva perforata.
Entrambe strinsero ancora una volta la presa, respirando nello stesso istante. Abbassando lo sguardo, Madame Shi continuò a vedere quella situazione irreale in cui il suo seno veniva schiacciato dalla coppia europea.
"Non posso permetterlo…" mormorò Madame Shi.
All'improvviso, le gambe di Elena cedettero di colpo, facendo cadere le due donne abbracciate a terra. I loro corpi rotolarono l'uno sull'altro, prima di fermarsi completamente. Ansimando dolorosamente, le due donne si voltarono per affrontarsi ancora, ma rimasero spiazzate da ciò che videro. Davanti ai loro videro la coppia sudata e ammaccata della donna rivale, scoprendo con sorpresa ed orrore la situazione pericolosa in cui si ritrovarono.
Con un gesto veloce, le due donne si afferrarono a vicenda, portando inevitabilmente il volto della regina rivale nella loro scollatura. Improvvisamente, le loro uniche vie d'entrata per il prezioso ossigeno cessarono di esistere, mentre la loro lotta si trasformò in qualcosa di più crudele e dominante. Continuando a stringere, le due donne cercarono di divincolarsi dalla presa rivale per tornare a respirare, senza però riuscirci. Dopo alcuni secondi, lunghi un'eternità, Elena si sentì sempre più vicina a scivolare nell'oblio, continuando a resistere a più non posso all'incredibile bruciore che sentiva nel petto. Il suo corpo iniziò a diventare sempre più pesante, sentendo la donna asiatica continuare a trattenere la sua testa ancorata nella sua scissione. Le lacrime di Elena si mescolarono al sudore delle tette di Madame Shi mentre la regina europea sentiva di aver raggiunto il suo limite. Lei non fu all'altezza delle aspettative, lei avrebbe perso contro la regina asiatica, lei avrebbe perso il suo regno, la sua vita, tutto. Madame Shi era troppo donna per lei, e lo aveva scoperto nel peggiore dei modi. Ma forse non era sbagliato morire in quel modo, distrutta dalla regina migliore di lei.
Quando ormai tutto sembrò perduto, Elena sentì qualcosa di diverso nella sua semi-incoscienza, la presa rivale si era allentata. Con un gesto istintivo, la testa della regina europea scattò all'indietro, respirando rumorosamente. L'ossigeno che entrò nei suoi polmoni era fuoco puro, facendo quasi soffocare Elena mentre tossì per la troppa mancanza di ossigeno. Mentre lei tornava in vita, il corpo inerme di Madame Shi giaceva silenzioso a terra. Con le poche forze rimaste, Elena si trascinò lentamente sul corpo della donna asiatica, fino ad arrivare con il suo volto a pochi centimetri da quello di Madame Shi.
Gli occhi della regina asiatica si socchiusero lentamente mentre lei riprenderà coscienza di ciò che la circondava. Quando vide Elena sopra di lei, cercò di muoversi per farla cadere, ma senti il suo corpo non rispondere ai suoi impulsi. Lentamente, Elena intrecciò le dita con quelle di Madame Shi, bloccando le mani della donna contro il terreno, a pochi centimetri dal suo viso.
"Scendi…" ordinò con voce flebile la donna asiatica.
Elena scosse semplicemente la testa, sfoggiando un sorriso stanco. Muovendosi lentamente, appoggiò le sue tette contro la coppia rivale, sussurrando all'orecchio della donna asiatica che guardò scioccata la sua carne concedere spazio alla coppia europea.
"La vittoria è mia" sussurrò Elena crudelmente.
Madame Shi urlò con tutto ciò che aveva, sentendo le sue tette continuare ad appiattirsi sempre di più, fuoriuscendo verso l'esterno con un movimento fluido. Elena spinse lentamente le sue tette nella coppia asiatica, e Madame Shi guardò le sue tette collassare per la prima volta contro un'altra coppia di seni. Il suo viso divenne una maschera di dolore e incredulità per essere stata sconfitta, gemendo quando sentì il seno europeo invadere le sue morbide tette.
"Domina o verrai dominata"
Le parole risuonarono nella testa di Madame Shi nell'esatto momento in cui le sue tette vennero completamente appiattite contro il suo petto. Per la prima volta in assoluto, gli occhi di Madame Shi iniziarono a versare delle lacrime. Per una donna del suo calibro, una singola lacrima esprimeva tutta la debolezza ed il disonore che una donna potesse sopportare in una vita intera. Sin dalla tenera età, le era stato insegnato a vincere e dominare, non mostrando mai pietà per i propri nemici, poiché loro non ne avrebbero mai mostrata.
Madame Shi aprì la bocca, provando a pronunciare una qualsiasi parola prima di cercare di spingere le sue tette in avanti ancora una volta, ma la consapevolezza di non poter più lottare la fece desistere completamente. Elena poté sentire l'ultimo barlume di resistenza nel corpo avversario scomparire, segno inequivocabile della sua vittoria. La regina europea sorrise, iniziando l'ultimo atto della loro lunga e combattuta guerra.
Ciò che videro gli occhi assenti di Madame Shi fu la scollatura sudata di Elena avvicinarsi sempre di più, poi il nulla.
***
Elena si alzò a fatica, la sua pelle sudata brillò arrossata sotto la luce della luna, mentre il suo seno si stagliava malconcio verso l’infinito che aveva davanti, pendendo un po' verso il basso. Abbassando lo sguardo, vide il motivo di tutto il suo dolore, e ciò suscitò uno stanco sorriso. Davanti a lei, giaceva inerme e sconfitta la regina asiatica, il suo seno piatto scivolava verso i lati del suo corpo malconcio, svenuta dopo il costante dolore al petto e soffocamento che lei stessa le aveva inflitto durante la loro battaglia.
Chiudendo gli occhi, inspirò profondamente alzando la testa. Aveva vinto, eppure mancava qualcosa. Un rumore metallico le fece riaprire gli occhi. Voltandosi di scatto verso una delle pareti del giardino, vide la superficie sbiadire sempre di più. Dietro, una lunga serie di donne che guardava con ammirazione la loro regina vittoriosa.
Con un altro rumore metallico, questa volta dalla parte opposta, Elena vide lo stesso scenario ma con una sonora differenza. I suoi occhi registrarono le combattenti asiatiche in ginocchio ed in lacrime per aver assistito alla sconfitta della loro signora. Per tutto quel tempo, lo scontro tra le due regine era sotto lo sguardo speranzoso dei due reggimenti in guerra.
Qualche secondo dopo e l'insonorizzazione degli spalti smise di funzionare, permettendo alle grida ed agli applausi delle donne europee di farsi sentire con tutto il loro fragore. All'insaputa della regina europea, quelle donne rimasero ad assistere alla sua lotta per tutto il tempo, urlando e calciando ogni secondo.
Elena capì ciò che le mancava in quel momento: il calore del suo popolo. Per la prima volta, dopo molto tempo, sulla bocca della donna si disegnò un sorriso sollevato e felice. Era finita.
***
Un mese più tardi, Elena si preparò a salutare sua sorella maggiore Eleonora, il suo tempo nel Regno d'Europa era giunto al termine.
"Il mio regno ha sentito troppo a lungo la mancanza della sua regina" disse Eleonora, abbracciando la sorella.
Elena ricambiò l'effusione con amore. Dopo qualche secondo, le due donne si allontanarono. Eleonora fissò intensamente la sorella, una regina fatta e finita. Sorridendo, salì sul suo aereo privato, scrutando in lontananza ancora una volta il regno dove aveva vissuto fino alla maggiore età.
Quando il rombo del motore dell'aereo fu solo un lontano sibilò, Elena rientrò alla base. Oggi l'aspettava il discorso ufficiale in cui designava Alessandra come successiva regina, in caso di sua morte prematura. Mentre lei saliva i gradini del suo palazzo, le ritornò alla mente i fatti di qualche settimana prima.
Subito dopo la sconfitta di Madame Shi, una misteriosa vecchia donna fece la sua comparsa nell'arena. Assieme a lei, decine di uomini e donne armati l'accompagnarono verso la regina europea, che si sentì subito minacciata da quell'entrata ad effetto.
Solo dopo alcuni minuti di spiegazione, Elena comprese l'importanza della signora davanti a sé. Ayako Shi era l'imperatrice in carica del Regno Asiatico, nonché la stessa madre della donna inerme a terra. Le regole ferree della sua famiglia le imponevano di recuperare la propria progenie e di darle la giusta punizione per il disonore arrecato alla famiglia Shi, compresi gli aggregati e sottoposti di quest'ultima. Ciò comportò il trasferimento di tutte le donne asiatiche presenti nel Regno d'Europa nella loro patria, per portare a compimento il fato dei perdenti.
Elena ricordò ancora con quale freddezza l'imperatrice asiatica pronunciò il destino di Madame Shi e di tutte le donne assieme a lei.
"Morte"
Al solo pensiero, Elena rabbrividì. Nonostante avesse augurato la morte a quella donna più di una volta, ancora non riusciva a concepire l'effettiva realizzazione dei suoi desideri.
Arrivata sulla balconata, la regina Elena venne accolta con un enorme applauso da tutto il popolo presente. Con un gesto della mano, il silenzio calò di colpo, tutti in attesa delle parole della regina.
Elena guardò i volti sognanti delle persone che si erano raccolte per lei, alzando poi lo sguardo verso l'orizzonte. Era l'inizio di un lungo periodo di pace e prosperità per il suo regno.
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O forse no?
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